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Stretta creditizia sulle pmi

Forte credit crunch sulle pmi: calo dei finanziamenti garantiti dai Confidi italiani, che nel 2014 hanno toccato quota 38,6 miliardi di euro, contro i 42,8 mld del 2013. Cioè su livelli pre-crisi, quando l’espansione economica non costringeva a un simile volume di garanzie.

Contrazione anche nel sistema artigiano: nel 2014 i Confidi Fedart hanno garantito 4,6 miliardi di euro (erano stati 5,2 i miliardi nel 2013) di nuovi finanziamenti, raggiungendo uno stock di 12 miliardi di euro (13,2 nel 2013). Le imprese associate hanno raggiunto invece le 742 mila unità, cosa che testimonia fiducia inalterata nel ruolo di queste strutture. Il capitale sociale di queste imprese, come il loro patrimonio netto sono in crescita, seppur lieve, rispetto al 2013. Il primo, formato dagli apporti delle imprese associate, si attesta a 505 milioni di euro, mentre il secondo, in cui confluiscono tra l’altro i contributi dei soggetti pubblici, raggiunge gli 864 milioni di euro. Sono questi i dati sciorinati dallo studio Fedart-Fidi, la federazione nazionale unitaria dei confidi dell’artigianato, promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani, che ieri ha presentato a Roma la ricerca sullo stato del credito a pmi e artigiani in Italia, giunta alla 19° edizione (si veda ItaliaOggi di ieri). I dati in esame sono quelli consolidati al 31 dicembre 2014. Una prima analisi congiunturale al 30 giugno 2015, illustra poi i numeri più recenti sullo stato del credito in Italia, visto dallo specifico punto di vista del rilascio delle garanzie. In base allo studio la vera criticità è rappresentata da un livello di sofferenze eccessivamente elevato, causato dal supporto offerto alle pmi in questa lunga fase di crisi; la perdita sistemica registrata anche quest’anno, comunque è in diminuzione rispetto al precedente. In relazione alla fiducia nei Confidi, questi risultano ancora «credibili» nei confronti delle banche, grazie a un coefficiente di solvibilità pari al 14,6%, a una quota di garanzia in crescita e a un tasso lordo di sofferenza notevolmente inferiore a quello delle imprese artigiane (13,8% contro il 18,8%). Stante la situazione, Fedart propone «una alleanza tra tutti i soggetti, pubblici e privati, per ottimizzare gli interventi ed efficientare l’impiego delle risorse destinate all’accesso al credito delle piccole e micro imprese italiane». Rilanciando così il contributo Confidi, «per valorizzarne il ruolo di partner di imprese, istituzioni e banche».


Autore: Luigi Chiarello
Fonte:

Italia Oggi

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