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Caso banche, Visco: «Bankitalia istituzione seria, risparmi degli italiani sono al sicuro»

Controffensiva mediatica del governatore di Bankitalia, al centro delle polemiche per le presunte negligenze dell’istituto nella vigilanza delle quattro banche commissariate dal governo. In una intervista a Repubblica Visco ha spiegato che Bankitalia «ha fatto il massimo» a tutela dei risparmiatori e ha chiesto che «chi ha sbagliato paghi». In serata, in una seconda intervista a “Che tempo che fa” (Rai 3) Visco ha un po’ corretto il tito: «Non ho detto “chi ha sbagliato paghi”, ho detto che la magistratura appurerà se ci sono stati reati e la natura di questi reati. Spero che in questo caso se c’è qualcuno che ha sbagliato, paghi».

2013 ultimo anno di vendita dei titoli sotto accusa
Al conduttore Fabio Fazio, Visco ha poi spiegato che dopo il 2013 «non ci sono state vendite di obbligazioni subordinate» in nessuna delle 4 banche salvate dal governo. Banca Etruria, in particolare, non ha più venduto questi titoli dopo aver ricevuto la lettera «riservatissima e coperta da segreto di ufficio» da via Nazionale, comunicata anche alla Consob: «Il 2013 è stato l’ultimo anno di vendita, dopo no assolutamente». La Banca Etruria, istituto che lo scorso anno ha visto per un breve periodo alla guida come vicepresidente anche il padre della ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, non è stata commissariata prima perchè «la situazione è andata deteriorandosi nel corso del 2014». «Nel 2013 – ha ricordato Visco – si era già visto che c’era una difficoltà di fondo, ma non si pensava la situazione fosse deteriorata fino a quel punto».

«Totalmente false» le voci delle dimissioni offerte a Mattarella
Dopo aver smentito seccamente le voci che lo volevano sull’orlo delle dimissioni («totalmente falso») al punto da essere andato ad offrire il suo passo indietro al capo dello Stato («ricostruzioni fantasiose») , Visco ha fatto il punto del suo rapporto con il governo. «Non ho parlato con il presidente del Consiglio», ha spiegato, mentre con «Raffaele Cantone ci siamo sentiti». Al presidente dell’Anac Bankitalia ha «offerto collaborazione», in merito in particolare alla decisione del premier di affidare all’Autorità anticorruzione l’arbitrato sulle controversie delle 4 banche salvate.

«Bankitalia istituzione molto seria, risparmi italiani sono al sicuro»
Infine, Visco ha lanciato un messaggio ai risparmiatori e ai cittadini sul ruolo di via Nazionale. Bankitalia, ha sottolineato, «è una istituzione molto seria che lavora per la collettività e continuerà a farlo, i risparmi italiani sono al sicuro». Quello che occorre, per il futuro, per far sì che non si ripetano casi come quello delle 4 banche e delle migliaia di investitori finiti sul lastrico, è « aiutare a non prendere rischi eccessivi e a far capire che gli investimenti con rischi non sono da evitare e possono dare buoni risultati, bisogna essere equilibrati».

Bankitalia ha «fatto il massimo» a tutela deri risparmiatori
Nell’intervista a Repubblica, Visco ha ribadito che Bankitalia ha finora «fatto il massimo» per tutelare i risparmiatori, impegno che ha «scongiurato altre crisi, ma sul caso del fallimento delle quattro banche chi ha sbagliato pagherà». Nelle regole europee, però, «chiediamo più flessibilità». Il governatore ha dunque respinto l’accusa di inerzia dell’istituto di Via Nazionale nella gestione del caso delle banche salvate dal governo. Gli attacchi a Bankitalia, accusata di non aver vigilato bene, secondo Visco sono «non motivati, spesso basati sulla non conoscenza di circostanze e fatti che pure sono noti. La nostra attività di Vigilanza ha compiti e poteri ben precisi, definiti in modo puntuale dalla legge».

Nessuno sconto ai vertici della Popolare di Vicenza
Entrando nel merito della vicenza, Visco ha poi respinto l’accusa di aver mai fatto «sconti» ai vertici della Banca Popolare di Vicenza, istituto, insieme a Veneto Banca, nei quali «le nostre ispezioni hanno evidenziato casi di cattiva gestione». Il pianeta banche popolari, ha ammesso il governatore, «è complesso e poco trasparente», e per questo «da anni ne chiediamo pubblicamente la trasformazione in spa. E alla fine il decreto è arrivato e la riforma sta cambiando drasticamente il sistema».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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