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Anagrafe nazionale della popolazione residente, al via la sperimentazione: obiettivi e vantaggi

L’anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) sarà attiva per i 2 comuni italiani di Cesena (FC) e Bagnacavallo (RA) entro dicembre 2015. Con il subentro a gennaio 2016 degli altri 24 Comuni che già partecipano alla sperimentazione si completerà l’adozione dell’Anpr da parte di tutto il gruppo dei Comuni pilota. I primi 26 comuni coprono su tutto il territorio nazionale una popolazione di oltre 6,5 milioni di abitanti e rappresentano tutte le diverse tipologie di ente. Sulla base di questa prima esperienza proseguirà la diffusione sui rimanenti comuni italiani con un programma che si completerà entro la fine del 2016.

L’obiettivo finale è quello di far confluire in un’unica base dati centralizzata a livello nazionale le oltre 8000 attuali banche dati anagrafiche presenti nei Comuni del territorio italiano, semplificando e ottimizzando il sistema anagrafico comunale.

Un’unica anagrafe che sostituisce le oltre 8.100 attualmente esistenti consentirà infatti di eliminare gli adempimenti a carico dei cittadini in caso di variazione dei dati anagrafici e di stato civile. Le operazioni di aggiornamento degli archivi comunali avverranno automaticamente e saranno rese disponibili a tutte le amministrazioni. Per i piccoli comuni, la piattaforma ANPR potrà erogare direttamente i servizi di anagrafe e di stato civile.

L’Anagrafe unica integrerà le informazioni sul “domicilio digitale del cittadino“, ovvero l’indirizzo di posta elettronica certificata che il cittadino ha facoltà di indicare quale esclusivo mezzo di comunicazione con la pubblica amministrazione. Essa consentirà il censimento permanente della popolazione.

Inoltre ANPR consentirà di verificare gli indirizzi tramite l’interrogazione, in tempo reale, delle informazioni sugli stradari e sui numeri civici certificati dai Comuni all’interno dell’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU).

Quali i pro dell’ANPR?

L’ANPR consentirà, tra l’altro, ai cittadini di effettuare cambi di residenza da qualsiasi comune italiano e di richiedere certificati anagrafici anche in comuni diversi da quello di residenza, come dettato dal regolamento di anagrafe civile emanato il 18 agosto 2015 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

Renderà possibile il censimento continuo dei cittadini da parte dell’ISTAT, eliminando gli onerosi costi dei censimenti periodici. Consentirà inoltre alle PA di acquisire informazioni anagrafiche consultando online la sola banca dati ANPR, evitando così il mantenimento di onerose banche anagrafiche per l’erogazione dei servizi.

Quale il risultato atteso?

Eliminazione di tutte le comunicazioni verso la pubblica amministrazione relative alla variazione dei dati anagrafici e di stato civile ed integrazione delle banche dati anagrafiche; con conseguente riduzione dei tempi e dei costi per gli utenti e  risparmi di risorse per le amministrazioni.


Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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