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Partite Iva, è boom di aperture con i minimi 2014: cosa è cambiato?

Secondo quanto sancito dalla Legge di Stabilità dall’anno nuovo sono mutate le regole per i contribuenti minimi e per le nuove iniziative produttive.

Questo cambiamento, di cui vi esporremo le principali caratteristiche nel corso dell’articolo, ha portato ad un vero e proprio boom di richieste per l’apertura della partita Iva nel 2014 :moltissimi under 35 infatti hanno preferito anticipare l’apertura entro il 31/12 scorso ritenendo il vecchio regime più vantaggioso per la propria attività.

Stando ai dati diffusi dal MEF  sono ben 38.351 le partite Iva aperte lo scorso novembre, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha evidenziato un incremento del 15,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il boom sarebbe stato determinato dalla nuova legge di Stabilità che ha spinto freelance e professionisti ad optare rapidamente per il regime forfettario al 5%. Il sottosegretario all’Economia Zanetti, parlando del fenomeno, ha confermato l’interpretazione parlando di “corsa al vecchio regime”.

Cosa cambierà dal 2015 per chi aprirà Partita Iva e che fine farà il vecchio regime dei minimi?

Dal 1° gennaio 2015 i regimi agevolati sono stati  sostituiti dal nuovo regime forfettario, coloro che hanno aperto partita iva fino al 31/12/2014 potranno continuare a beneficiare del regime fiscale di vantaggio ed avvalersene dunque fino al compimento del 35° anno d’età o comunque sino al completamento del quinquennio agevolato.

Per quanto riguarda l’aliquota dell’imposta sostitutiva dal 2015, questa diverrà pari al 15%, facendo, dunque, registrare un incremento di ben 10 punti percentuali rispetto al vecchio regime dei minimi.

Le soglie dei ricavi da non superare per potervi accedere oscilleranno dai 15 mila ai 40 mila euro e molto dipenderà dall’attività esercitata dai contribuenti, per poter individuare il limite dei ricavi darà fede il codice attività ATECO (ES: chi esercita arti o professioni sarà ammesso se i compensi non superano soglia 15 mila, mentre per chi presta servizi di ristorazione la soglia da rispettare è al max 40 mila euro).

Inoltre altra differenza di rilievo rispetto al più vantaggioso vecchio regime del 2014 , tutti i contribuenti che aderiscono al nuovo regime forfettario non potranno applicare la rivalsa ai fini IVA e non potranno godere della detrazione d’imposta. Al contrario, i contribuenti che si avvalgono di regimi speciali IVA non potranno accedere al nuovo regime forfettario.

Inoltre rispetto al regime dei minimi non esisteranno più vincoli di tempo, che prima equivaleva a 5 anni o al limite determinato dal compimento dei 35 anni d’età.

Chi ha accelerato l’apertura della Partita Iva?

  • 71,7% persone fisiche, il 21,8% società di capitali ed il 5,7% società di persone;
  • Boom uomini e under 35, stando ai dati MEF infatti: il 61,4% delle persone fisiche che lo scorso novembre hanno aperto una nuova partita Iva sono uomini e il 52,8% giovani con meno di 35 anni di età;
  • Più partite Iva al Nord , ma bene anche Centro e Sud, ecco i dati: il 42,1% delle Nuove aperture vede protagonista il Nord, il 22,8% sono state aperte al Centro e il 34,9% al Sud e Isole, punte considerevoli  Provincia Autonoma di Bolzano(+56,9%), in Molise (+24,7%) e in Lombardia (+23,6%);
  • Prevale il settore commerciale, quasi il 25% delle nuove aperture, seguono poi il settore delle attività professionali 15,9% e quello della ristorazione +9%.

Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village

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