Multa Antitrust da 1 mln per Carige Assicurazioni. La sanzione arriva per pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive messe in atto per recuperare propri crediti. La condotta, secondo l’Autorità, si è manifestata attraverso linoltro, in modo sistematico, di atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni.
Questi atti di citazione, inoltre, indicavano una data fittizia della prima udienza, senza che la causa fosse stata iscritta a ruolo. Nello specifico, risulta che a migliaia di consumatori sono state inviate citazioni, indipendentemente dalla rispettiva residenza, presso il giudice di Milano.
Secondo lAntitrust, “la condotta non era volta a esercitare un legittimo diritto di recupero del credito in sede giudiziale, ma a determinare nel consumatore medio un indebito condizionamento: e ciò ingenerando il convincimento che fosse preferibile provvedere al pagamento dellimporto richiesto piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario”. Gli atti di citazione inoltrati presso una sede diversa da quella territorialmente competente sono considerati idonei, infatti, a “esercitare sui destinatari una pressione psicologica, tale da condizionarne indebitamente le scelte e i comportamenti economici”.
Fonte:
Adnkronos
Multa Antitrust da 1 mln per Carige Assicurazioni. La sanzione arriva per pratiche commerciali scorrette, in quanto aggressive messe in atto per recuperare propri crediti. La condotta, secondo l’Autorità, si è manifestata attraverso linoltro, in modo sistematico, di atti di citazione presso la sede di un unico giudice di pace, diversa da quella territorialmente competente per i consumatori che risiedono in altre giurisdizioni.
Questi atti di citazione, inoltre, indicavano una data fittizia della prima udienza, senza che la causa fosse stata iscritta a ruolo. Nello specifico, risulta che a migliaia di consumatori sono state inviate citazioni, indipendentemente dalla rispettiva residenza, presso il giudice di Milano.
Secondo lAntitrust, “la condotta non era volta a esercitare un legittimo diritto di recupero del credito in sede giudiziale, ma a determinare nel consumatore medio un indebito condizionamento: e ciò ingenerando il convincimento che fosse preferibile provvedere al pagamento dellimporto richiesto piuttosto che esporsi a un contenzioso giudiziario”. Gli atti di citazione inoltrati presso una sede diversa da quella territorialmente competente sono considerati idonei, infatti, a “esercitare sui destinatari una pressione psicologica, tale da condizionarne indebitamente le scelte e i comportamenti economici”.
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Adnkronos