Un anno vissuto positivamente, il 2014, per il leasing in Italia. Il bilancio appena presentato da Assilea-lassociazione che rappresenta la quasi totalità degli operatori- ed in parte già annunciato dai dati di metà anno oltre ad essere soddisfacente, rappresenta una buona base per le aspettative di ripartenza delleconomia nel suo complesso, considerato che il leasing in generale fa da precursore nelle fasi di ripresa economica, così come invece-nei periodi congiunturali di crisi- si trova ad evidenziare performance particolarmente negative.
I risultati
Nel 2014 sono stati stipulati oltre 37mila nuovi contratti per un totale di quasi 16 miliardi di euro, mettendo a segno rispetto al 2013 un incremento del 10, 73% come numero e dell8,9% in valore. Ma i rialzi sono ancora più marcati (rispettivamente +10,9% e 14,4%) se si esclude il comparto energy (lunico con segno negativo, soprattutto a causa della contrazione del fotovoltaico, in fase di arretramento per lo stop al conto energia dopo anni comunque di forte crescita).
Una variazione positiva-questa degli investimenti produttivi finanziati attraverso il leasing-sostenuta in particolare dalle misure contenute nella legge di Stabilità 2014. Dal gennaio 2014 sono state infatti introdotte una serie di semplificazioni sulla fiscalità del leasing, unanticipazione dei tempi di ammortamento fiscale degli investimenti finanziati (la metà rispetto a un acquisto di un bene strumentale e 12 anni per lacquisto di un immobile strumentale), lestensione della deducibilità dei canoni anche ai professionisti per lacquisizione degli immobili strumentali alla loro attività.
Con il consumo di dicembre si consolidano quindi i trend già osservati nel corso dellanno, con una sensibile crescita su tutti i comparti.
A fare la parte del leone il comparto dei beni strumentali, seguito dallauto e quindi dallimmobiliare.
Il primo (che comprende tutti i beni operativi, dagli arredi per lufficio ai macchinari per la produzione sino ai dispositivi informatici) ha totalizzato infatti oltre 6 miliardi di euro (+5,6%), per un totale di 137mila contratti stipulati (+8,9%) con incrementi ancora più rilevanti nel leasing operativo (circa un quarto in più rispetto al 2013).
Nellauto (5,3 miliardi di euro per 175 mila operazioni nel 2014), gli incrementi messi a segno sono a doppia cifra: + 10, 4% (valore) e + 12,3% (numero), con la sola eccezione dei veicoli industriali, segmento che maggiormente si è trovato a segnare il passo sotto il peso combinato della crisi economica e dei costi (come carburanti e accise).
Ma a registrare il delta più marcato è limmobiliare che ha sfiorato il 40% di aumento, superando i 4 miliardi di euro per circa 4mila nuovi contratti (+22% circa) , portando il valore medio di unoperazione a un milione di euro. A mettersi in evidenza in particolare i finanziamenti nellimmobiliare costruito (2,8 miliardi il valore, quasi il 50% in più).
Si è ampliato inoltre il numero delle società di leasing che hanno registrato dinamiche positive di business: su un totale di 65 sono salite a 36 nellauto (dal 21 del 2013) e a 20 nellimmobiliare e nello strumentale (dove lanno prima erano rispettivamente 7 e 17 a dichiarare contratti in crescita).
Momento favorevole
I risultati del 2014 del leasing sono un indicatore rappresentativo della capacità di ripresa economica del Paese-commenta Corrado Piazzalunga, Presidente di Assilea e AD di Unicredit Leasing.
A questo punto è auspicabile un intervento del governo con una norma civilistica sul leasing che dia certezza agli operatori italiani ed esteri: il veicolo ideale è rappresentato dal prossimo Investement compact
Che possa essere un momento favorevole per lavvio del piano allo studio del governo Renzi (il programma volto ad avviare investimenti, soprattutto dallestero, e favorire lo sviluppo delle Pmi innovative, in particolare con regole certe e non soggette a modifiche in modo retroattive per i grandi investitori, emerge anche dalla produzione industriale e dal trend degli ordini che, secondo le ultime rilevazioni Istat, evidenziano una dinamica di crescita di segno positivo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Un anno vissuto positivamente, il 2014, per il leasing in Italia. Il bilancio appena presentato da Assilea-lassociazione che rappresenta la quasi totalità degli operatori- ed in parte già annunciato dai dati di metà anno oltre ad essere soddisfacente, rappresenta una buona base per le aspettative di ripartenza delleconomia nel suo complesso, considerato che il leasing in generale fa da precursore nelle fasi di ripresa economica, così come invece-nei periodi congiunturali di crisi- si trova ad evidenziare performance particolarmente negative.
I risultati
Nel 2014 sono stati stipulati oltre 37mila nuovi contratti per un totale di quasi 16 miliardi di euro, mettendo a segno rispetto al 2013 un incremento del 10, 73% come numero e dell8,9% in valore. Ma i rialzi sono ancora più marcati (rispettivamente +10,9% e 14,4%) se si esclude il comparto energy (lunico con segno negativo, soprattutto a causa della contrazione del fotovoltaico, in fase di arretramento per lo stop al conto energia dopo anni comunque di forte crescita).
Una variazione positiva-questa degli investimenti produttivi finanziati attraverso il leasing-sostenuta in particolare dalle misure contenute nella legge di Stabilità 2014. Dal gennaio 2014 sono state infatti introdotte una serie di semplificazioni sulla fiscalità del leasing, unanticipazione dei tempi di ammortamento fiscale degli investimenti finanziati (la metà rispetto a un acquisto di un bene strumentale e 12 anni per lacquisto di un immobile strumentale), lestensione della deducibilità dei canoni anche ai professionisti per lacquisizione degli immobili strumentali alla loro attività.
Con il consumo di dicembre si consolidano quindi i trend già osservati nel corso dellanno, con una sensibile crescita su tutti i comparti.
A fare la parte del leone il comparto dei beni strumentali, seguito dallauto e quindi dallimmobiliare.
Il primo (che comprende tutti i beni operativi, dagli arredi per lufficio ai macchinari per la produzione sino ai dispositivi informatici) ha totalizzato infatti oltre 6 miliardi di euro (+5,6%), per un totale di 137mila contratti stipulati (+8,9%) con incrementi ancora più rilevanti nel leasing operativo (circa un quarto in più rispetto al 2013).
Nellauto (5,3 miliardi di euro per 175 mila operazioni nel 2014), gli incrementi messi a segno sono a doppia cifra: + 10, 4% (valore) e + 12,3% (numero), con la sola eccezione dei veicoli industriali, segmento che maggiormente si è trovato a segnare il passo sotto il peso combinato della crisi economica e dei costi (come carburanti e accise).
Ma a registrare il delta più marcato è limmobiliare che ha sfiorato il 40% di aumento, superando i 4 miliardi di euro per circa 4mila nuovi contratti (+22% circa) , portando il valore medio di unoperazione a un milione di euro. A mettersi in evidenza in particolare i finanziamenti nellimmobiliare costruito (2,8 miliardi il valore, quasi il 50% in più).
Si è ampliato inoltre il numero delle società di leasing che hanno registrato dinamiche positive di business: su un totale di 65 sono salite a 36 nellauto (dal 21 del 2013) e a 20 nellimmobiliare e nello strumentale (dove lanno prima erano rispettivamente 7 e 17 a dichiarare contratti in crescita).
Momento favorevole
I risultati del 2014 del leasing sono un indicatore rappresentativo della capacità di ripresa economica del Paese-commenta Corrado Piazzalunga, Presidente di Assilea e AD di Unicredit Leasing.
A questo punto è auspicabile un intervento del governo con una norma civilistica sul leasing che dia certezza agli operatori italiani ed esteri: il veicolo ideale è rappresentato dal prossimo Investement compact
Che possa essere un momento favorevole per lavvio del piano allo studio del governo Renzi (il programma volto ad avviare investimenti, soprattutto dallestero, e favorire lo sviluppo delle Pmi innovative, in particolare con regole certe e non soggette a modifiche in modo retroattive per i grandi investitori, emerge anche dalla produzione industriale e dal trend degli ordini che, secondo le ultime rilevazioni Istat, evidenziano una dinamica di crescita di segno positivo.
Fonte:
Il Sole 24 Ore