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Credito al consumo. Abi: in arrivo un fondo per sostenerlo

Un supporto al credito al consumo, cosi’ come quello che, negli ultimi anni, ha permesso a migliaia di famiglie in difficoltà di sospendere le rate del mutuo.

Ci si aspetta anche questo da “Crediamoci”, la nuova iniziativa che vede l’alleanza tra l’Associazione bancaria italiana e le Associazioni dei consumatori, che già hanno intrapreso percorsi comuni negli ultimi sette anni di crisi, mettendo in campo strumenti finalizzati ad affrontare l’emergenza per le famiglie in difficoltà dalla sospensione del pagamento delle rate di mutuo, al Fondo per la prima casa. Se in passato, in questi ultimi anni, è stato possibile per migliaia di famiglie sospendere il mutuo se ci si trovava i una situazione di difficoltà, più problematico è sicuramente stato sospendere un finanziamento di altro tipo, per esempio un prestito o – appunto – un rapporto di credito al consumo. A Cuore e denari abbiamo chiesto ad Angelo Peppetti, dell’ufficio crediti Abi, perché adesso si è deciso di mettere mano anche a questo settore. «Questa è una specifica richiesta che ci veniva da tempo dalle associazioni dei consumatori», ha commentato Peppetti. «Il credito al consumo è in primis l’unico mercato che non ha un proprio fondo di garanzia e questo ci sembra un po’ particolare, soprattutto per quanto riguarda un prodotto che può sicuramente assicurare una ripresa dei consumi, considerando che il 50% delle automobili oggi vengono vendute attraverso il credito al consumo. Sicuramente la creazione di un fondo di garanzia potrebbe consentire la ripresa di questo mercato, che come il mercato dei mutui ha visto una contrazione in questi anni di crisi», ha proseguito, sottolineando che si tratterebbe di «una misura di sostegno, di solidarietà per i consumatori che non riescono a far fronte al pagamento delle rate del credito al consumo». Peppetti ha infine precisato che probabilmente da questo tipo di accordo partirà un’iniziativa rivolta a finanziamenti a medio-lungo termine, «quindi quelli di importo più significativo, quelli che servono per acquistare un bene di consumo importante, come potrebbero essere i mobili oppure la stessa automobile».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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