Sono conferme quelle che arrivano per il mercato della casa dai dati del primo trimestre 2016 fotografati dall’agenzia delle Entrate nel consueto Osservatorio.
Conferme che portano su un nuovo livello la crescita delle vendite di case. Da gennaio a marzo 2016 gli italiani hanno acquistato, infatti, il 20,6% di case in più rispetto a un anno prima. In numeri sono 115.135 le unità passate di mano contro le 95.455 del primo trimestre 2015.
Un trend positivo che coinvolge l’intero settore real estate: le transazioni di immobili sono aumentate del 17% se si comprendono uffici, negozi e magazzini. Per un totale di 244mila unità transate. Il mercato delle pertinenze, in larga parte cantine, box e posti auto, si colloca poco al di sotto (+17,3%), in linea con il dato complessivo.
Ancora una volta, il nord guida la risalita con una performance superiore al 24%. È un dato significativo considerando che le regioni settentrionali pesano per oltre il 50% sul mercato complessivo. Il centro nel primo trimestre 2016 sfiora le 24.000 transazioni (+18,5%) mentre il mercato al Sud registra un +16%.
La crescita per i capoluoghi è pari al 22,9% contro una variazione del +19,4% per i comuni minori. Si confermano pertanto dinamiche simili a quanto registrato durante l’anno appena trascorso con uno scarto medio nell’ordine di 2-3 punti percentuali a favore delle città più grandi recita l’Osservatorio. Il dato medio nazionale riassume però andamenti diversi nelle singole aree. Al nord la forbice si allarga a vantaggio dei capoluoghi che superano di oltre 7 punti percentuali il risultato degli altri comuni. Al contrario al Centro i rapporti si invertono con i non capoluoghi (19,8%) che crescono a velocità superiori rispetto ai capoluoghi (17%). Al Sud guidano i comuni maggiori ma la distanza con gli altri comuni si riduce rispetto a quanto registrato nel corso del 2015.
La musica non cambia se si guarda il dato nelle otto maggiori città italiane per popolazione. Spicca in particolare Torino con il 37% in più di case vendute, ma anche Genova e Milano segnano rialzi superiori al 25%, con nel dettaglio rispettivamente 1.468 e 4.804 case passate di mano. In particolare il capoluogo lombardo prosegue sulla strada della crescita che dura ininterrottamente dal terzo trimestre 2013. Vicine alla media nazionale sono Napoli, Bologna e Firenze. Anche Roma cresce su ritmi sostenuti (+12,5%), ma che appaiono meno brillanti se valutati alla luce della particolare congiuntura in atto sottolinea il report. La provincia è sempre più allineata con la performance della città di riferimento. Fanalino di coda è invece Palermo, sia in città che in provincia.
Ci si interroga oggi su quali siano le prospettive per il futuro. Se i prossimi trimestri confermassero il trend in atto il 2016 potrebbe chiudere con compravendite ben superiori alla soglia delle 500mila (445mila circa a fine 2015), segnale di un mercato tornato in salute. Ma è presto per dirlo, troppe le variabili che potrebbero congelare l’ottimismo.
Analizzando settore per settore si evince che il commerciale, dopo la flessione dell’ultimo trimestre 2015, fa segnare un +14,5%, con 6.774 negozi compravenduti (dato inferiore soltanto al +20,3% registrato nel terzo trimestre del 2007). In deciso rialzo anche la compravendita degli immobili a destinazione produttiva (+7%), reduci da tre trimestri negativi su quattro nel 2015. Per gli uffici le oltre 2mila transazioni sanciscono il ritorno al segno più (+1,3%) per il terzo trimestre consecutivo dopo le pesanti perdite dei periodi precedenti.
Autore: Paola Dezza
Fonte:
Il Sole 24 Ore
famiglie – congiuntura economica – vendite – mercato immobiliare
Sono conferme quelle che arrivano per il mercato della casa dai dati del primo trimestre 2016 fotografati dall’agenzia delle Entrate nel consueto Osservatorio.
Conferme che portano su un nuovo livello la crescita delle vendite di case. Da gennaio a marzo 2016 gli italiani hanno acquistato, infatti, il 20,6% di case in più rispetto a un anno prima. In numeri sono 115.135 le unità passate di mano contro le 95.455 del primo trimestre 2015.
Un trend positivo che coinvolge l’intero settore real estate: le transazioni di immobili sono aumentate del 17% se si comprendono uffici, negozi e magazzini. Per un totale di 244mila unità transate. Il mercato delle pertinenze, in larga parte cantine, box e posti auto, si colloca poco al di sotto (+17,3%), in linea con il dato complessivo.
Ancora una volta, il nord guida la risalita con una performance superiore al 24%. È un dato significativo considerando che le regioni settentrionali pesano per oltre il 50% sul mercato complessivo. Il centro nel primo trimestre 2016 sfiora le 24.000 transazioni (+18,5%) mentre il mercato al Sud registra un +16%.
La crescita per i capoluoghi è pari al 22,9% contro una variazione del +19,4% per i comuni minori. Si confermano pertanto dinamiche simili a quanto registrato durante l’anno appena trascorso con uno scarto medio nell’ordine di 2-3 punti percentuali a favore delle città più grandi recita l’Osservatorio. Il dato medio nazionale riassume però andamenti diversi nelle singole aree. Al nord la forbice si allarga a vantaggio dei capoluoghi che superano di oltre 7 punti percentuali il risultato degli altri comuni. Al contrario al Centro i rapporti si invertono con i non capoluoghi (19,8%) che crescono a velocità superiori rispetto ai capoluoghi (17%). Al Sud guidano i comuni maggiori ma la distanza con gli altri comuni si riduce rispetto a quanto registrato nel corso del 2015.
La musica non cambia se si guarda il dato nelle otto maggiori città italiane per popolazione. Spicca in particolare Torino con il 37% in più di case vendute, ma anche Genova e Milano segnano rialzi superiori al 25%, con nel dettaglio rispettivamente 1.468 e 4.804 case passate di mano. In particolare il capoluogo lombardo prosegue sulla strada della crescita che dura ininterrottamente dal terzo trimestre 2013. Vicine alla media nazionale sono Napoli, Bologna e Firenze. Anche Roma cresce su ritmi sostenuti (+12,5%), ma che appaiono meno brillanti se valutati alla luce della particolare congiuntura in atto sottolinea il report. La provincia è sempre più allineata con la performance della città di riferimento. Fanalino di coda è invece Palermo, sia in città che in provincia.
Ci si interroga oggi su quali siano le prospettive per il futuro. Se i prossimi trimestri confermassero il trend in atto il 2016 potrebbe chiudere con compravendite ben superiori alla soglia delle 500mila (445mila circa a fine 2015), segnale di un mercato tornato in salute. Ma è presto per dirlo, troppe le variabili che potrebbero congelare l’ottimismo.
Analizzando settore per settore si evince che il commerciale, dopo la flessione dell’ultimo trimestre 2015, fa segnare un +14,5%, con 6.774 negozi compravenduti (dato inferiore soltanto al +20,3% registrato nel terzo trimestre del 2007). In deciso rialzo anche la compravendita degli immobili a destinazione produttiva (+7%), reduci da tre trimestri negativi su quattro nel 2015. Per gli uffici le oltre 2mila transazioni sanciscono il ritorno al segno più (+1,3%) per il terzo trimestre consecutivo dopo le pesanti perdite dei periodi precedenti.
Autore: Paola Dezza
Fonte:
Il Sole 24 Ore
famiglie – congiuntura economica – vendite – mercato immobiliare