Il Tesoro fa i conti sulle sofferenze bancarie. Nel Documento programmatico di Bilancio 2016, allegato alla legge di Stabilita’ che da oggi iniziera’ a essere esaminata in Senato, e’ contenuta infatti una stima degli effetti potenziali sul pil italiano derivanti dal decreto 83/2015, meglio noto come dl Fallimenti.
Si tratta del provvedimento approvato la scorsa estate che, si legge su MF, prevede nuove e piu’ snelle procedure per il recupero dei crediti e la possibilita’ per le banche di dedurre le perdite su questi asset problematici non piu’ in cinque, ma in un solo anno.
Secondo l’Economia, grazie a queste misure la cessione delle sofferenze potrebbe piu’ che triplicare rispetto ai livelli del 2014 e il prezzo dei crediti ceduti aumentare, avvicinando le aspettative delle banche a quelle dei potenziali acquirenti. La stima dell’esecutivo serve a individuare il possibile effetto positivo sul prodotto interno lordo derivante dall’entrata in vigore della norma sui fallimenti. Nella lettera di accompagnamento ai documenti di bilancio 2016, inviata a Bruxelles lo scorso 15 ottobre, infatti, l’Italia richiede una flessibilita’ aggiuntiva dello 0,1% per la clausola delle riforme, oltre allo 0,4% gia’ prenotato in primavera, proprio in virtu’ del decreto fallimenti, e il suo potenziale effetto positivo sull’economia del Paese.
Fonte:
Milano Finanza
Il Tesoro fa i conti sulle sofferenze bancarie. Nel Documento programmatico di Bilancio 2016, allegato alla legge di Stabilita’ che da oggi iniziera’ a essere esaminata in Senato, e’ contenuta infatti una stima degli effetti potenziali sul pil italiano derivanti dal decreto 83/2015, meglio noto come dl Fallimenti.
Si tratta del provvedimento approvato la scorsa estate che, si legge su MF, prevede nuove e piu’ snelle procedure per il recupero dei crediti e la possibilita’ per le banche di dedurre le perdite su questi asset problematici non piu’ in cinque, ma in un solo anno.
Secondo l’Economia, grazie a queste misure la cessione delle sofferenze potrebbe piu’ che triplicare rispetto ai livelli del 2014 e il prezzo dei crediti ceduti aumentare, avvicinando le aspettative delle banche a quelle dei potenziali acquirenti. La stima dell’esecutivo serve a individuare il possibile effetto positivo sul prodotto interno lordo derivante dall’entrata in vigore della norma sui fallimenti. Nella lettera di accompagnamento ai documenti di bilancio 2016, inviata a Bruxelles lo scorso 15 ottobre, infatti, l’Italia richiede una flessibilita’ aggiuntiva dello 0,1% per la clausola delle riforme, oltre allo 0,4% gia’ prenotato in primavera, proprio in virtu’ del decreto fallimenti, e il suo potenziale effetto positivo sull’economia del Paese.
Fonte:
Milano Finanza