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Banche: sofferenze sotto 200 miliardi, primo calo dal 2012

Le sofferenze bancarie diminuiscono per la prima volta dopo oltre tre anni e mezzo di aumenti consecutivi, pur restando vicine ai massimi storici. A ottobre, ha sottolineato l’Abi nel rapporto mensile, le sofferenze lorde sono scese a quota 198,975 miliardi di euro, dopo aver toccato a settembre il livello record di 200,410 miliardi. Le ultime diminuzioni nella dinamica delle sofferenze risalgono a marzo del 2012 e a novembre del 2008.

La flessione di ottobre, ha spiegato l’associazione bancaria, è legata ad alcune operazioni di cessione concluse all’inizio dell’autunno. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è sceso così al 10,4% (era al 10,5% a settembre), rimanendo comunque vicino ai massimi dalla fine del 1996.

“I segnali di frenata del tasso di crescita”, ha osservato Palazzo Altieri, “ci sono tutti. Le nuove entrate di finanziamenti in crediti deteriorati sono in forte rallentamento: il serbatoio che porta un prestito da credito incagliato a sofferenza è in rallentamento significativo”.

Più nel dettaglio, a ottobre il rapporto tra sofferenze lorde e finanziamenti ha raggiunto il 17,3% per i piccoli operatori economici (era al 15,8% un anno prima), il 17,9% per le imprese (15,7% a ottobre dell’anno scorso) e il 7,2% per le famiglie (6,8% nello stesso mese del 2014).

Le sofferenze nette hanno mostrato solo un leggero aumento, passando a 87,2 miliardi dagli 87,1 miliardi di settembre e il rapporto con i prestiti è risultato pari al 4,85%, in lieve crescita dal 4,84% di settembre (era 4,61% un anno prima). A giugno il numero complessivo degli affidati in sofferenza era pari a 1.188.401, in prevalenza imprese e famiglie.

E’ poi migliorata ancora la dinamica dei prestiti bancari che resta però con il segno meno. A novembre, sempre secondo il rapporto mensile dell’Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e imprese ha infatti segnato una contrazione quasi nulla su base annua, con un -0,03% dal -0,32% di ottobre, proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). Si tratta del miglior risultato da aprile del 2012 e “probabilmente nel 2016
si tornerà a una dinamica di segno positivo”.

I nuovi prestiti alle aziende, in particolare, nei primi dieci mesi dell’anno hanno registrato un aumento di circa il 14% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per i nuovi mutui per l’acquisto di immobili, a gennaio-ottobre, c’è stata una crescita del 94,3% su base annua; l’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è risultata pari a circa il 31%.

A novembre l’ammontare dei finanziamenti è stato di 1.818,2 miliardi, un dato nettamente superiore, +138,5 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta, 1.679,8 miliardi. Positiva anche la dinamica del totale dei prestiti all’economia (+0,1%). Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.818,2 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.415,5 miliardi.

Merito dei tassi di interesse che a novembre si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. In particolare, il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,30%, minimo storico (3,33% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,57% il valore più basso da luglio 2010 (2,60% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato al minimo storico dell’1,69%, dell’1,92% il mese precedente (5,48% a fine 2007).

A novembre è però diminuita ancora la raccolta a medio e lungo termine tramite obbligazioni, con un -13,7% su base annua (-61,2 miliardi), dopo il -13,8% di ottobre. I depositi, invece, sono aumentati di 34,2 miliardi rispetto a novembre dell’anno scorso (+2,7%, contro il +5,2% di ottobre). La raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) lo scorso mese ha segnato un calo di circa 27 miliardi, con un -1,6% annuo (+0,17% a ottobre). Dalla fine del 2007 a oggi, la raccolta è passata da 1.513 a 1.679,8 miliardi, con un aumento di oltre 167 miliardi.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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