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Intesa Sanpaolo, dieci in corsa per il credito al consumo

Dentro al processo di razionalizzazione delle sue attività e partecipazioni, Intesa Sanpaolo valuta la cessione dell’ex Personal Finance, la divisione che raccoglie i finanziamenti collocati dalla rete di agenti del gruppo. La società – che da giugno ha cambiato nome in Accedo e gestisce gran parte degli asset dell’ex Neos Finance – è tra i leader in Italia nel settore dei prestiti finalizzati e della cessione del quinto.

L’operazione è in fase avanzata. Tanto che nel corso delle ultime settimane, secondo quanto risulta a Il Sole 24 Ore, già una decina di soggetti, tra banche e fondi di investimento, sono entrati in data room per analizzare il dossier da vicino. Il processo di valutazione è dunque in corso e tra settembre e ottobre è attesa la presentazione delle offerte vincolanti. Sul tavolo, nello specifico, c’è la cessione di circa 4 miliardi di euro di crediti relativi, come detto, all’ex Neos Finance, in gran parte rappresentati da prestiti finalizzati e cessioni del quinto, e della relativa piattaforma. Secondo alcune stime, il valore del deal si aggirerebbe sui 400 milioni di euro.


Da quanto si apprende da fonti finanziarie, tra i soggetti interessati ci sarebbero anzitutto operatori industriali: tra questi figurerebbero la tedesca Deutsche Bank, che si starebbe muovendo in tandem con il fondo Tpg, gli spagnoli del Banco Santander e l’olandese Ing. In data room ci sono però anche fondi di private equity: tra questi sarebbero presenti i maggiori operatori del settore, come il fondo Apollo (che ha recentemente realizzato l’acquisizione della assicurazioni Carige), il private britannico Apax, il fondo americano Lone Star, e altri fondi di private come l’americano Vaerde.


Come accennato, Intesa Sanpaolo Personal Finance (dal primo giugno ribattezzata Accedo) è la società di riferimento del gruppo Intesa Sanpaolo specializzata nell’erogazione di cessione del quinto e dei prestiti finalizzati collocati dalla rete di agenti. In essa sono raccolti molti degli attivi dell’ex Neos Finance, società nata circa trent’anni fa come partecipata delle Casse di Risparmio dell’Emilia Romagna ed entrata a far parte dell’allora gruppo Sanpaolo nel 2002.
È da tempo che il gruppo guidato da Carlo Messina sta lavorando alla riorganizzazione del credito al consumo e della cessione del quinto dello stipendio. Risale, infatti, all’11 novembre scorso la riunione che ha visto il Consiglio di gestione della banca decidere la scissione delle attività facenti capo a Intesa Sanpaolo Personal Finance: da un lato, si è approvata la completa integrazione in Intesa Sanpaolo del ramo d’azione da che gestisce il business captive («al fine di cogliere il potenziale di crescita aggiuntiva conseguibile attraverso sinergie con la nuova filiera retail di Banca dei Territori», così come si legge nella delibera); dall’altro lato, il mantenimento di tutte le attività non captive in capo a Ispf, succsessivamente diventata Accedo. Proprio quest’ultima, alla fine, è al centro del progetto di cessione: l’operazione, pur di valore contenuto, avrebbe l’effetto di razionalizzare sensibimente il business del credito al consumo del gruppo, che avrebbe modo di concentrarsi sulla clientela Intesa.
Intanto, in parallelo prosegue il percorso di assorbimento delle banche territoriali. La scorsa settimana, la capogruppo ha ufficializzato l’incorporazione di Banca di Trento e Bolzano e Banca Monte Parma: il 10 luglio, afferma il gruppo guidato da Carlo Messina, «in esecuzione delle rispettive decisioni consiliari e assembleari», sono stati stipulati gli atti di fusione per incorporazione in Intesa Sanpaolo per l’istituto di credito trentino e per quello di Parma. Il tutto con un aumento complessivo del capitale sociale di Intesa pari a 5,019 milioni di euro. Le prossime banche locali a finire nella capogruppo saranno le Casse di Civitavecchia, Rieti e della Provincia di Viterbo.


Autore: Luca Davi, Marco Ferrando
Fonte:

Il Sole 24 Ore

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