Ieri a mercato chiuso il Banco Popolare ha comunicato di aver ceduto pro-soluto a Hoist Finance crediti in sofferenza per oltre 200 milioni di euro. Il portafoglio ceduto comprende circa 17 mila posizioni per un valore nominale pari a 210 milioni di euro, senza alcun impatto negativo sul conto economico. La cessione è stata perfezionata in blocco e comporta per il gruppo il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute.
“Visto che iprestiti erano non garantiti e che la loro dimensioneera relativamentemodesta, ovvero una media di 12mila euro, ci aspettiamo chela loro coperturasiaabbastanza elevata, oltre il 90%, e che la lorogestione sia antieconomicaper la banca“, affermano stamani gli analisti di Banca Akros. “Una notizia, dunque, positiva peril Banco Popolare,anche se le dimensionidella transazionerimangono modeste.Manteniamo il rating accumulate e il target price a 15,50 sul titolo”.
Pur consapevoli delle limitate dimensioni del deal (il 2% delle sofferenze al 31 marzo), anche per gli esperti di Icbpi e di Banca Imi la notizia è positiva per il Banco Popolare, in quanto dimostra che ha finalmente iniziato la vendita dello stock di crediti problematici e senza alcun impatto su profitti e capitale. “Crediamo che sia un punto di partenza positivo per la riduzione dei crediti deteriorati, che sono al di sopra della media dei suoi concorrenti”, osservano gli analisti di Banca Imi.
Quelli di Icbpi ricordano che alla fine del 2014 la banca aveva selezionato un gruppo di esposizioni non garantite di piccolo taglio. “Ci aspettiamo, quindi, ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi”, prevedono gli analisti di Icbpi che rimangono positivi sul Banco, dopo la pesante ricapitalizzazione e in vista della prossima revisione degli asset 2014.
“Come già notato, infatti, il Banco Popolare, sarebbe tra i maggiori beneficiari delle misure regolamentari, attualmente in fase di valutazione da parte del governo, per favorire il recupero e la cessione dei portafogli di non performing loans”, concludono gli analisti di Icbpi, ribadendo il rating buy e il target price a 18 euro, mentre quelli di Banca Imi hanno add con un prezzo obiettivo a 17,13 euro. L’azione al momento in borsa segna un +0,07% a 14,51 euro.
Separatamente si ricorda che l’esclusiva concessa alla cordata Bain Capital, Advent e Clessidra per l’acquisizione di Icbpi dovrebbe scadere oggi. L’affare dovrebbe essere chiuso in data odierna sulla base dell’offerta che valorizzava la società 2,15 miliardi di euro con una parte di debito.
Tra le principali banche popolari azioniste di Icbpi c’è anche il Banco Popolare con il 14,6%, mentre il Creval detiene il 20,4%, Bper il 10,6%, Ubi Banca il 5% e Bpm sempre il 5%. Per il Creval il beneficio potenziale derivante dalla vendita a livello di capital ratio si dovrebbe aggirare intorno ai 130 punti base, per il Banco Popolare intorno a 50, per Bper 35, Ubi e Bpm intorno ai 15.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza
Ieri a mercato chiuso il Banco Popolare ha comunicato di aver ceduto pro-soluto a Hoist Finance crediti in sofferenza per oltre 200 milioni di euro. Il portafoglio ceduto comprende circa 17 mila posizioni per un valore nominale pari a 210 milioni di euro, senza alcun impatto negativo sul conto economico. La cessione è stata perfezionata in blocco e comporta per il gruppo il reale e definitivo trasferimento dei rischi di credito connessi alle partite cedute.
“Visto che iprestiti erano non garantiti e che la loro dimensioneera relativamentemodesta, ovvero una media di 12mila euro, ci aspettiamo chela loro coperturasiaabbastanza elevata, oltre il 90%, e che la lorogestione sia antieconomicaper la banca“, affermano stamani gli analisti di Banca Akros. “Una notizia, dunque, positiva peril Banco Popolare,anche se le dimensionidella transazionerimangono modeste.Manteniamo il rating accumulate e il target price a 15,50 sul titolo”.
Pur consapevoli delle limitate dimensioni del deal (il 2% delle sofferenze al 31 marzo), anche per gli esperti di Icbpi e di Banca Imi la notizia è positiva per il Banco Popolare, in quanto dimostra che ha finalmente iniziato la vendita dello stock di crediti problematici e senza alcun impatto su profitti e capitale. “Crediamo che sia un punto di partenza positivo per la riduzione dei crediti deteriorati, che sono al di sopra della media dei suoi concorrenti”, osservano gli analisti di Banca Imi.
Quelli di Icbpi ricordano che alla fine del 2014 la banca aveva selezionato un gruppo di esposizioni non garantite di piccolo taglio. “Ci aspettiamo, quindi, ulteriori operazioni di questo tipo nei prossimi mesi”, prevedono gli analisti di Icbpi che rimangono positivi sul Banco, dopo la pesante ricapitalizzazione e in vista della prossima revisione degli asset 2014.
“Come già notato, infatti, il Banco Popolare, sarebbe tra i maggiori beneficiari delle misure regolamentari, attualmente in fase di valutazione da parte del governo, per favorire il recupero e la cessione dei portafogli di non performing loans”, concludono gli analisti di Icbpi, ribadendo il rating buy e il target price a 18 euro, mentre quelli di Banca Imi hanno add con un prezzo obiettivo a 17,13 euro. L’azione al momento in borsa segna un +0,07% a 14,51 euro.
Separatamente si ricorda che l’esclusiva concessa alla cordata Bain Capital, Advent e Clessidra per l’acquisizione di Icbpi dovrebbe scadere oggi. L’affare dovrebbe essere chiuso in data odierna sulla base dell’offerta che valorizzava la società 2,15 miliardi di euro con una parte di debito.
Tra le principali banche popolari azioniste di Icbpi c’è anche il Banco Popolare con il 14,6%, mentre il Creval detiene il 20,4%, Bper il 10,6%, Ubi Banca il 5% e Bpm sempre il 5%. Per il Creval il beneficio potenziale derivante dalla vendita a livello di capital ratio si dovrebbe aggirare intorno ai 130 punti base, per il Banco Popolare intorno a 50, per Bper 35, Ubi e Bpm intorno ai 15.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milano Finanza