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Nicastro ai sindacati: vendita istituti prima dell’estate

Mentre i risparmiatori protestano di nuovo davanti alla Consob e il premier Matteo Renzi assicura di nuovo che “chi ha sbagliato pagherà” si è svolto presso la sede di Banca Marche il primo incontro tra il presidente delle quattro banche salvate dal governo, Roberto Nicastro, e i segretari generali delle cinque sigle del credito per discutere della situazione di lavoratori, risparmiatori e investitori coinvolti nella crisi di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti. Sono presenti i rappresentanti di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil e UniSin.

Le quattro banche salvate saranno vendute prima dell’estate, ha assicurato Nicastro. Banca Marche, Etruria, Carichieti e Carife, hanno spiegato i rappresentanti di Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin «saranno vendute prima dell’inizio dell’estate e la cessione potrebbe avvenire in un unico blocco oppure separatamente a seconda delle manifestazioni di interesse che arriveranno nelle prossime settimane».
«Nicastro ci ha confermato che la previsione è di vendere le 4 banche o tutte insieme o in forma di spezzatino entro l’estate» hanno spiegato i segretari generali della Fabi, Lando Maria Sileoni, e della Uilca Massimo Masi uscendo dalla riunione. «L’incontro di oggi è stato parzialmente positivo rispetto ai temi centrali dei lavoratori bancari» ha poi aggiunto Sileoni precisando che i sindacati hanno chiesto la tutela legale dei lavoratori «che non hanno responsabilità sulla vendita delle obbligazioni subordinate: la responsabilità è dei manager». C’è dunque, ha riferito, «la previsione di una copertura legale per i lavoratori interessati da eventuali reclami». I sindacati hanno quindi chiesto che i vecchi dirigenti, ritenuti responsabili dei collocamenti dei titoli e del conseguente crac delle 4 banche, vengano rimossi. Di fronte a tale richiesta, «i commissari di banca Marche e Arezzo hanno avuto un atteggiamento responsabile – ha aggiunto Sileoni – quello di Chieti ha detto invece che i vertici saranno cambiati ma a farlo saranno le nuove banche acquirenti: questo per noi è inaccettabile». Nell’incontro odierno sono stati manifestati «buoni intenti rispetto alla tutela dell’occupazione e a quella giuridica, ma ancora non sono state fornite garanzie sufficienti» ha detto Giulio Romani, segretario First Cisl. «Riteniamo che chi ha collocato dei titoli emessi dalla propria banca non sia certo responsabile del collocamento», ha aggiunto. «L’incontro è stato utile e necessario» ha commentato il segretario della Fisac Cgil Agostino Megale sottolineando che è stata «posta l’esigenza di governare insieme questa fase estremamente difficile con l’obiettivo di dare piena tutela sotto tutti i punti di vista ai lavoratori e ai risparmiatori». Il decreto adottato dal governo «era necessario – ha concluso Megale – ma adesso bisogna operare perché nella procedura di cessione delle banche vengano pienamente tutelati occupati, clienti e territorio. Per questo abbiamo avanzato l’idea di un tavolo di confronto in tutte le banche».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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