Scelti per voi

Good bank, si punta alla vendita in blocco

Una settimana di tempo. Lunedì prossimo, nella sede milanese di Société Générale, si avrà un quadro definito dei potenziali pretendenti delle quattro good bank nate dal salvataggio di Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti. Potenziali, perché il bando pubblicato ieri per ora è soltanto una raccolta di manifestazioni di interesse, che quindi non vincolerà in alcun modo chi si farà avanti.«Le attività in vendita prevedono in maniera preferenziale la cessione in un unico blocco complessivo», riporta una nota diffusa ieri dalle quattro banche, tuttavia «saranno valutate attentamente anche possibili offerte separate per una o più delle good bank ed eventuali partecipazioni strategiche».


La procedura studiata dai cda delle quattro banche, dall’Autorità di risoluzione (Bankitalia) e dai consulenti prevede che a chi risponderà all’avviso di ieri verrà sottoposto un confidentiality agreement, al quale farà seguito l’invio entro un paio di giorni di un teaser, cioè di una prima base informativa sugli asset in cessione; successivamente verrà inviato un info memo entro la metà di febbraio, non appena le quattro banche approveranno i bilanci del 2015 (pur limitati al periodo 23 novembre – 31 dicembre) e con essi si renderà disponibile una documentazione più approfondita. Passaggio finale sarà l’apertura delle ‘data room’, in modo da avere una visibilità completa sulle offerte entro l’estate.
«I pre-sondaggi effettuati in modo propedeutico alla presentazione delle manifestazione di interesse confermano che le 4 banche rappresentano un target attraente per i potenziali acquirenti e sono una realtà strategica sul territori», recita un comunicato diffuso ieri dalle quattro banche: secondo quanto trapela, per lo meno in questa prima fase si attende l’arrivo di qualche decina di candidature. Il dossier, come ricordato ieri da Il Sole, sarebbe finito nel radar di alcuni tra i principali fondi di private equity, vale a dire Apollo Global Management, Centerbridge Capital Partners e Anacap Financial Partners, a cui si aggiungerebbero alcune banche italiane: le popolari in primis, anche se la tempesta di borsa di questi giorni ha rimescolato le priorità. Sicuramente i dati messi a disposizione dai cda delle good bank e la successiva data room saranno determinanti per valutare alcuni elementi nodali per la gestione di qualunque business bancario: le risorse umane, le strutture centrali, i crediti non performing dopo le cessioni (a giorni) alla bad bank.
Come detto, verrà privilegiata – per motivi anche di tempo – una vendita in blocco delle quattro banche. Tuttavia, «l’intento è non solo quello di privilegiare i ricavi, ma anche progetti industriali capaci di conservare il ruolo dell’istituto a sostegno della piccola e media impresa e delle famiglie del territorio», secondo quanto ha anticipato ieri all’Ansa l’ad di Nuova Banca Marche, Luciano Goffi. Intanto, le banche «stanno tornando alla piena operatività», si legge nella nota diffusa ieri, che parla dell’erogazione di 3.600 nuovi mutui nelle prime settimane dell’anno e di oltre 10.500 fidi, «a dimostrazione della rinnovata fiducia dei clienti».
Intanto ieri, il presidente delle quattro Good Bank, Roberto Nicastro, per rafforzare il dialogo con il mondo dei risparmiatori ha incontrato a Roma le associazioni dei consumatori; insieme a lui anche il consigliere indipendente, Maria Pierdicchi, e la responsabile dei rapporti con i consumatori, Donata Monti.


Fonte:

Il Sole 24 Ore

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.