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Tornano gli acquisti a rate: risveglio del credito al consumo?

Il settore dei prestiti è in fase di risveglio, a testimoniarlo i dati appena diffusi dal Barometro Crif che raccoglie il numero delle istruttorie in banca e un sondaggio dell’Osservatorio UnipolSai che mostra come il 15% del campione intervistato utilizzi per i propri acquisti le rate ogni volta che può.

Le famiglie insomma ricominciano a fare acquisti a rate, dopo il trend positivo del mercato dei mutui per la casa, ora anche il settore del credito dà cenni di una buona ripresa, sarà certamente merito dei tassi applicati ai finanziamenti che sono scesi nell’ultimo anno di oltre un punto e che con buona probabilità tenderanno ancora a scendere (grazie alla Bce), ma gli italiani sono più propensi a farsi finanziare. Potendo contare su una rata più leggera si lasciano invogliare al finanziamento ad esempio per l’acquisto di un’auto, di un oggetto di elettronica o per poter andare in vacanza. Tra le altre categorie emerse da comprare a rate si evidenziano anche l’Rc Auto (30%) e le cure mediche (23%), finanziamenti che lasciano intravedere i segni della crisi in atto e la necessità di alcune persone di dover ricorrere al prestito per le spese di ordine quotidiano.

Il grafico sottostante, la cui fonte è Eurisc, ossia il sistema Crif di Informazioni creditizie ben evidenzia visivamente l’andamento dei prestiti da gennaio 2014 ad aprile 2015, i dati mostrano nel dettaglio le variazioni percentuali rispetto all’anno precedente ed è semplice notare un’ ascesa netta del settore creditizio. 

Dalla rilevazione emerge che da Gennaio ad Aprile di quest’anno vi è stata una crescita delle richieste di prestiti dell’8,6%. Il dato del solo mese di aprile è ancora più vivace con un +10,8% sullo stesso mese del 2014. L’inversione di tendenza era già iniziata a ottobre dell’anno scorso ma un incremento così netto è apparso soprattutto nei mesi di dicembre 2014 (+10.6) complice forse la necessità di dilazionare le spese per i regali natalizi e quello di aprile + 10.8.

Con buona probabilità ad incidere è stata anche la maggior disponibilità di liquidità degli istituti di credito, anche se il trend positivo non deve far passare in secondo piano il fatto che l’ammontare medio delle erogazioni è tuttora basso e si colloca a quota 5.395 euro per i prestiti finalizzati ( anche se si registra comunque un andamento in crescita +7,6% rispetto ad aprile 2014) e a quota 11.740 euro per i prestiti personali (+5,1%). 

La richiesta maggiore di finanziamenti si registra per l’acquisto dell’auto o per la ristrutturazione edilizia,  stando ai dati dell’Osservatorio di Prestitionline.it, infatti, nei primi quattro mesi del 2015 i finanziamenti per ristrutturazioni sono stati addirittura il 36,3% del totale.

Il trend già in crescita del settore del credito è destinato ad aumentare ancora, l’Osservatorio UnipoSai ha rilevato come il 31%, una percentuale doppia di intervistati rispetto a quella attuale, ha dichiarato che nei prossimi anni ha intenzione di fare uso del credito e di comprare a rate i beni, anche quelli di importo economico non elevato. Ma per curiosità chi è maggiormente propenso ad utilizzare un finanziamento per dilazionare i propri acquisti? Il picco, ben il 35% del campione intervistato,  è nella fascia d’età fra 45 e 54 anni.

Roberto Anedda, direttore marketing di PrestitiOnline.it suggerisce comunque prima di accendere un prestito di :

  • confrontare sempre le diverse offerte sul mercato
  • controllare tutte le voci di costo e in particolare verificare che non ci siano assicurazioni collegate al prestito. Non sono obbligatorie e molte volte hanno costi eccessivi rispetto all’erogato. Per maggiori info  (http://www.creditvillage.it/notizie/cpi-cos%E2%80%99%C3%A8-e-come-funziona-l%E2%80%99assicurazione-sul-prestito)
  • Controllare il divario tra Tan (il tasso di interesse puro) e Taeg (il tasso del prestito comprensivo di spese e costi), se questo fosse superiore al punto percentuale, dice Anedda, allora meglio evitare.

Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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