Unicredit punta a trovare un partner per la gestione di 1,2 miliardi di crediti immobiliari. L’operazione, secondo quanto anticipato ieri dall’agenzia Radiocor, prevede la costituzione di una jv con un soggetto terzo nel quale far confluire una quarantina di posizioni.
Si tratta di un portafoglio variegato che comprende posizioni in bonis e crediti non performing, aree di svüuppo e immobiliareddito sparsi su tutto il territorio nazionale.
La documentazione è stata mandata nei giorni scorsi a 10-15 soggetti con cui potenzialmente potrebbe aprirsi una collaborazione. Il progetto tuttavia è ancora in una fase molto iniziale e anche il portafoglio di crediti potrebbe subire variazioni. Al momento, secondo Radiocor, sono comunque state indicate una serie di posizioni fra cui alcuni crediti della Cdp, alcuni finanziamenti di fondi immobiliari di Est Capital, Prisma, Cbre Investor e del gruppo Statuto, ma anche posizioni di singole società immobiliari come quelle relative al progetto del Parco Adriano a Milano della Gefim.
La banca ha spiegato che « Unicredit è costantemente sul mercato per gestire in maniera attiva il portafoglio crediti, sia valutando opportunità di dismissione di portafogli non performing in coerenza con la propria strategia di riduzione del portafoglio non core, sia con operazioni che valorizzino le possibilità di recupero di crediti in ristrutturazione (ad esempio la jv con Intesa Sanpaolo, Kkr e Alvarez&Marsal), ma non vi sono operazioni imminenti su cui fornire dettagli, dei quali per policy la banca fa disclosure solo al momento della finalizzazione della transazione».
Gli investitori potenzialmente interessati a un’operazione di questo tipo sono soprattutto i grandi investitori internazionali come Blackstone, Kkr o Cerberus. Molto tuttavia dipenderà dalla valutazione che verrà fatta del portafoglio messo in vendita che è molto differenziato per località, destinazione d’uso e redditività.
I crediti della Cdp, infatti, sarebbero soprattutto crediti relativi ad alcuni progetti romani come quelli inseriti nella società Residenziale Immobiliare 2004, l’ex Poligrafico, l’ex Istituto geologico di largo Santa Susanna e altre aree di sviluppo minori. La creazione di una jv con un partner consentirebbe di raccogliere nuove risorse con cui portare avanti i progetti di sviluppo, ristrutturare gli immobili che possono essere messi a reddito e proseguire con la gestione della parte del portafoglio. Il progetto ricalca il qualche modo quello avviato con Intesa Sanpaolo, Kkr e Alvarez & Marsal per la gestione dei crediti ristrutturati. Anche in questo caso i tempi potrebbero essere medio-lunghi fra la fase di studio e quella di definizione.
Fonte:
Il Sole Ore
Unicredit punta a trovare un partner per la gestione di 1,2 miliardi di crediti immobiliari. L’operazione, secondo quanto anticipato ieri dall’agenzia Radiocor, prevede la costituzione di una jv con un soggetto terzo nel quale far confluire una quarantina di posizioni.
Si tratta di un portafoglio variegato che comprende posizioni in bonis e crediti non performing, aree di svüuppo e immobiliareddito sparsi su tutto il territorio nazionale.
La documentazione è stata mandata nei giorni scorsi a 10-15 soggetti con cui potenzialmente potrebbe aprirsi una collaborazione. Il progetto tuttavia è ancora in una fase molto iniziale e anche il portafoglio di crediti potrebbe subire variazioni. Al momento, secondo Radiocor, sono comunque state indicate una serie di posizioni fra cui alcuni crediti della Cdp, alcuni finanziamenti di fondi immobiliari di Est Capital, Prisma, Cbre Investor e del gruppo Statuto, ma anche posizioni di singole società immobiliari come quelle relative al progetto del Parco Adriano a Milano della Gefim.
La banca ha spiegato che « Unicredit è costantemente sul mercato per gestire in maniera attiva il portafoglio crediti, sia valutando opportunità di dismissione di portafogli non performing in coerenza con la propria strategia di riduzione del portafoglio non core, sia con operazioni che valorizzino le possibilità di recupero di crediti in ristrutturazione (ad esempio la jv con Intesa Sanpaolo, Kkr e Alvarez&Marsal), ma non vi sono operazioni imminenti su cui fornire dettagli, dei quali per policy la banca fa disclosure solo al momento della finalizzazione della transazione».
Gli investitori potenzialmente interessati a un’operazione di questo tipo sono soprattutto i grandi investitori internazionali come Blackstone, Kkr o Cerberus. Molto tuttavia dipenderà dalla valutazione che verrà fatta del portafoglio messo in vendita che è molto differenziato per località, destinazione d’uso e redditività.
I crediti della Cdp, infatti, sarebbero soprattutto crediti relativi ad alcuni progetti romani come quelli inseriti nella società Residenziale Immobiliare 2004, l’ex Poligrafico, l’ex Istituto geologico di largo Santa Susanna e altre aree di sviluppo minori. La creazione di una jv con un partner consentirebbe di raccogliere nuove risorse con cui portare avanti i progetti di sviluppo, ristrutturare gli immobili che possono essere messi a reddito e proseguire con la gestione della parte del portafoglio. Il progetto ricalca il qualche modo quello avviato con Intesa Sanpaolo, Kkr e Alvarez & Marsal per la gestione dei crediti ristrutturati. Anche in questo caso i tempi potrebbero essere medio-lunghi fra la fase di studio e quella di definizione.
Fonte:
Il Sole Ore