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Pop Bari cede 400 milioni di npl

Da un lato l’aumento di capitale chiuso con 530 milioni di euro di incasso, dall’altro la cessione di 400 milioni di euro di crediti non performing delle controllate Cassa di Risparmio di Teramo (Tercas) e Cassa di Risparmio di Pescara (Caripe) al fondo americano Lone Star a un prezzo pari al 25% del valore di bilancio.

Si direbbe procedere senza intoppi il progetto di una nuova banca del Mezzogiorno da 400 sportelli, 3.200 dipendenti, attività per 15 miliardi di euro e 550 mila clienti disegnato dalla Popolare di Bari. Il prossimo passo sarà la presentazione del piano industriale quinquennale, attesa per il 21 gennaio: si tratta di una sfida decisiva per il futuro dell’istituto di credito pugliese presieduto da Marco Jacobini e guidato dal direttore generale Vincenzo De Bustis, alle prese con la messa a regime di tre realtà (oltre a Tercas e Caripe, la Banca Popolare di Bari controllo la Cassa di Risparmio di Orvieto).

Come anticipato da MF la cessione di questo consistente pacchetto di crediti difficoltosi era prevista entro l’anno. Lone Star ha avuto la meglio sui concorrenti di Fortress, Deutsche Bank e  Christofferson Robb & Company (Crc) tutti e tre in lizza per rilevare il pacchetto di sofferenze nell’ambito della gara gestita da Price Waterhouse Coopers (Pwc).

La cessione di non performing loans è una strategia messa in atto negli ultimi tempi da numerose banche italiane, dal Monte dei Paschi di Siena a Unicredit. Nel caso di Tercas l’operazione si è resa necessaria per provare a tirare la Cassa di Risparmio della Provincia di Teremo fuori dalle secche dopo quasi due anni e mezzo di amministrazione straordinaria sotto la guida del commissario Riccardo Sora.

Ora la banca grazie ai 500 milioni di euro incassati tramite la ricapitalizzazione (che ha riscosso un buon successo in termini sia di structuring che di placement, con domanda in eccesso rispetto all’offerta) può coprire lo sforzo finanziario fatto per l’acquisizione di Tercas (280 milioni di euro).

L’istituto di credito attraverso l’aumento ha ovviamente rafforzato il patrimonio e allargato la base sociale: 7.500 soci hanno fatto il loro ingresso tramite quest’ultima sottoscrizione e adesso gli azionisti sono 68 mila.

Il prossimo passo per la Popolare di Bari è il piano industriale, che verrà presentato al mercato dopo il cda in calendario per il 20 gennaio. Seppur ancora in fase di stesura, le linee guida sarebbero già chiare: focus sull’offerta corporate (finanziamenti alle imprese, minibond, ristrutturazioni) e sulla consulenza dedicata ai prodotti bancari più evoluti. Sarebbe prevista inoltre una razionalizzazione degli sportelli dopo le recenti acquisizioni. Quanto al 2014, come riportato da Il Centro verrà presentato un bilancio relativo all’ultimo trimestre (la gestione commissariale è terminata a fine settembre); in ogni caso il passivo dovrebbe risultare compreso tra 40 e 50 milioni di euro.


Autore: Claudia Cervini
Fonte:

Milano Finanza

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