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Confcommercio, serve bad bank

Nonostante i segnali positivi, confermati ad aprile dall’Abi, per i nuovi flussi di finanziamento e già emersi a febbraio e marzo, gli effetti non si sono ancora trasferiti allo stock dei crediti in essere a famiglie e imprese che, ad aprile, continua a registrare un andamento negativo: in termini tendenziali, infatti, i prestiti a imprese e famiglie sono diminuiti dell’1,5% (in attenuazione rispetto ai primi mesi del 2015) e dello 0,1% in termini congiunturali, dopo il dato lievemente positivo registrato a marzo (+0,4%) che avrebbe potuto preludere a un cambio di direzione e che, invece, non trova ancora un adeguato riscontro, ha rilevato Confcommercio.

In termini congiunturali a marzo le consistenze hanno registrato un segno positivo, sia pure modesto, sia per le imprese sia per le famiglie, compresi i mutui, mentre in aprile si ritorna a una contrazione dello stock di crediti. Ancora in riduzione è risultata invece l’attività creditizia verso le imprese e le famiglie su base annua: a marzo la flessione complessiva dello stock è stata dell’1,6%. La dinamica negativa ha interessato entrambe le componenti, registrando toni più accentuati per il sistema delle imprese.

I dati degli ultimi mesi evidenziano tuttavia che il trend di riduzione delle consistenze si è comunque attenuato. Per Confcommercio, continua però a permanere il problema dell’elevato ammontare dei crediti in sofferenza che tuttora condizionano negativamente il ripristino di condizioni di normalità nel mercato del credito. A tale riguardo, sottolinea l’organizzazione, si conferma la necessità di attivare al più presto iniziative straordinarie per la gestione dei crediti in sofferenza, a partire dalla costituzione di una bad bank di sistema.


Fonte:

Milano Finanza

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