La necessità di valorizzare il tema del rating di legalità, nel comune apprezzamento della sua importanza, è stato l’oggetto, ieri, di un incontro fra il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli e il vicepresidente di Confindustria, delegato per la legalità, Antonello Montante.
Montante è stato l’ideatore del rating come strumento teso a premiare le aziende caratterizzate da elevati standard di trasparenza. I due esponenti di vertice di Abi e Confindustria hanno discusso le opportunità che lo strumento del rating fornisce e quelle che potrà ulteriormente assicurare, nell’ambito dell’attività di finanziamento al mondo produttivo, essendo entrambi convinti che la legalità sia elemento fondamentale nello svolgimento di ogni attività economica e che i comportamenti virtuosi vadano valorizzati. A questo scopo, proprio per far sì che il ratingdi legalità possa dispiegare maggiormente la propria funzione e rivelarsi sempre più efficace, l’Abi e l’associazione degli imprenditori si sono trovate d’accordo sul fatto che vadano al più presto compiuti anche atti per valorizzare il possesso del rating nell’ambito della nuova normativa di vigilanza prudenziale sulle banche, creando condizioni premiali per le aziende che si fanno certificare il rating. Occorrerebbe dunque prevedere, è la loro comune previsione, che il credito erogato a imprese dotate di rating di legalità implichi un minore assorbimento di capitale. Va ricordato, del resto, che anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in una recente audizione presso la commissione Antimafia aveva caldeggiato «la diffusione nella cultura di cittadini e imprese dei valori della legalità e della correttezza». Visco aveva in quell’occasione ricordato che «un contributo alla creazione di un contesto più’ orientato allalegalità’ può venire da incentivi specifici, come potrebbe diventare il rating di legalità». Ai parlamentari, il numero uno di Bankitalia aveva spiegato che il dm 57 del 20 febbraio 2014 del Mef prevedechelebanchetenganoconto di questo rating nel concede-
GLI OBIETTIVI
Confronto tra Abi e Confindustria per favorire una migliore concessione di risorse a Ile imprese ad impegno etico re prestiti e prevede anche che la Bancad’Italia vigili sull’osservanza delle disposizioni da parte delle aziende di credito. Non basta: le banche dovranno trasmettere a via Nazionale entro il 30 aprile una relazione relativaai casi in cui il ratingnon ha influito sulle modalità di concessione del credito. «Abbiamo incluso l’osservanza delle disposizioni tra gli elementi che devono essere considerati nell’analisi qualitativa del profilo di rischio di credito dell’in termediario»aveva spiegato il governatore. «Consapevoli degli oneri che questi obblighi impongono al sistema- aveva concluso-cercheremo soluzioni che contemperino le esigenze informative con i costi»
Autore: Rossella Bocciarella
Fonte:
Il Sole 24 Ore
La necessità di valorizzare il tema del rating di legalità, nel comune apprezzamento della sua importanza, è stato l’oggetto, ieri, di un incontro fra il presidente dell’Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli e il vicepresidente di Confindustria, delegato per la legalità, Antonello Montante.
Montante è stato l’ideatore del rating come strumento teso a premiare le aziende caratterizzate da elevati standard di trasparenza. I due esponenti di vertice di Abi e Confindustria hanno discusso le opportunità che lo strumento del rating fornisce e quelle che potrà ulteriormente assicurare, nell’ambito dell’attività di finanziamento al mondo produttivo, essendo entrambi convinti che la legalità sia elemento fondamentale nello svolgimento di ogni attività economica e che i comportamenti virtuosi vadano valorizzati. A questo scopo, proprio per far sì che il ratingdi legalità possa dispiegare maggiormente la propria funzione e rivelarsi sempre più efficace, l’Abi e l’associazione degli imprenditori si sono trovate d’accordo sul fatto che vadano al più presto compiuti anche atti per valorizzare il possesso del rating nell’ambito della nuova normativa di vigilanza prudenziale sulle banche, creando condizioni premiali per le aziende che si fanno certificare il rating. Occorrerebbe dunque prevedere, è la loro comune previsione, che il credito erogato a imprese dotate di rating di legalità implichi un minore assorbimento di capitale. Va ricordato, del resto, che anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in una recente audizione presso la commissione Antimafia aveva caldeggiato «la diffusione nella cultura di cittadini e imprese dei valori della legalità e della correttezza». Visco aveva in quell’occasione ricordato che «un contributo alla creazione di un contesto più’ orientato allalegalità’ può venire da incentivi specifici, come potrebbe diventare il rating di legalità». Ai parlamentari, il numero uno di Bankitalia aveva spiegato che il dm 57 del 20 febbraio 2014 del Mef prevedechelebanchetenganoconto di questo rating nel concede-
GLI OBIETTIVI
Confronto tra Abi e Confindustria per favorire una migliore concessione di risorse a Ile imprese ad impegno etico re prestiti e prevede anche che la Bancad’Italia vigili sull’osservanza delle disposizioni da parte delle aziende di credito. Non basta: le banche dovranno trasmettere a via Nazionale entro il 30 aprile una relazione relativaai casi in cui il ratingnon ha influito sulle modalità di concessione del credito. «Abbiamo incluso l’osservanza delle disposizioni tra gli elementi che devono essere considerati nell’analisi qualitativa del profilo di rischio di credito dell’in termediario»aveva spiegato il governatore. «Consapevoli degli oneri che questi obblighi impongono al sistema- aveva concluso-cercheremo soluzioni che contemperino le esigenze informative con i costi»
Autore: Rossella Bocciarella
Fonte:
Il Sole 24 Ore