PADOVA. Multe: rivoluzione nella riscossione. Il Comune licenzia Equitalia accusando lente di lentezze e inefficienza e ingaggia una società privata. Che dovrà portare a casa almeno 4 dei 60 milioni di euro di arretrato non riscosso. La dipartita dellente riscossore, in realtà, è stata solo anticipata: dopo ben quattro proroghe dal 2011, entro il 15 giugno tutti i comuni italiani dovranno infatti organizzarsi in modo diverso. Padova ha deciso dunque, con una delibera approvata martedì scorso, un esperimento di 12 mesi.
La nuova società si occuperà della riscossione coattiva dei crediti di Palazzo Moroni derivanti, appunto, dal mancato pagamento delle multe per infrazioni del Codice della strada. Per la fase sperimentale ci sono in ballo i circa 4 milioni di contravvenzioni non riscosse nel 2013. Lo scoperto complessivo è di 60 milioni di cui ben 32 caduti in prescrizione: somme quindi a cui le casse pubbliche possono dire addio. Di qui la pesante accusa del Comune allente riscossore: «Equitalia Servizi spa», si legge nella delibera del 13 gennaio firmata dallassessore alla Sicurezza Maurizio Saia, «non ha prodotto risultati soddisfacenti sia per i tempi di svolgimento del servizio, notevolmente lunghi, che per i risultati ottenuti in termini di somme recuperate».
Lalternativa? Considerato che Palazzo Moroni non può fare il servizio da solo per carenza di personale, la riscossione è stata affidata a unaltra società il cui nome non è stato ancora reso noto. I metodi di riscossione saranno gli stessi di Equitalia, lingiunzione di pagamento. Lamministrazione comunale crede nellefficacia del nuovo corso: «Equitalia ha agito in modo fallimentare anche a causa dellomesso controllo della precedente amministrazione sullattività di riscossione», spiega il sindaco Massimo Bitonci, «in varie situazioni ha vessato i cittadini quando avrebbe dovuto trovare soluzioni meno rigide per i pagamenti, come le transazioni e le rateizzazioni».
La nuova società comincerà a lavorare sul fronte degli accertamenti, per poi provvedere con le riscossioni. «Cambieremo le regole», conclude Bitonci, «metteremo anche un nostro ufficio riscossione a disposizione e a servizio dei cittadini e della collettività». Ovviamente lamministrazione comunale dovrà poi provvedere anche al recupero dei restanti tributi non pagati dai padovani. Oltre ai 60 milioni delle multe, mancherebbero allappello altri 40 milioni di euro. Di questi 40, 12 sono i mancati introiti legati alla tassa sulla spazzatura, mentre 15 è la somma evasa delle tasse sulla casa (Ici, Imu ecc), a cui va aggiunta la morosità di 1,7 milioni rilevata sul fronte dei pagamenti delle mense scolastiche.
Poi ci sono i cittadini che viaggiano sui mezzi pubblici senza pagare i biglietti di bus e tram. Sul bilancio di Aps holding, partecipata del Comune, ogni anno pesano per 2 milioni di euro. Unevasione che nellultimo decennio ha totalizzato dunque una decina di milioni di mancati guadagni. Con il nuovo sistema di riscossione, sottolinea inoltre la giunta, verrà garantita maggiore trasparenza.
Autore: Luca Preziusi
Fonte:
Il Mattino
PADOVA. Multe: rivoluzione nella riscossione. Il Comune licenzia Equitalia accusando lente di lentezze e inefficienza e ingaggia una società privata. Che dovrà portare a casa almeno 4 dei 60 milioni di euro di arretrato non riscosso. La dipartita dellente riscossore, in realtà, è stata solo anticipata: dopo ben quattro proroghe dal 2011, entro il 15 giugno tutti i comuni italiani dovranno infatti organizzarsi in modo diverso. Padova ha deciso dunque, con una delibera approvata martedì scorso, un esperimento di 12 mesi.
La nuova società si occuperà della riscossione coattiva dei crediti di Palazzo Moroni derivanti, appunto, dal mancato pagamento delle multe per infrazioni del Codice della strada. Per la fase sperimentale ci sono in ballo i circa 4 milioni di contravvenzioni non riscosse nel 2013. Lo scoperto complessivo è di 60 milioni di cui ben 32 caduti in prescrizione: somme quindi a cui le casse pubbliche possono dire addio. Di qui la pesante accusa del Comune allente riscossore: «Equitalia Servizi spa», si legge nella delibera del 13 gennaio firmata dallassessore alla Sicurezza Maurizio Saia, «non ha prodotto risultati soddisfacenti sia per i tempi di svolgimento del servizio, notevolmente lunghi, che per i risultati ottenuti in termini di somme recuperate».
Lalternativa? Considerato che Palazzo Moroni non può fare il servizio da solo per carenza di personale, la riscossione è stata affidata a unaltra società il cui nome non è stato ancora reso noto. I metodi di riscossione saranno gli stessi di Equitalia, lingiunzione di pagamento. Lamministrazione comunale crede nellefficacia del nuovo corso: «Equitalia ha agito in modo fallimentare anche a causa dellomesso controllo della precedente amministrazione sullattività di riscossione», spiega il sindaco Massimo Bitonci, «in varie situazioni ha vessato i cittadini quando avrebbe dovuto trovare soluzioni meno rigide per i pagamenti, come le transazioni e le rateizzazioni».
La nuova società comincerà a lavorare sul fronte degli accertamenti, per poi provvedere con le riscossioni. «Cambieremo le regole», conclude Bitonci, «metteremo anche un nostro ufficio riscossione a disposizione e a servizio dei cittadini e della collettività». Ovviamente lamministrazione comunale dovrà poi provvedere anche al recupero dei restanti tributi non pagati dai padovani. Oltre ai 60 milioni delle multe, mancherebbero allappello altri 40 milioni di euro. Di questi 40, 12 sono i mancati introiti legati alla tassa sulla spazzatura, mentre 15 è la somma evasa delle tasse sulla casa (Ici, Imu ecc), a cui va aggiunta la morosità di 1,7 milioni rilevata sul fronte dei pagamenti delle mense scolastiche.
Poi ci sono i cittadini che viaggiano sui mezzi pubblici senza pagare i biglietti di bus e tram. Sul bilancio di Aps holding, partecipata del Comune, ogni anno pesano per 2 milioni di euro. Unevasione che nellultimo decennio ha totalizzato dunque una decina di milioni di mancati guadagni. Con il nuovo sistema di riscossione, sottolinea inoltre la giunta, verrà garantita maggiore trasparenza.
Autore: Luca Preziusi
Fonte:
Il Mattino