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Debiti p.a., comuni inerti

Per molti comuni, la piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti è un optional e non adempimento imposto dalla legge. La Ragioneria generale dello stato, infatti, ha riscontrato un elevato tasso di inadempienza e per correggere la rotta sta pensando di inasprire le sanzioni.

Il problema è stato esposto dai tecnici del Mef ai rappresentanti delle autonomie nel corso di una riunione di monitoraggio svoltasi lo scorso 29 luglio e ha portato l’Ifel a diramare nei giorni scorsi una comunicazione per sollecitare i renitenti a mettersi in regola. La nota, che si trova sul sito dell’Anci Lombardia, ricorda, in particolare, l’obbligo, previsto dall’art. 7-bis del dl 35/2013 (come modificato dal dl 66/2014), di comunicare mediante la piattaforma, entro il 15 di ciascun mese, i dati relativi ai debiti commerciali (ossia per somministrazioni, forniture e appalti e prestazioni professionali) non estinti, certi, liquidi ed esigibili per i quali, nel mese precedente, siano stati superati i termini di decorrenza degli interessi moratori di cui dlgs 231/2002. Tale comunicazione è indispensabile anche al fine di poter rispondere alla Commissione europea che, nell’ambito della procedura d’infrazione contro l’Italia per i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, ha chiesto l’invio di una relazione bimestrale dettagliata contenente tra l’altro «informazioni precise sui progressi nel rispetto dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione italiana (centrale, regionale e locale)».


Autore: Matteo Barbero
Fonte:

Italia Oggi

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