Lultima edizione del Barometro CRIF, che analizza landamento della domande di mutui e prestiti conferma la ripresa del ricorso al credito da parte delle famiglie italiane nel I semestre 2015.
In particolare, la domanda di mutui ha fatto registrare una significativa crescita, pari a +58,7% rispetto al I semestre 2014, seppur accompagnata da un calo dellimporto medio richiesto.
Anche per quanto riguarda i prestiti la prima metà dellanno in corso ha confermato lincremento del numero di richieste (+8,4%) dopo una lunga fase di debolezza, primariamente sulla spinta dei prestiti finalizzati (+11,4% nel semestre).
Landamento della domanda di mutui nel I semestre 2015
Nel mese di giugno appena concluso la domanda di mutui si è confermata su livelli record, con un eloquente +81,1% rispetto allo stesso mese del 2014 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi), nel segno della continuità rispetto alle brillanti performance registrate nei mesi precedenti.
Si irrobustisce, dunque, il recupero verso i livelli pre-crisi tanto che la variazione complessivamente registrata nel I semestre 2015 ha fatto segnare un significativo +58,7% rispetto al corrispondente periodo 2014, sostenuto sia dal miglioramento delle condizioni di offerta del credito sia dalla ripresa del mercato immobiliare, incoraggiata da prezzi di acquisto in costante flessione. (vedi ALLEGATO 1)
Tuttavia non è ancora stato colmato il consistente gap accumulato durante la fase più dura della crisi, cosa che si può ben apprezzare attraverso la tabella seguente che mostra come, se rapportato agli anni compresi tra il 2009 e il 2011, il ritardo appaia ancora netto seppur in graduale attenuazione.
Al contempo, però, va sottolineato come limporto medio richiesto rimanga ancora contenuto: nel mese di giugno appena concluso, infatti, si è attestato a 122.671 Euro, al di sotto dei valori registrati nel corrispondente mese degli anni precedenti e ben distante dal picco del 2010, quando era risultato superiore a 140.000 Euro.
Analogamente, nel primo semestre 2015 il valore medio è stato pari a 123.150 Euro, contro i 124.670 Euro del corrispondente periodo 2014.
Landamento dellimporto medio richiesto trova spiegazione sia nei valori di compravendita più bassi rispetto al recente passato sia, soprattutto, nella perdurante cautela da parte delle famiglie, che tendono a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito disponibile. A questo riguardo è sufficiente ricordare come in Italia solamente 4 immobili residenziali su 10 vengano acquistati attraverso laccensione di un mutuo, inequivocabile segnale del fatto che per un progetto impegnativo come la casa primariamente si attinge ai risparmi del nucleo famigliare.
Latteggiamento ancora prudente degli italiani può essere dedotto anche dal progressivo spostamento, registrato negli anni, verso piani di rimborso più lunghi. A questo riguardo, la distribuzione della domanda di mutui per durata mostra, ancora una volta, come 7 richieste di mutuo su 10 abbiano scadenza superiore ai 15 anni.
Landamento della domanda di prestiti nel I semestre 2015
Il mese di giugno evidenzia anche un ulteriore irrobustimento della crescita della domanda di prestiti da parte delle famiglie (nel complesso di prestiti personali e prestiti finalizzati), pari a +4,7% rispetto allo stesso mese del 2014. (vedi ALLEGATO 2)
La positiva variazione rilevata nellultimo mese porta la domanda aggregata ad attestarsi ad un incoraggiante +8,4% nel I semestre dellanno rispetto allo stesso periodo del 2014.
Focalizzando lattenzione sul dato aggregato relativo ai primi 6 mesi dellanno risulta però evidente come, anche in questo caso, il recupero verso i volumi pre-crisi non sia ancora stato colmato del tutto.
Entrando maggiormente nel dettaglio, dallo studio CRIF si evince come la buona performance complessiva sia stata prodotta fondamentalmente dallandamento dei prestiti finalizzati allacquisto di beni e servizi (quali autoveicoli e motocicli, arredo, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre, ecc.) che al 30 giugno hanno fatto segnare un aumento nel numero delle domande presentate agli istituti di credito pari a +11,4% rispetto al corrispondente mese del 2014.
Le richieste di prestiti personali, prodotto che per la sua specificità prevede mediamente importi più elevati e durate più lunghe, hanno invece fatto registrare un incremento più contenuto, pari a +5,0%, dopo un I trimestre caratterizzato dal segno negativo.
La ritrovata propensione degli italiani verso il credito trova riscontro anche nellandamento dellimporto medio richiesto che, nel I semestre dellanno in corso, nellaggregato delle due forme tecniche ha fatto registrare un incremento rispetto al precedente periodo di osservazione, assestandosi a 7.948 Euro.
Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati limporto medio è risultato pari a 5.119 Euro (+5% rispetto a giugno 2014) mentre per i prestiti personali la media si è assestata a 11.761 Euro (+13%).
Lultima edizione del barometro CRIF propone anche un approfondimento sulla distribuzione per classi di durata dei prestiti richiesti: quella fino ai 12 mesi è risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 22,0% del totale, seguita a ruota dalla classe di durata superiore ai 5 anni, con il 21,2% del totale.
Questa polarizzazione verso piani di rimborso molto brevi o il più possibile spalmati nel tempo si ricollega strettamente allentità del finanziamento richiesto: per piccoli importi si tende a privilegiare la restituzione veloce mentre per i finanziamenti più impegnativi (come ad esempio quelli che sostengono lacquisto di auto, moto o articoli di arredamento) si cercano soluzioni per le quali il peso della rata mensile incida il meno possibile sul reddito disponibile.
In particolare, nei prestiti finalizzati la quota delle domande con durata inferiore ai 12 mesi si è attestata al 32,4% del totale mentre per i prestiti personali è stata la fascia di durata superiore ai 5 anni a confermarsi la preferita, con una incidenza del 39,0% sul totale.
Landamento della domanda di mutui e prestiti rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso in modo tempestivo alle famiglie e valutare la loro propensione ad impegnarsi in un investimento importante come quello della casa o a pianificare i propri consumi commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Quanto osservato in questa prima parte dellanno conferma il trend già in atto da diversi trimestri, con una domanda di mutui per lacquisto di abitazione in forte espansione a cui si affiancano, però, una costante contrazione degli importi richiesti e la preferenza per i piani di rimborso più lunghi nel tentativo di ridurre quanto più possibile il peso delle rate sul reddito disponibile. Relativamente alla domanda di prestiti, invece, la positiva performance complessiva può essere letta come una conferma del progressivo superamento delle incertezze che negli ultimi anni avevano condizionato tanto pesantemente la pianificazione finanziaria delle famiglie e i progetti di spesa, specie per i beni e i servizi di importo più elevato, tipicamente sostenuti da un finanziamento.
Fonte:
CRIF
Lultima edizione del Barometro CRIF, che analizza landamento della domande di mutui e prestiti conferma la ripresa del ricorso al credito da parte delle famiglie italiane nel I semestre 2015.
In particolare, la domanda di mutui ha fatto registrare una significativa crescita, pari a +58,7% rispetto al I semestre 2014, seppur accompagnata da un calo dellimporto medio richiesto.
Anche per quanto riguarda i prestiti la prima metà dellanno in corso ha confermato lincremento del numero di richieste (+8,4%) dopo una lunga fase di debolezza, primariamente sulla spinta dei prestiti finalizzati (+11,4% nel semestre).
Landamento della domanda di mutui nel I semestre 2015
Nel mese di giugno appena concluso la domanda di mutui si è confermata su livelli record, con un eloquente +81,1% rispetto allo stesso mese del 2014 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi), nel segno della continuità rispetto alle brillanti performance registrate nei mesi precedenti.
Si irrobustisce, dunque, il recupero verso i livelli pre-crisi tanto che la variazione complessivamente registrata nel I semestre 2015 ha fatto segnare un significativo +58,7% rispetto al corrispondente periodo 2014, sostenuto sia dal miglioramento delle condizioni di offerta del credito sia dalla ripresa del mercato immobiliare, incoraggiata da prezzi di acquisto in costante flessione. (vedi ALLEGATO 1)
Tuttavia non è ancora stato colmato il consistente gap accumulato durante la fase più dura della crisi, cosa che si può ben apprezzare attraverso la tabella seguente che mostra come, se rapportato agli anni compresi tra il 2009 e il 2011, il ritardo appaia ancora netto seppur in graduale attenuazione.
Al contempo, però, va sottolineato come limporto medio richiesto rimanga ancora contenuto: nel mese di giugno appena concluso, infatti, si è attestato a 122.671 Euro, al di sotto dei valori registrati nel corrispondente mese degli anni precedenti e ben distante dal picco del 2010, quando era risultato superiore a 140.000 Euro.
Analogamente, nel primo semestre 2015 il valore medio è stato pari a 123.150 Euro, contro i 124.670 Euro del corrispondente periodo 2014.
Landamento dellimporto medio richiesto trova spiegazione sia nei valori di compravendita più bassi rispetto al recente passato sia, soprattutto, nella perdurante cautela da parte delle famiglie, che tendono a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito disponibile. A questo riguardo è sufficiente ricordare come in Italia solamente 4 immobili residenziali su 10 vengano acquistati attraverso laccensione di un mutuo, inequivocabile segnale del fatto che per un progetto impegnativo come la casa primariamente si attinge ai risparmi del nucleo famigliare.
Latteggiamento ancora prudente degli italiani può essere dedotto anche dal progressivo spostamento, registrato negli anni, verso piani di rimborso più lunghi. A questo riguardo, la distribuzione della domanda di mutui per durata mostra, ancora una volta, come 7 richieste di mutuo su 10 abbiano scadenza superiore ai 15 anni.
Landamento della domanda di prestiti nel I semestre 2015
Il mese di giugno evidenzia anche un ulteriore irrobustimento della crescita della domanda di prestiti da parte delle famiglie (nel complesso di prestiti personali e prestiti finalizzati), pari a +4,7% rispetto allo stesso mese del 2014. (vedi ALLEGATO 2)
La positiva variazione rilevata nellultimo mese porta la domanda aggregata ad attestarsi ad un incoraggiante +8,4% nel I semestre dellanno rispetto allo stesso periodo del 2014.
Focalizzando lattenzione sul dato aggregato relativo ai primi 6 mesi dellanno risulta però evidente come, anche in questo caso, il recupero verso i volumi pre-crisi non sia ancora stato colmato del tutto.
Entrando maggiormente nel dettaglio, dallo studio CRIF si evince come la buona performance complessiva sia stata prodotta fondamentalmente dallandamento dei prestiti finalizzati allacquisto di beni e servizi (quali autoveicoli e motocicli, arredo, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre, ecc.) che al 30 giugno hanno fatto segnare un aumento nel numero delle domande presentate agli istituti di credito pari a +11,4% rispetto al corrispondente mese del 2014.
Le richieste di prestiti personali, prodotto che per la sua specificità prevede mediamente importi più elevati e durate più lunghe, hanno invece fatto registrare un incremento più contenuto, pari a +5,0%, dopo un I trimestre caratterizzato dal segno negativo.
La ritrovata propensione degli italiani verso il credito trova riscontro anche nellandamento dellimporto medio richiesto che, nel I semestre dellanno in corso, nellaggregato delle due forme tecniche ha fatto registrare un incremento rispetto al precedente periodo di osservazione, assestandosi a 7.948 Euro.
Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati limporto medio è risultato pari a 5.119 Euro (+5% rispetto a giugno 2014) mentre per i prestiti personali la media si è assestata a 11.761 Euro (+13%).
Lultima edizione del barometro CRIF propone anche un approfondimento sulla distribuzione per classi di durata dei prestiti richiesti: quella fino ai 12 mesi è risulta essere la preferita dagli italiani, con una quota pari al 22,0% del totale, seguita a ruota dalla classe di durata superiore ai 5 anni, con il 21,2% del totale.
Questa polarizzazione verso piani di rimborso molto brevi o il più possibile spalmati nel tempo si ricollega strettamente allentità del finanziamento richiesto: per piccoli importi si tende a privilegiare la restituzione veloce mentre per i finanziamenti più impegnativi (come ad esempio quelli che sostengono lacquisto di auto, moto o articoli di arredamento) si cercano soluzioni per le quali il peso della rata mensile incida il meno possibile sul reddito disponibile.
In particolare, nei prestiti finalizzati la quota delle domande con durata inferiore ai 12 mesi si è attestata al 32,4% del totale mentre per i prestiti personali è stata la fascia di durata superiore ai 5 anni a confermarsi la preferita, con una incidenza del 39,0% sul totale.
Landamento della domanda di mutui e prestiti rappresenta un indicatore fondamentale per tastare il polso in modo tempestivo alle famiglie e valutare la loro propensione ad impegnarsi in un investimento importante come quello della casa o a pianificare i propri consumi commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Quanto osservato in questa prima parte dellanno conferma il trend già in atto da diversi trimestri, con una domanda di mutui per lacquisto di abitazione in forte espansione a cui si affiancano, però, una costante contrazione degli importi richiesti e la preferenza per i piani di rimborso più lunghi nel tentativo di ridurre quanto più possibile il peso delle rate sul reddito disponibile. Relativamente alla domanda di prestiti, invece, la positiva performance complessiva può essere letta come una conferma del progressivo superamento delle incertezze che negli ultimi anni avevano condizionato tanto pesantemente la pianificazione finanziaria delle famiglie e i progetti di spesa, specie per i beni e i servizi di importo più elevato, tipicamente sostenuti da un finanziamento.
Fonte:
CRIF