Mps ha chiuso ieri la gara per la gestione esternalizzata di quasi 3 miliardi di euro lordi di crediti non performing di piccolo taglio. Mentre un primo pacchetto da quasi 1,5 miliardi circa è stato affidato in outsourcing a un gruppo di operatori nel corso delle scorse settimane, la seconda e conclusiva tranche, pari ad altri 1,5 miliardi circa, è stata affidata ieri a Cerved, Fbs e Caf, cui spetterà il recupero di circa 25mila posizioni in sofferenza.
Le società si spartiranno l’intero processo di gestione dei crediti, incluse le azioni legali tese al recupero. Cerved, Fbs e Caf sono società che con compiti diversi sono attive nella valutazione e gestione dei portafogli non performing per conto di istituzioni finanziarie. Focalizzandosi sull’attività di servicing, le società selezionate da Mps dovranno di fatto lavorare per ottimizzare i risultati dellagestione dei crediti e massimizzare la redditività di un recupero che, complice la crisi economica degli ultimi anni, si è fatto più difficile. Se da una parte Monte dei Paschi porta a compimento il processo di esternalizzazione di circa 3 miliardi di euro di sofferenze non core, dall’altro mantiene sotto il controllo diretto la gestione dei crediti dal valore superiore a 150mila euro. Anche sulla cessione tout court di crediti, la banca presieduta da Alessandro Profumo mostra comunque un certo attivismo. In questo caso i contatti sono con grandi fondi internazionali, che puntano a comprare a sconto crediti in sofferenza e incagliati. Secondo alcuni rumors nei giorni scorsi ci sarebbe stato anche un incontro tra i vertici di Mps e e i rappresentanti del fondo statunitense Cerberus, tra cui l’ex premier spagnolo José Maria Aznar. Lo scorso dicembre, invece, Mps aveva ceduto a Fortress un pacchetto di sofferenze da 38o milioni di euro, paria circa 4mila posizioni. Un portafoglio che comprendeva prestiti garantiti e non garantiti a medio e lungo termine. Considerando anche un’operazione simile avvenuta a giugno 2014, lo scorso anno Mps ha ceduto complessivamente circa 16 mila posizioni in sofferenza con un valore lordo di bilancio di quasi i miliardo di euro.
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Mps ha chiuso ieri la gara per la gestione esternalizzata di quasi 3 miliardi di euro lordi di crediti non performing di piccolo taglio. Mentre un primo pacchetto da quasi 1,5 miliardi circa è stato affidato in outsourcing a un gruppo di operatori nel corso delle scorse settimane, la seconda e conclusiva tranche, pari ad altri 1,5 miliardi circa, è stata affidata ieri a Cerved, Fbs e Caf, cui spetterà il recupero di circa 25mila posizioni in sofferenza.
Le società si spartiranno l’intero processo di gestione dei crediti, incluse le azioni legali tese al recupero. Cerved, Fbs e Caf sono società che con compiti diversi sono attive nella valutazione e gestione dei portafogli non performing per conto di istituzioni finanziarie. Focalizzandosi sull’attività di servicing, le società selezionate da Mps dovranno di fatto lavorare per ottimizzare i risultati dellagestione dei crediti e massimizzare la redditività di un recupero che, complice la crisi economica degli ultimi anni, si è fatto più difficile. Se da una parte Monte dei Paschi porta a compimento il processo di esternalizzazione di circa 3 miliardi di euro di sofferenze non core, dall’altro mantiene sotto il controllo diretto la gestione dei crediti dal valore superiore a 150mila euro. Anche sulla cessione tout court di crediti, la banca presieduta da Alessandro Profumo mostra comunque un certo attivismo. In questo caso i contatti sono con grandi fondi internazionali, che puntano a comprare a sconto crediti in sofferenza e incagliati. Secondo alcuni rumors nei giorni scorsi ci sarebbe stato anche un incontro tra i vertici di Mps e e i rappresentanti del fondo statunitense Cerberus, tra cui l’ex premier spagnolo José Maria Aznar. Lo scorso dicembre, invece, Mps aveva ceduto a Fortress un pacchetto di sofferenze da 38o milioni di euro, paria circa 4mila posizioni. Un portafoglio che comprendeva prestiti garantiti e non garantiti a medio e lungo termine. Considerando anche un’operazione simile avvenuta a giugno 2014, lo scorso anno Mps ha ceduto complessivamente circa 16 mila posizioni in sofferenza con un valore lordo di bilancio di quasi i miliardo di euro.
Autore: Luca Davi
Fonte:
Il Sole 24 Ore