Grandi debitori sempre più nel mirino di Equitalia. Anche nel 2014 circa due terzi dei 7,4 miliardi di euro incassati dalla società che gestisce la riscossione provengono da cittadini e imprese con morosità iscritte a ruolo superiori ai 50 mila euro. Si tratta di una somma vicina ai 5 miliardi di euro. Quella di concentrare le risorse sulle posizioni di maggiore rilevanza è una strada che Equitalia ha iniziato a percorrere dal 2011 per una serie di ragioni, che vanno dalle modifiche normative alle strategie gestionali.
Il primo motivo: i limiti legislativi. Una delle principali cause riguarda lindebolimento di alcuni degli strumenti operativi messi a disposizione degli agenti della riscossione. Specialmente per quanto riguarda i ruoli di minore importo. Tra il 2011 e il 2012, infatti, numerose norme hanno introdotto tutele pro contribuente, come per esempio il limite minimo di 20 mila euro di debito per liscrizione di ipoteca (e solo previa apposita comunicazione) o limpignorabilità dellunico immobile di proprietà del debitore (e in ogni caso di qualsiasi immobile per ruoli inferiori ai 120 mila euro). Non solo. La legge ha introdotto una comunicazione preventiva per il fermo amministrativo dellauto, nonché lobbligo di inviare un sollecito e di attendere almeno 120 giorni per gli importi fino a 1.000 euro.
Il secondo motivo: laddio dei comuni. Unaltra ragione risiede nel progressivo abbandono della riscossione delle entrate degli enti locali. Lo stop definitivo è stato rimandato ancora di sei mesi: la legge n. 190/2014 ha infatti prorogato al 30 giugno 2015 la possibilità per i comuni di affidarsi ai servizi di Equitalia. Tuttavia, sebbene se ne avvalgano ancora oltre 4 mila enti locali, negli ultimi due anni i municipi di grandi dimensioni hanno optato per gestioni autonome delle proprie entrate a mezzo avviso di pagamento. È venuta meno così una rilevante fetta di attività di riscossione (per lo più relativa a contravvenzioni stradali, Ici/Imu e tasse comunali) che storicamente ha costretto le società del gruppo Equitalia ad affrontare e gestire varie problematiche, incluso il contenzioso.
Autore: Valerio Stroppa
Fonte:
Italia Oggi
Grandi debitori sempre più nel mirino di Equitalia. Anche nel 2014 circa due terzi dei 7,4 miliardi di euro incassati dalla società che gestisce la riscossione provengono da cittadini e imprese con morosità iscritte a ruolo superiori ai 50 mila euro. Si tratta di una somma vicina ai 5 miliardi di euro. Quella di concentrare le risorse sulle posizioni di maggiore rilevanza è una strada che Equitalia ha iniziato a percorrere dal 2011 per una serie di ragioni, che vanno dalle modifiche normative alle strategie gestionali.
Il primo motivo: i limiti legislativi. Una delle principali cause riguarda lindebolimento di alcuni degli strumenti operativi messi a disposizione degli agenti della riscossione. Specialmente per quanto riguarda i ruoli di minore importo. Tra il 2011 e il 2012, infatti, numerose norme hanno introdotto tutele pro contribuente, come per esempio il limite minimo di 20 mila euro di debito per liscrizione di ipoteca (e solo previa apposita comunicazione) o limpignorabilità dellunico immobile di proprietà del debitore (e in ogni caso di qualsiasi immobile per ruoli inferiori ai 120 mila euro). Non solo. La legge ha introdotto una comunicazione preventiva per il fermo amministrativo dellauto, nonché lobbligo di inviare un sollecito e di attendere almeno 120 giorni per gli importi fino a 1.000 euro.
Il secondo motivo: laddio dei comuni. Unaltra ragione risiede nel progressivo abbandono della riscossione delle entrate degli enti locali. Lo stop definitivo è stato rimandato ancora di sei mesi: la legge n. 190/2014 ha infatti prorogato al 30 giugno 2015 la possibilità per i comuni di affidarsi ai servizi di Equitalia. Tuttavia, sebbene se ne avvalgano ancora oltre 4 mila enti locali, negli ultimi due anni i municipi di grandi dimensioni hanno optato per gestioni autonome delle proprie entrate a mezzo avviso di pagamento. È venuta meno così una rilevante fetta di attività di riscossione (per lo più relativa a contravvenzioni stradali, Ici/Imu e tasse comunali) che storicamente ha costretto le società del gruppo Equitalia ad affrontare e gestire varie problematiche, incluso il contenzioso.
Autore: Valerio Stroppa
Fonte:
Italia Oggi