Sofferenze bancarie in diminuzione. A gennaio, secondo il rapporto mensile dell’Abi che da due mesi non fornisce più il dato sulle sofferenze lorde del sistema ritenuto fuorviante, le sofferenze nette, quindi al netto delle svalutazioni già fatte dalle banche italiane, sono state pari a 83,6 miliardi di euro, in calo dagli 88,9 miliardi di dicembre. Il rapporto con i prestiti totali è stato del 4,64%, in flessione dal 4,94% di dicembre (4,50% a gennaio 2015; 0,86% prima dell’inizio della crisi).
A febbraio sono poi tornati ad aumentare i prestiti bancari a famiglie e imprese. Sempre secondo il rapporto mensile dell’Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e aziende ha mostrato lo scorso mese un +0,04% su base annua, dopo il -0,58% di gennaio, proseguendo il trend di ripresa dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). Quello di febbraio è un risultato in linea con i valori di aprile del 2012.
A gennaio, ha spiegato l’associazione bancaria, l’ammontare complessivo dei mutui ai nuclei familiari ha registrato un +0,8% tendenziale, confermando la ripresa del mercato. Positiva anche la dinamica del totale dei prestiti all’economia: +0,6% a febbraio, di nuovo in crescita dopo il -0,17% di gennaio.
Il mese scorso, ha sottolineato Palazzo Altieri, l’ammontare dei finanziamenti è stato di 1.826,8 miliardi, nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta, 1.678,2 miliardi. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.826,8 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.414 miliardi.
A febbraio è diminuita ancora la raccolta a medio e lungo termine (tramite obbligazioni) con un -14,41% su base annua (-62,3 miliardi), dopo il -15,41% di gennaio. I depositi, invece, sono aumentati di 44,5 miliardi rispetto a febbraio dell’anno scorso: +3,52%, in leggera accelerazione rispetto al +3,29% di gennaio.
E’ dunque rimasto negativo l’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) che a febbraio ha segnato un calo dell’1,04% annuo, comunque in miglioramento rispetto al -1,55% di gennaio. Dalla fine del 2007 a oggi, la raccolta è passata da 1.513 a 1.678,2 miliardi, con un aumento di quasi 165,5 miliardi.
Quanto ai tassi di interesse sui prestiti a febbraio si sono posizionati in Italia a un nuovo minimo storico. Più nel dettaglio, il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni si è, infatti, attestato al 2,40% (2,49% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.
Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,90% dal 2,03% del mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,20%, toccando il minimo storico (3,25% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007).
Sempre a febbraio il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,14% (1,16% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Invece il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,49% (0,50% il mese precedente), quello sui PCT all’1,31% (1,26% il mese precedente).
Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,94%, 2,94% anche il mese precedente. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a febbraio è risultato pari a 206 punti base (209 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti a fine 2007).
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza
prestiti – bankitalia – sofferenze – banche
Sofferenze bancarie in diminuzione. A gennaio, secondo il rapporto mensile dell’Abi che da due mesi non fornisce più il dato sulle sofferenze lorde del sistema ritenuto fuorviante, le sofferenze nette, quindi al netto delle svalutazioni già fatte dalle banche italiane, sono state pari a 83,6 miliardi di euro, in calo dagli 88,9 miliardi di dicembre. Il rapporto con i prestiti totali è stato del 4,64%, in flessione dal 4,94% di dicembre (4,50% a gennaio 2015; 0,86% prima dell’inizio della crisi).
A febbraio sono poi tornati ad aumentare i prestiti bancari a famiglie e imprese. Sempre secondo il rapporto mensile dell’Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e aziende ha mostrato lo scorso mese un +0,04% su base annua, dopo il -0,58% di gennaio, proseguendo il trend di ripresa dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). Quello di febbraio è un risultato in linea con i valori di aprile del 2012.
A gennaio, ha spiegato l’associazione bancaria, l’ammontare complessivo dei mutui ai nuclei familiari ha registrato un +0,8% tendenziale, confermando la ripresa del mercato. Positiva anche la dinamica del totale dei prestiti all’economia: +0,6% a febbraio, di nuovo in crescita dopo il -0,17% di gennaio.
Il mese scorso, ha sottolineato Palazzo Altieri, l’ammontare dei finanziamenti è stato di 1.826,8 miliardi, nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta, 1.678,2 miliardi. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.826,8 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.414 miliardi.
A febbraio è diminuita ancora la raccolta a medio e lungo termine (tramite obbligazioni) con un -14,41% su base annua (-62,3 miliardi), dopo il -15,41% di gennaio. I depositi, invece, sono aumentati di 44,5 miliardi rispetto a febbraio dell’anno scorso: +3,52%, in leggera accelerazione rispetto al +3,29% di gennaio.
E’ dunque rimasto negativo l’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) che a febbraio ha segnato un calo dell’1,04% annuo, comunque in miglioramento rispetto al -1,55% di gennaio. Dalla fine del 2007 a oggi, la raccolta è passata da 1.513 a 1.678,2 miliardi, con un aumento di quasi 165,5 miliardi.
Quanto ai tassi di interesse sui prestiti a febbraio si sono posizionati in Italia a un nuovo minimo storico. Più nel dettaglio, il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni si è, infatti, attestato al 2,40% (2,49% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.
Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,90% dal 2,03% del mese precedente (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,20%, toccando il minimo storico (3,25% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007).
Sempre a febbraio il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,14% (1,16% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Invece il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,49% (0,50% il mese precedente), quello sui PCT all’1,31% (1,26% il mese precedente).
Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,94%, 2,94% anche il mese precedente. Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi: a febbraio è risultato pari a 206 punti base (209 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti a fine 2007).
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza
prestiti – bankitalia – sofferenze – banche