Nei primi mesi dell’anno i mutui dedicati all’acquisto della casa sono cresciuti del 4,7% rispetto al 2014. Sono invece più che raddoppiati gli altri tipi di mutuo, trainati dalle surroghe, addirittura quadruplicate. L’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia, distinguendo tra i tipi di finanziamento, giustifica il divario tra i dati delle erogazioni – che da mesi stanno registrando, soprattutto secondo l’Abi, un vero e proprio boom – e quelli sulle compravendite, che nel primo trimestre hanno registrato addirittura una frenata (seppur giustificata dalla tassazione più favorevole sull’acquisto di prime case entrata in vigore da inizio 2014, che ha comportato, secondo le Entrate, un incremento analogo delle transazioni nel medesimo periodo, falsando così il dato di inizio 2015).
Lo scenario
Secondo la trentottesima edizione dell’Osservatorio sul credito a dettaglio presentata questa mattina, 17 giugno, nel corso del 2014 e nel primo trimestre del 2015 il mercato del credito alle famiglie ha mostrato segnali incoraggianti di distensione delle condizioni di offerta e di aumento della domanda, che si sono progressivamente riflessi nella crescita delle nuove erogazioni, sia nel comparto del credito al consumo sia in quello dei prestiti per l’acquisto di abitazioni. La situazione finanziaria delle famiglie italiane è rimasta solida, tuttavia i segnali di ripresa ancora deboli e la conseguente perdurante incertezza le hanno indotte a ricorrere al credito in modo ancora molto cauto.
Il trend dei mutui
Nello specifico, i mutui per l’acquisto di abitazioni nel 2014 fanno segnare +6.6%, mentre la componente residua degli altri mutui (aggregato che comprende mutui di surroga, di sostituzione, di liquidità, mutui per costruzione e ristrutturazione e mutui per il consolidamento del debito) fa registrare un aumento del +44.5%. Nel corso del primo trimestre 2015 la crescita si rafforza, nonostante una evoluzione più contenuta dei mutui d’acquisto (+4.7%), grazie all’impennata degli altri mutui (+129.1%). Tale trend è legato al boom delle surroghe (+319.3% nel 2014 rispetto all’anno precedente, +710.7% nel primo trimestre del 2015) tornate a essere convenienti per i bassi livelli dei tassi applicati ai nuovi mutui.
Nel complesso continua la nota diffusa da Assofin- Crif-Prometeia nel primo trimestre 2015 le surroghe rappresentano una quota pari al 20% del totale sia in termini di flussi di nuovi mutui erogati, sia in termini di numero di contratti di mutuo stipulati. La quota coperta dal tasso fiso raddoppia rispetto all’inizio del 2014 e sfiora il 30% dell’erogato, mentre si riducono importo medio erogato e durata anche per effetto della componente di surroga.
La rischiosità
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, il rischio legato al credito non ha subito sostanziali cambiamenti nell’ultimo anno, anche se il 2015 si è aperto con indicazioni di miglioramento. Di conseguenza, a marzo il tasso di default (ovvero l’indice di rischio che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio considerato nel suo complesso è lentamente sceso, attestandosi al 2,3%, allontanandosi ancora un po’ dal punto di massimo registrato all’inizio del 2010.
Per quanto riguarda il segmento dei mutui immobiliari, il tasso di default rimane stabile all’1,8%. Nel credito al consumo c’è invece una riduzione al 2,4%.
Il credito al consumo
Prestiti personali e finalizzati sono al centro dell’analisi dell’Osservatorio e registrano per la prima volta il segno più dopo anni negativi. I flussi finanziati hanno infatti fatto registrare un aumento del 2,5%, il numero di operazioni di finanziamento del 5,6%. E nel primo trimestre del 2015 la crescita accelera: i volumi erogati fanno segnare un +9,3%, le operazioni finanziate un +15,8%. Hanno trainato il mercato gli acquisti di auto e moto (+10,4% nel primo trimestre), insieme a quelli via carte rateali-opzione (+15,7%), tipologia quest’ultima che, negli anni, ha mostrato una maggior tenuta.
I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) dopo la flessione del 2014 (-3,2%), nel primo trimestre 2015 mostrano complessivamente una ripresa (+4,3%), cui ha concorso la buona performance dei finanziamenti per arredo trainati dalla componente a tassi promozionali (spesso in abbinamento al c.d. bonus mobili)
Le prospettive
Per il futuro gli analisti si dicono moderatamente ottimisti: Il consolidamento delle tendenze della prima parte del 2015, rafforzato dal graduale miglioramento macroeconomico, favorirà una ripresa della crescita delle consistenze di credito alle famiglie a partire dalla seconda parte dell’anno. Dopo le importanti restrizioni degli ultimi anni, le politiche di offerta saranno più distese per la rimozione dei vincoli di liquidità e l’aggiustamento patrimoniale già realizzato. Tuttavia, permangono alcuni elementi di incertezza prevalentemente legati al processo regolamentare, che potrebbero rappresentare un elemento di freno nelle strategie creditizie. Complessivamente, la crescita delle consistenze di credito complessivo si rafforzerà gradualmente nel biennio 2016-2017 (+3% medio annuo).
Autore: Emiliano Sgambato
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Nei primi mesi dell’anno i mutui dedicati all’acquisto della casa sono cresciuti del 4,7% rispetto al 2014. Sono invece più che raddoppiati gli altri tipi di mutuo, trainati dalle surroghe, addirittura quadruplicate. L’Osservatorio Assofin-Crif-Prometeia, distinguendo tra i tipi di finanziamento, giustifica il divario tra i dati delle erogazioni – che da mesi stanno registrando, soprattutto secondo l’Abi, un vero e proprio boom – e quelli sulle compravendite, che nel primo trimestre hanno registrato addirittura una frenata (seppur giustificata dalla tassazione più favorevole sull’acquisto di prime case entrata in vigore da inizio 2014, che ha comportato, secondo le Entrate, un incremento analogo delle transazioni nel medesimo periodo, falsando così il dato di inizio 2015).
Lo scenario
Secondo la trentottesima edizione dell’Osservatorio sul credito a dettaglio presentata questa mattina, 17 giugno, nel corso del 2014 e nel primo trimestre del 2015 il mercato del credito alle famiglie ha mostrato segnali incoraggianti di distensione delle condizioni di offerta e di aumento della domanda, che si sono progressivamente riflessi nella crescita delle nuove erogazioni, sia nel comparto del credito al consumo sia in quello dei prestiti per l’acquisto di abitazioni. La situazione finanziaria delle famiglie italiane è rimasta solida, tuttavia i segnali di ripresa ancora deboli e la conseguente perdurante incertezza le hanno indotte a ricorrere al credito in modo ancora molto cauto.
Il trend dei mutui
Nello specifico, i mutui per l’acquisto di abitazioni nel 2014 fanno segnare +6.6%, mentre la componente residua degli altri mutui (aggregato che comprende mutui di surroga, di sostituzione, di liquidità, mutui per costruzione e ristrutturazione e mutui per il consolidamento del debito) fa registrare un aumento del +44.5%. Nel corso del primo trimestre 2015 la crescita si rafforza, nonostante una evoluzione più contenuta dei mutui d’acquisto (+4.7%), grazie all’impennata degli altri mutui (+129.1%). Tale trend è legato al boom delle surroghe (+319.3% nel 2014 rispetto all’anno precedente, +710.7% nel primo trimestre del 2015) tornate a essere convenienti per i bassi livelli dei tassi applicati ai nuovi mutui.
Nel complesso continua la nota diffusa da Assofin- Crif-Prometeia nel primo trimestre 2015 le surroghe rappresentano una quota pari al 20% del totale sia in termini di flussi di nuovi mutui erogati, sia in termini di numero di contratti di mutuo stipulati. La quota coperta dal tasso fiso raddoppia rispetto all’inizio del 2014 e sfiora il 30% dell’erogato, mentre si riducono importo medio erogato e durata anche per effetto della componente di surroga.
La rischiosità
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, il rischio legato al credito non ha subito sostanziali cambiamenti nell’ultimo anno, anche se il 2015 si è aperto con indicazioni di miglioramento. Di conseguenza, a marzo il tasso di default (ovvero l’indice di rischio che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultimo anno di rilevazione) del credito al dettaglio considerato nel suo complesso è lentamente sceso, attestandosi al 2,3%, allontanandosi ancora un po’ dal punto di massimo registrato all’inizio del 2010.
Per quanto riguarda il segmento dei mutui immobiliari, il tasso di default rimane stabile all’1,8%. Nel credito al consumo c’è invece una riduzione al 2,4%.
Il credito al consumo
Prestiti personali e finalizzati sono al centro dell’analisi dell’Osservatorio e registrano per la prima volta il segno più dopo anni negativi. I flussi finanziati hanno infatti fatto registrare un aumento del 2,5%, il numero di operazioni di finanziamento del 5,6%. E nel primo trimestre del 2015 la crescita accelera: i volumi erogati fanno segnare un +9,3%, le operazioni finanziate un +15,8%. Hanno trainato il mercato gli acquisti di auto e moto (+10,4% nel primo trimestre), insieme a quelli via carte rateali-opzione (+15,7%), tipologia quest’ultima che, negli anni, ha mostrato una maggior tenuta.
I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre) dopo la flessione del 2014 (-3,2%), nel primo trimestre 2015 mostrano complessivamente una ripresa (+4,3%), cui ha concorso la buona performance dei finanziamenti per arredo trainati dalla componente a tassi promozionali (spesso in abbinamento al c.d. bonus mobili)
Le prospettive
Per il futuro gli analisti si dicono moderatamente ottimisti: Il consolidamento delle tendenze della prima parte del 2015, rafforzato dal graduale miglioramento macroeconomico, favorirà una ripresa della crescita delle consistenze di credito alle famiglie a partire dalla seconda parte dell’anno. Dopo le importanti restrizioni degli ultimi anni, le politiche di offerta saranno più distese per la rimozione dei vincoli di liquidità e l’aggiustamento patrimoniale già realizzato. Tuttavia, permangono alcuni elementi di incertezza prevalentemente legati al processo regolamentare, che potrebbero rappresentare un elemento di freno nelle strategie creditizie. Complessivamente, la crescita delle consistenze di credito complessivo si rafforzerà gradualmente nel biennio 2016-2017 (+3% medio annuo).
Autore: Emiliano Sgambato
Fonte:
Il Sole 24 Ore