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Abi: «Banche serene sui test Bce»

Le banche italiane sono «serene»riguardo all’esito dello Srep, il Supervisory Review and Evaluation Process condotto dalla Bce.
E’ quanto ha assicurato ieri il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, al termine del comitato esecutivo dell’associazione,riunitosi ieri a Milano.«Nelle ultime ore – ha affermato Patuelli – sono stato in una camera chiusa, dove nessuno dei banchieri italiani ha sollevato problemi. Io ho letto su un giornale quella che ho considero una nota ufficiosa,perché so ancora distinguere la differenza tra una nota ufficiale e una nota ufficiosa».


Il riferimento del presidente dell’Abi è alle indiscrezioni, raccolte in ambienti bancari e pubblicate da Il Sole 24Ore  in relazione ai primi risultati intermedi messi a punto dal Supervisory board del SSM di Francoforte.
Un organismo che, peraltro, dovrebbe riunirsi anche oggi, per portare avanti l’esame europeo sulle 123 aziende, tredici delle quali italiane, destinato a concludersi definitivamente non prima della fine di novembre prossimo, dopo che tutte le aziende di credito avranno fatto pervenire alla vigilanza europea le proprie controdeduzioni.
Patuelli ha sottolineato che per le banche italiane si profila « un quadro di ulteriore serenità per gli esami di quest’anno, rispetto anche agli esami dell’anno scorso».
La comunicazione dei risultati intermedi, ha voluto in ogni caso ricordare il presidente dell’associazione di Palazzo Altieri «attiene al rapporto diretto tra le banche e le autorità di vigilanza» ed è coperta da «una certa riservatezza».
La stessa Consob, del resto, nei giorni scorsi ha posto la sua attenzione sui risultati preliminari dello Srep per le banche italiane : ai 13 istituti di credito interessati dal processo di controllo e valutazione prudenziale sarebbe giunta una comunicazione da parte dell’Authority per la trasparenza dei mercati dove si richiede l’invio «senza indugio» in via riservata dei risultati provvisori giunti da Francoforte.
Consob avrebbe chiesto anche di venire in possesso delle eventuali osservazioni degli organi dirigenziali delle banche che potrebbero essere inoltrate alla Bce per confutare le valutazioni in merito ai campi esaminati (modello di business, governance, rischi di capitale, rischi di liquidità). Ieri, in effetti, tutti i banchieri interpellati a margine della riunione dell’esecutivo hanno dichiarato di non aver ricevuto alcuna comunicazione dalla Bce sui requisiti minimi di capitale determinati dall’esito degli Srep.
Ma il numero uno dell’Abi non si è sottratto ieri nemmeno al grande interrogativo del momento e cioè quale sarà la scelta del presidente del Federal reserve americano Janet Yellen in materia di tassi d’interesse.
Patuelli ha sostenuto che, quale che sia, oggi, la decisione Fed, «il mercato l’avrà almeno parzialmente già scontata», dato che, a differenza di quanto accadeva un tempo, le misure di politica monetaria vengono precedute da indiscrezioni che in qualche misura “preparano” i mercati finanziari, in modo che le ripercussioni degli annunci non siano troppo violente.
Le banche centrali, ha ricordato Patuelli, «sono organismi indipendenti» e il Federal Reserve ha «inondato l’economia Usa di liquidità con largo anticipo rispetto alla Bce», dato che in Europa «i processi decisionali sono meno collaudati e quindi più lenti» di quanto non siano al di là dell’Atlantico. Oggi, secondo il presidente dei banchieri, «è possibile qualsiasi scelta» da parte della banca centrale americana: tassi invariati o anche un lieve rialzo ma tutto quel che sarà deciso avverrà, in ogni caso «in termini moderati».


Autore: Rossella Bocciarelli
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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