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Esclusiva a Bain-Advent-Clessidra per Icbpi fa scattare acquisti sul Creval

La cordata formata da Bain Capital, Advent International e Clessidra, secondo quanto anticipato oggi da MF, ha ottenuto l’esclusiva per trattare l’acquisto di Icbpi (Istituto centrale delle banche popolari). Il terzetto, si legge su MF, si è portato a casa la vittoria avanzando un’offerta da circa 2 miliardi di euro che prevede equity per 1,7 miliardi di euro più l’acquisto delle minorities del gruppo compreso il 6% di Cartasi per 75 milioni di euro.

Per contro, l’altra cordata in corsa, Cvc-Permira, ha offerto per le minorities 50 milioni e per il gruppo sempre 2,05 miliardi. La cordata formata da Bain, Advent e Clessidra dovrebbe arrivare alla firma del contratto entro il 19 giugno e il closing dovrebbe essere formalizzato entro la fine dell’anno.

Si ricorda che le banche popolari principali azioniste di Icbpi sono il Credito Valtellinese (+1,06% a 1,242 euro stamani in borsa) con il 20,4% (valore di carico di 195,8 milioni di euro), il Banco Popolare (-0,39% a 15,44 euro) con il 14,6%, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna (-0,51% a 7,88 euro) con il 10,6%. Per Credito Valtellinese,  il beneficio potenziale a livello di capital ratio sarebbe molto rilevante, pari a oltre 120 punti base.

“Anche se l’accordo era previsto e l’offerta per Icbpi è in linea con le indiscrezioni di stampa delle ultime settimane, riteniamo che l’avvio dei negoziati in esclusiva dia consistenza alla trattativa”, commentano gli analisti di Banca Imi. “Crediamo che il Credito Valtellinese avrà i maggiori benefici. Infatti, grazie alla sua partecipazione del 20,4% in Icbpi, si aspettano che la banca possa ottenere una plusvalenza di oltre 200 milioni di euro, con un impatto positivo sul Cet1 in eccesso di 125 punti base”.

Non vanno più in là le stime degli analisti di Banca Akros secondo i quali la cessione della quota da parte del Credito Valtellinese potrebbe generare una plusvalenza lorda di circa 240 milioni di euro, aggiungendo 145bps al Cet1. “Le nostre stime già includono gli effetti della cessione e ribadiamo quindi il rating accumulate e il target price a 1,30 euro sul titolo Creval”, indicano a Banca Akros.

Per gli analisti di Banca Imi il Creval utilizzerà questa plusvalenza, parzialmente, per rafforzare la sua già forte base di capitale e in parte per migliorare la copertura dei prestiti deteriorati, che è attualmente al di sotto della media dei competitor. Anche gli analisti di Banca Imi hanno un giudizio positivo sul titolo Creval: add e target price a 1,46 euro, dopo aver tenuto ieri un pranzo di lavoro con la banca a Milano durante il quale la società ha confermato che la ripresa dei prestiti continua, grazie alla forte domanda di mutui per la casa e a qualche miglioramento dei prestiti alle imprese.

Inoltre, Creval ha previsto di sostenere il margine di interesse attraverso una riduzione del costo della raccolta nel primo semestre e attraverso la crescita dei prestiti nel secondo semestre. “Siamo convinti che questa prospettiva sia in linea con le nostre stime che prevedono impieghi in crescita del 2,1% dal livello di marzo e un net interest income in aumento dello 0,3% su base annua nel 2015”, precisano a Banca Imi.

Il management ha anche confermato gli obiettivi del piano industriale che prevede un utile netto di 60 milioni di euro a fine anno. “Crediamo che possa anche superare questo obiettivo grazie al trading income che ci aspettiamo ben al di sopra dell’obiettivo del piano industriale”, indicano ancora alla banca d’affari. Nessuna notizia, invece, sul consolidamento o sul processo di trasformazione delle banche popolari in spa che però potrebbe richiedere più tempo del previsto.

Per gli analisti la trasformazione delle banche popolari in società per azioni verrà approvata entro la fine del 2016: in teoria potrebbe essere approvata insieme con l’approvazione di una fusione con un’altra banca, “ma noi riteniamo più probabile che i due processi vengano tenuti separati, al fine di valutare meglio l’impatto del recesso sul capitale delle banche, prima dell’approvazione dell’integrazione”.

M&A a parte, il Creval per gli esperti di Banca Imi ha fondamentali solidi e potrebbe trarre vantaggio dalla ripresa economica che si sta materializzando (i prestiti commerciali sono cresciuti nel primo trimestre). La loro valutazione della banca stand-alone è pari a 1,31 euro per azione. Un premio M&A non è ancora incorporato nell’attuale prezzo di mercato, fornendo ulteriore upside al titolo. Il target price di Banca Imi a 1,46 euro comprende parte del premio M&A.

Gli analisti di Banca Imi si aspettano, altresì, che il Banco Popolare, che ha una quota del 14,6% del capitale di Icbpi, possa registrare un impatto positivo sulla sua base di capitale di circa 60 bps. Questo aiuterà la banca a compensare l’impatto negativo sul capitale previsto dall’aggiornamento dei modelli. Ci aspettiamo un impatto inferiore, ma positivo anche per Ubi Banca (+0,39% a 7,685 euro ndr), 5% del capitale di Icbpi, e Bpm (+0,21% a 0,949 euro, ndr), 5% del capitale di Icbpi, per circa 10 punti base”, concludono gli analisti di Banca Imi.


Autore: Francesca Gerosa
Fonte:

Milano Finanza

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