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Padoan: la bad bank è in arrivo

L’Italia intende chiedere alla Commissione Europea di far leva nuovamente sulla clausola di flessibilità legata all’attuazione delle  riforme strutturali e aumentare di conseguenza l’indebitamento netto. Lo ha chiarito ieri il Ministro dell’Economia , Pier Carlo Padoan, durante un incontro con la stampa estera a Roma.

La clausola sulla flessibilità ammette deviazioni dagli obiettivi di bilancio purché il deficit resti entro il 3% del pil, se il ritmo di attuazione delle riforme è adeguato. Gli ultimi obiettivi ufficiali del governo risalgono ad aprile e indicano un disavanzo al 2, 6% del pil quest’anno e all’1,8% il prossimo anno.

Intanto i negoziati tra il governo italiano e la Commissione Ue per la creazione di un veicolo munito di garanzie pubbliche nel quale trasferire le sofferenze delle banche italiane sono entrate nella fase finale e dovrebbero portare nelle prossime settimane a una versione “light” della bad bank, sempre secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’ Economia.

Le sofferenze lorde del sistema bancario nazionale hanno toccato a maggio quota 193,7 miliardi, oltre il 10% degli impieghi, un livello mai visto negli ultimi 20 anni, mentre i crediti deteriorati complessivi sono stati superiori a 350 miliardi di euro. L’esecutivo ritiene che, aiutando le banche a smaltire questa zavorra, anche l’offerta di credito a famiglie e imprese dovrebbe aumentare, sostenendo la ripresa.

Per gli analisti una bad bank sarebbe utile soprattutto al settore delle banche popolari, in parallelo al processo di aggregazione, e una migliore gestione dello stock di crediti problematici potrebbe portare, nel migliore dei casi, un beneficio ulteriore del 12% sull’utile (+ 2% di rote).

“ I discorsi vanno avanti” ha spiegato Padoan. “ A Bruxelles le ferie cominciano prima e quindi gli uffici sono chiusi ma il dialogo è in fase finale e stiamo valutando aspetti tecnici di versione light di bad bank”.

Una definizione, quella del ministro, che dovrebbe indicare il coinvolgimento dello Stato nel veicolo solo tramite l’apposizione di garanzie e non anche con un intervento diretto nel capitale.

Il ministro ha assicurato anche che non c’è alcuno rallentamento dello sforzo riformatore del governo e che quando tutto sarà completato l’Italia sarà Paese molto diverso da quello di due-tre anni fa.  Non si è infatti mai smesso di fare la spending review e il governo è al lavoro sul taglio delle tasse sulla casa, su nuove riduzioni fiscali a vantaggio delle imprese e su misure relative al sistema pensionistico.

La decisione sulle tasse, ha precisato Padoan, va naturalmente presa nel quadro complessivo della Legge di Stabilità. Lo scorso mese il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato di voler tagliare le tasse di 50 miliardi in 5 anni, compreso quanto già fatto finora. Il primo passo è eliminare dal 2016 la Tasi sulla prima casa (3,5 miliardi), l’Imu sui fabbricati rurali e sui cosiddetti imbullonati, ossia i macchinari fissi (1,5 miliardi).

Intanto ha proseguito Padoan i Paesi della zona euro devono ora affrontare un passo importante: come avere un’Unione non solo che produca stabilità ma anche crescita. E’ infatti inutile nascondere che la crisi greca ha posto la questione dell’uscita di un Paese dall’euro e ciò ha portato il tema del rafforzamento monetario, che sarà al centro del dibattito europeo per i prossimi 2 anni se non di più, ha concluso il Ministro dell’Economia.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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