Un mercato poco esposto verso la Grecia e che ha in parte già scontato alcuni degli scenari negativi che potrebbero prospettarsi. Antonio Patuelli, presidente dellAbi, lAssociazione bancaria italiana, mostra nervi saldi di fronte alla crisi che sta investendo i mercati partendo da Atene.
Mentre le banche greche chiudono le filiali, Patuelli è tranquillo sulla solidità di quelle italiane e sulla loro capacità di parare eventuali contraccolpi: Le nostre banche nazionali sono esposte verso la Grecia in misura molto limitata dice intervenendo in mattinata a Caffè Affari, la trasmissione di Class Cnbc che precede lapertura delle Borse.
Patuelli dà alcune cifre: lintero mondo bancario – dice – è esposto per meno di 1 miliardo di euro: una cifra assolutamente contenuta che non dà problemi di stabilità. Il rischio contagio insomma, quello temuto da molti operatori, non è per ora una minaccia concreta. I problemi – ha spiegato ancora Patuelli – derivano dalle sorprese del fine settimana, visto che otto giorni fa questo sembrava il momento nel quale si sarebbero chiusi i negoziati.
Sorpresa, ma non timore. Patuelli rassicura sulla solidità del sistema bancario italiano e per quanto riguarda gli sportelli chiusi in Grecia, chiarisce che si tratta di una misura emergenziale che non interferirà con loperatività degli istituti.
Per capire cosa succederà dei crediti vantati dagli operatori internazionali però, è importante guardare nel dettaglio del referendum che i greci si apprestano a votare: Bisogna capire con precisione qualche sarà il quesito che il premier Tsipras rivolgerà al proprio popolo nel referendum dice Patuelli, secondo il quale gli spazi per un eventuale negoziato non sono del tutto esauriti.
La possibilità di riprendere le trattative ci sono sia a livello giuridico che procedurale – ha spiegato – anche se si scontrano mondi diversissimi. Lappello è rivolto soprattutto alle istituzioni: superare queste situazioni emergenziali deve essere il loro obbiettivo fondamentale ha chiarito Patuelli.
Autore: Adolfo Valente
Fonte:
Milano Finanza
Un mercato poco esposto verso la Grecia e che ha in parte già scontato alcuni degli scenari negativi che potrebbero prospettarsi. Antonio Patuelli, presidente dellAbi, lAssociazione bancaria italiana, mostra nervi saldi di fronte alla crisi che sta investendo i mercati partendo da Atene.
Mentre le banche greche chiudono le filiali, Patuelli è tranquillo sulla solidità di quelle italiane e sulla loro capacità di parare eventuali contraccolpi: Le nostre banche nazionali sono esposte verso la Grecia in misura molto limitata dice intervenendo in mattinata a Caffè Affari, la trasmissione di Class Cnbc che precede lapertura delle Borse.
Patuelli dà alcune cifre: lintero mondo bancario – dice – è esposto per meno di 1 miliardo di euro: una cifra assolutamente contenuta che non dà problemi di stabilità. Il rischio contagio insomma, quello temuto da molti operatori, non è per ora una minaccia concreta. I problemi – ha spiegato ancora Patuelli – derivano dalle sorprese del fine settimana, visto che otto giorni fa questo sembrava il momento nel quale si sarebbero chiusi i negoziati.
Sorpresa, ma non timore. Patuelli rassicura sulla solidità del sistema bancario italiano e per quanto riguarda gli sportelli chiusi in Grecia, chiarisce che si tratta di una misura emergenziale che non interferirà con loperatività degli istituti.
Per capire cosa succederà dei crediti vantati dagli operatori internazionali però, è importante guardare nel dettaglio del referendum che i greci si apprestano a votare: Bisogna capire con precisione qualche sarà il quesito che il premier Tsipras rivolgerà al proprio popolo nel referendum dice Patuelli, secondo il quale gli spazi per un eventuale negoziato non sono del tutto esauriti.
La possibilità di riprendere le trattative ci sono sia a livello giuridico che procedurale – ha spiegato – anche se si scontrano mondi diversissimi. Lappello è rivolto soprattutto alle istituzioni: superare queste situazioni emergenziali deve essere il loro obbiettivo fondamentale ha chiarito Patuelli.
Autore: Adolfo Valente
Fonte:
Milano Finanza