Approda a Bruxelles il dossier delle sofferenze bancarie italiane. Il tema della «bad bank» di sistema che il Tesoro vuole mettere in piedi per aiutare gli istituti ad alleggerirsi della grande massa di crediti in sofferenza ad oggi sono ben 181 miliardi di euro, al lordo delle svalutazioni è sempre più caldo, tanto che ieri il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, ne ha discusso nei suoi incontri con la Commissione. Lobiettivo è spingere le banche a tornare a finanziare famiglie e imprese. Ma non è detto che alla fine lo strumento tecnico sarà quello di una società con licenza bancaria, che pure è unipotesi sul tavolo. Cioè la «bad bank» potrebbe non essere una banca.
A seconda delle dimensioni e della soluzione giuridica trovata al tema più spinoso quello del via libera della Commissione Ue alla garanzia pubblica che verrà data alle obbligazioni della «bad bank» secondo esperti del settore la strada potrebbe essere anche quella di una macchina più leggera, come un fondo (con una società di gestione del risparmio, sgr) o una finanziaria o anche quello finanziariamente più creativo di una Spv, «special purpose vehicle», una società non consolidata che venderà sotto forma di bond i crediti in sofferenza conferiti dalle banche.
Sulloperazione, oltre al ministro, sono coinvolti in prima linea i dirigenti Alessandro Rivera e Fabrizio Pagani, in costante confronto con la Banca dItalia. Lo scenario dellacquisizione da parte del Tesoro della Sga, la società di gestione dei crediti del vecchio Banco di Napoli di proprietà di Intesa Sanpaolo, circolata ieri, risale a mesi fa ma fanno sapere dal ministero sarebbe superata. Gli schemi vengono continuamente aggiornati, anche se i punti fermi dovrebbero essere quelli della partecipazione del Tesoro non in maggioranza (così da non entrare nel bilancio pubblico) e la possibilità di emettere obbligazioni che servono a finanziare lacquisto dei crediti in sofferenza coperte dalla garanzia statale.
È proprio questo il tema più delicato, perché coinvolge lEuropa e le norme sugli aiuti di Stato. Non è un caso che le sofferenze bancarie siano finite nellagenda dei colloqui di Padoan a Bruxelles. Ai commissari europei Valdis Dombrovskis, vicepresidente dellesecutivo Ue con delega alleuro, Margrethe Vestager, responsabile alla Concorrenza, e Jonathan Hill, ai Servizi finanziari, Padoan avrebbe illustrato le varie ipotesi di intervento sul tappeto per ridurre le sofferenze, valutando limpatto rispetto alle norme sugli aiuti di Stato.
È Bruxelles la chiave di volta. A seconda di come sarà risolto il problema della compatibilità della garanzia con le norme Ue si capirà meglio anche quale sia la veste giuridica più adatta per la «bad bank». E anche quali potranno essere le sue dimensioni, se partirà con una taglia minima oppure se potrà essere un altro «bazooka» per spingere leconomia.
Fonte:
Il Corriere della Sera
Approda a Bruxelles il dossier delle sofferenze bancarie italiane. Il tema della «bad bank» di sistema che il Tesoro vuole mettere in piedi per aiutare gli istituti ad alleggerirsi della grande massa di crediti in sofferenza ad oggi sono ben 181 miliardi di euro, al lordo delle svalutazioni è sempre più caldo, tanto che ieri il ministro dellEconomia, Pier Carlo Padoan, ne ha discusso nei suoi incontri con la Commissione. Lobiettivo è spingere le banche a tornare a finanziare famiglie e imprese. Ma non è detto che alla fine lo strumento tecnico sarà quello di una società con licenza bancaria, che pure è unipotesi sul tavolo. Cioè la «bad bank» potrebbe non essere una banca.
A seconda delle dimensioni e della soluzione giuridica trovata al tema più spinoso quello del via libera della Commissione Ue alla garanzia pubblica che verrà data alle obbligazioni della «bad bank» secondo esperti del settore la strada potrebbe essere anche quella di una macchina più leggera, come un fondo (con una società di gestione del risparmio, sgr) o una finanziaria o anche quello finanziariamente più creativo di una Spv, «special purpose vehicle», una società non consolidata che venderà sotto forma di bond i crediti in sofferenza conferiti dalle banche.
Sulloperazione, oltre al ministro, sono coinvolti in prima linea i dirigenti Alessandro Rivera e Fabrizio Pagani, in costante confronto con la Banca dItalia. Lo scenario dellacquisizione da parte del Tesoro della Sga, la società di gestione dei crediti del vecchio Banco di Napoli di proprietà di Intesa Sanpaolo, circolata ieri, risale a mesi fa ma fanno sapere dal ministero sarebbe superata. Gli schemi vengono continuamente aggiornati, anche se i punti fermi dovrebbero essere quelli della partecipazione del Tesoro non in maggioranza (così da non entrare nel bilancio pubblico) e la possibilità di emettere obbligazioni che servono a finanziare lacquisto dei crediti in sofferenza coperte dalla garanzia statale.
È proprio questo il tema più delicato, perché coinvolge lEuropa e le norme sugli aiuti di Stato. Non è un caso che le sofferenze bancarie siano finite nellagenda dei colloqui di Padoan a Bruxelles. Ai commissari europei Valdis Dombrovskis, vicepresidente dellesecutivo Ue con delega alleuro, Margrethe Vestager, responsabile alla Concorrenza, e Jonathan Hill, ai Servizi finanziari, Padoan avrebbe illustrato le varie ipotesi di intervento sul tappeto per ridurre le sofferenze, valutando limpatto rispetto alle norme sugli aiuti di Stato.
È Bruxelles la chiave di volta. A seconda di come sarà risolto il problema della compatibilità della garanzia con le norme Ue si capirà meglio anche quale sia la veste giuridica più adatta per la «bad bank». E anche quali potranno essere le sue dimensioni, se partirà con una taglia minima oppure se potrà essere un altro «bazooka» per spingere leconomia.
Fonte:
Il Corriere della Sera