Scelti per voi

I prezzi “sgonfiati” trainano le vendite ma non c’è boom

Per l’immobiliare il 2015 doveva essere l’anno in cui si sarebbero concretizzati i segnali di ripresa iniziati nell’anno precedente. Poi i risultati di inizio 2015 hanno raffreddato gli entusiasmi.

Cosi’ anche se permangono gli elementi positivi e l’ottismo (spesso timido) degli operatori, soprattutto sul fronte del credito e della domanda, il mercato residenziale non ha ancora cambiato marcia.

I prossimi mesi possono essere dunque il momento giusto per comprare casa? E nel caso di acquisto, quale mutuo è meglio stipulare e con quali accorgimenti?

Gli ultimi dati ufficiali sulle compravendite forniti dall’Agenzia delle Entrate sono relativi al primo trimestre, periodo in cui è stato registrato un calo degli scambi del 3% dopo che l’ultimo trimestre 2014 aveva segnato una crescita di oltre 7% portando il risultato dell’intero anno a + 3, 6%.

Uno stop che solo in parte può essere attribuito agli effetti di riordino dell’imposta di registro (con il Dl 104/2013) che ha favorito le vendite a inizio 2014. Lo stesso dato “depurato” da questa componente si ferma infatti, secondo le Entrate, a un poco confortante + 0,8%. Sul fronte prezzi, l’Istat ha registrato-nello stesso periodo su base annua- ancora una diminuzione del 3,4% delle quotazioni, segnando un rallentamento nel percorso di continua attenuazione del calo tendenziale ( a inizio 2014 c’è stato un picco negativo del -6% per le quotazioni.)

Aspettando i dati relativi al secondo trimestre, cosa accadrà dunque nei prossimi mesi? Le compravendite secondo Nomisma dovrebbero attestarsi sotto quota 450mila a fine anno(+7% sul 2014) con i prezzi che dovrebbero finire la discesa nel 2016 e riprendere a salire, almeno nelle città, nel 2017. Più positivo il giudizio espresso da altri operatori, come ad esempio S&P che prevede già per quest’anno la fine del calo dei prezzi e quindi una ripresa più veloce.

L’acquisto della prima casa per chi vive in affitto può risultare comunque conveniente anche se i prezzi si assesteranno ancora verso il basso, soprattutto per via del più facile accesso al credito, spread contenuti e tassi ai minimi storici. Se è vero che secondo una recente indagine tra agenti immobiliari una compravendita su tre ancora non si conclude per la mancata concessione del mutuo, è innegabile che le banche abbiano allentato-sempre in un contesto di criteri selettivi più stringenti rispetto agli anni del boom-la  stretta in ambito immobiliare.

Le erogazioni secondo Bankitalia sono infatti cresciute del 35% su base annua. Una larga fetta di queste è però assorbita dalle surroghe, che superano ormai da mesi la metà delle richieste di finanziamenti sui siti online. Discorso differente sulle seconde case, dove anticipare troppo la ripresa potrebbe essere controproducente e dove il peso fiscale è maggiore.


Autore: Emiliano Sgambato
Fonte:

Il Sole 24 Ore

Credit Village è oggi il punto di incontro e riferimento - attraverso le sue tre aree, web, editoria, eventi - di professionisti, manager, imprenditori e operatori della gestione del credito. Nasce nel 2002 con l’intento di diffondere anche in Italia, così come avveniva nel mondo anglosassone, la cultura del Credit e Collection Management.