Alla voce riscossione coattiva 2015 Equitalia può indicare un sostanzioso +11,2% rispetto al 2014. Percentuale che tradotta in euro equivale a un aumento di 832,6 milioni. La crescita registrata già nel 2014, quando Equitalia era passata dai 7,10 miliardi recuperati nel 2013 a 7,41 miliardi, si è quasi triplicata nel 2015 attestandosi a 8,24 miliardi. Il risultato, poi, è ancor più significativo se si pensa che fino a giugno 2014 imprese e cittadini hanno potuto rottamare i ruoli più vecchi senza pagare gli interessi, beneficiando della sanatoria prevista dalla Stabilità 2014.
A rendere noto lammontare riscosso coattivamente nel 2015 è stato lad dellagente pubblico della riscossione, Ernesto Maria Ruffini, la scorsa settimana nel corso dellaudizione davanti alla Commissione di vigilanza sullanagrafe tributaria. Un dato secco, riportato in una riga della relazione sulle banche dati ed Equitalia, vero oggetto dellaudizione, ma che a ben vedere rappresenta un cambio di tendenza importante per le casse dello Stato e soprattutto per la stessa Equitalia. «Basta osservare i numeri sottolinea Ruffini per capire che Equitalia restituisce alla collettività più di 8 miliardi lanno, risorse indispensabili per tutti gli italiani».
Non sono così lontani i tempi in cui le misure dellEsecutivo sostenuto dalla strana maggioranza decise di «spuntare le unghie a Equitalia». Tra il 2012 e il 2013 sono arrivate rateizzazioni più ampie, avvisi bonari, divieti di pignoramento di prime case e beni strumentali per citare soltanto alcune di quelle misure. Che in un primo momento hanno ridotto lazione di recupero di Equitalia, ma nel medio-lungo periodo hanno iniziato a produrre, come testimonia il +11,2% del 2015, effetti positivi anche per le casse dellErario in termini di maggior recupero dei crediti vantati.
Oltre 8 miliardi che finiranno a comporre il gettito complessivo del 2015 del recupero di evasione. Dato, questultimo, che il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, e la direttrice dellagenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, presenteranno ufficialmente domani a Roma. Il successo in termini di incassi è attribuibile a più fattori. Da una parte cè stata sicuramente una maggiore propensione a mettersi in regola, e questo anche grazie alla possibilità di rateizzare il proprio debito sia in tempi più veloci, senza troppi paletti e giustificazioni almeno fino a 50mila euro. Oggi oltre il 50% dei crediti vantati dai vari enti viene incassato a rate da Equitalia. Cè poi una maggiore produttività dellagente pubblico. «Sono in Equitalia da pochi mesi sottolinea Ruffini -. Abbiamo aperto una stagione di riforme e di modernizzazione per mettere Equitalia sullo stesso fuso orario del Paese. Sarà un lavoro di squadra. Una squadra composta da quasi 8mila persone al servizio dei cittadini».
Cè, poi, una maggiore propensione al dialogo con cittadini e imprese. «Equitalia non potrà mai risultare simpatica -aggiunge lad di Equitalia -. Ma deve imparare a essere e apparire sempre al fianco delle persone e non contro di loro». Nel 2015 gli sportelli di Equitalia hanno ascoltato 5 milioni di contribuenti e il call center ha evaso oltre 17mila telefonate. E per capire cosa chiedono i debitori lo stesso Ruffini confessa di aver trascorso più di un giorno in prima persona dietro lo sportello «ad ascoltare e servire i contribuenti in diversi momenti». E questo perché Ruffini crede fortemente che «lascolto sia lunico modo per iniziare a far cambiare passo a Equitalia, che anche se ha un ruolo scomodo è e deve essere al servizio di tutti gli italiani».
I dati del 2015 (si vedano le tabelle) dimostrano come almeno il 50% dei recuperi effettuati da Equitalia e pari a oltre 4,2 miliardi di euro è intestato allagenzia delle Entrate. A questi si devono sommare altri 403, 4 milioni di entrate erariali. I recuperi contributivi ammontano a circa 2,5 miliardi (Inps 2,3 miliardi e Inail 111,4 milioni). Mentre spiccano i 550 milioni recuperati nel 2015 per conto dei Comuni, nonostante luscita dellagente pubblico dalla riscossione dei tributi locali viva di proroga in proroga.
Sul fronte territoriale la Lombardia ancora una volta è in testa alla classifica delle somme riscosse con 1,8 miliardi, crescendo rispetto al 2014 del 16,7 per cento. Abruzzo (+11,1%), Calabria (+10,9%) e Basilicata (+10,8%), da sempre inserite tra le aree svantaggiate del Paese, mostrano comunque una crescita della riscossione in linea con il dato nazionale. Il Molise, grazie anche ai versamenti di un grande debitore, ha toccato un sorprendente +20,9 per cento. Il crollo del Trentino-Alto Adige (-25,6%) è invece legato soprattutto al venir meno della sanatoria delle cartelle, che ha caratterizzato tutti gli incassi del 2014.
Lobiettivo è quello di procedere su questa strada. Come spiega ancora Ruffini, «andremo avanti sulla rotta tracciata nel 2015 e quindi più trasparenza, misure innovative per stringere un nuovo patto con chi ha debiti come è avvenuto con il fermo auto (si veda «Il Sole 24Ore» dell8 febbraio scorso) -, investimenti in nuove tecnologie per semplificare la vita ai contribuenti, meno costi, taglio delle tre società di riscossione, taglio della burocrazia, maggiore determinazione nella lotta allevasione. È una vera sfida».
Autore: Marco Mobili
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Non sono così lontani i tempi in cui le misure dellEsecutivo sostenuto dalla strana maggioranza decise di «spuntare le unghie a Equitalia». Tra il 2012 e il 2013 sono arrivate rateizzazioni più ampie, avvisi bonari, divieti di pignoramento di prime case e beni strumentali per citare soltanto alcune di quelle misure. Che in un primo momento hanno ridotto lazione di recupero di Equitalia, ma nel medio-lungo periodo hanno iniziato a produrre, come testimonia il +11,2% del 2015, effetti positivi anche per le casse dellErario in termini di maggior recupero dei crediti vantati.
Oltre 8 miliardi che finiranno a comporre il gettito complessivo del 2015 del recupero di evasione. Dato, questultimo, che il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, e la direttrice dellagenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, presenteranno ufficialmente domani a Roma. Il successo in termini di incassi è attribuibile a più fattori. Da una parte cè stata sicuramente una maggiore propensione a mettersi in regola, e questo anche grazie alla possibilità di rateizzare il proprio debito sia in tempi più veloci, senza troppi paletti e giustificazioni almeno fino a 50mila euro. Oggi oltre il 50% dei crediti vantati dai vari enti viene incassato a rate da Equitalia. Cè poi una maggiore produttività dellagente pubblico. «Sono in Equitalia da pochi mesi sottolinea Ruffini -. Abbiamo aperto una stagione di riforme e di modernizzazione per mettere Equitalia sullo stesso fuso orario del Paese. Sarà un lavoro di squadra. Una squadra composta da quasi 8mila persone al servizio dei cittadini».
Cè, poi, una maggiore propensione al dialogo con cittadini e imprese. «Equitalia non potrà mai risultare simpatica -aggiunge lad di Equitalia -. Ma deve imparare a essere e apparire sempre al fianco delle persone e non contro di loro». Nel 2015 gli sportelli di Equitalia hanno ascoltato 5 milioni di contribuenti e il call center ha evaso oltre 17mila telefonate. E per capire cosa chiedono i debitori lo stesso Ruffini confessa di aver trascorso più di un giorno in prima persona dietro lo sportello «ad ascoltare e servire i contribuenti in diversi momenti». E questo perché Ruffini crede fortemente che «lascolto sia lunico modo per iniziare a far cambiare passo a Equitalia, che anche se ha un ruolo scomodo è e deve essere al servizio di tutti gli italiani».
I dati del 2015 (si vedano le tabelle) dimostrano come almeno il 50% dei recuperi effettuati da Equitalia e pari a oltre 4,2 miliardi di euro è intestato allagenzia delle Entrate. A questi si devono sommare altri 403, 4 milioni di entrate erariali. I recuperi contributivi ammontano a circa 2,5 miliardi (Inps 2,3 miliardi e Inail 111,4 milioni). Mentre spiccano i 550 milioni recuperati nel 2015 per conto dei Comuni, nonostante luscita dellagente pubblico dalla riscossione dei tributi locali viva di proroga in proroga.
Sul fronte territoriale la Lombardia ancora una volta è in testa alla classifica delle somme riscosse con 1,8 miliardi, crescendo rispetto al 2014 del 16,7 per cento. Abruzzo (+11,1%), Calabria (+10,9%) e Basilicata (+10,8%), da sempre inserite tra le aree svantaggiate del Paese, mostrano comunque una crescita della riscossione in linea con il dato nazionale. Il Molise, grazie anche ai versamenti di un grande debitore, ha toccato un sorprendente +20,9 per cento. Il crollo del Trentino-Alto Adige (-25,6%) è invece legato soprattutto al venir meno della sanatoria delle cartelle, che ha caratterizzato tutti gli incassi del 2014.
Lobiettivo è quello di procedere su questa strada. Come spiega ancora Ruffini, «andremo avanti sulla rotta tracciata nel 2015 e quindi più trasparenza, misure innovative per stringere un nuovo patto con chi ha debiti come è avvenuto con il fermo auto (si veda «Il Sole 24Ore» dell8 febbraio scorso) -, investimenti in nuove tecnologie per semplificare la vita ai contribuenti, meno costi, taglio delle tre società di riscossione, taglio della burocrazia, maggiore determinazione nella lotta allevasione. È una vera sfida».
Autore: Marco Mobili
Fonte:
Il Sole 24 Ore