Nel suo ultimo rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014 il Censis fotografa una realtà allarmante: la fragilità patrimoniale e reddituale rendono le spese impreviste un incubo.
La crisi finanziaria ha portato con sé maggiore disoccupazione, specie quella giovanile, ormai ai record storici, dal rapporto emerge, altresì, che gli over 65 spesso lavorano in nero pur di riuscire ad arrivare alla fine del mese.
In un Paese in cui viene meno la sicurezza finanziaria ed il budget famigliare, a fronte delle spese fisse (mutuo, bollette, spese alimentari) talvolta non è sufficiente ad arrivare alla quarta settimana, una piccola spesa esogena, imprevista (spesa medica, auto in panne) si trasforma inesorabilmente in un dramma famigliare.
Il Censis focalizza lattenzione specie sulle nuove generazioni, che pur disponibili a lavorare e maggiormente formati rispetto ai padri, non riescono a collocarsi nel mondo del lavoro e a raggiungere lagognata indipendenza economica. Sono molti i giovani che avendo lavori precari e non riuscendo a pagare bollette, condominio e affitti, fanno ritorno nella casa di origine. Questo crea, dice il Censis, una sorta di «dipendenza strutturale dalle famiglie di provenienza».
Infatti, dati alla mano, «Dei circa 4,7 milioni di giovani che vivono per conto proprio – si sottolinea nel Rapporto annuale – oltre un milione non riesce ad arrivare alla fine del mese; si stimano infatti in 2,4 milioni i giovani che ricevono regolarmente o di tanto in tanto un aiuto economico dai propri genitori. Laiuto regolare genera un flusso di risorse pari a oltre 5 miliardi di euro annui».
Per quanto concerne i pensionati, gli over 65, emerge dallo studio, hanno la tendenza, come anticipavamo sopra, a integrare la propria pensione anche con attività irregolari.
Dal rapporto Censis emerge che la ricchezza familiare netta delle famiglie anziane è cresciuta dal 1991 al 2012 e vale in media 273.000 euro, dipingendo dunque un quadro in cui vecchiaia e marginalità non paiono propriamente coincidere, ma ad una lettura più profonda è bene sottolineare che la ricchezza famigliare degli italiani è determinata principalmente dalla casa.
Le vecchie generazioni hanno avuto, dunque, dalla loro la fortuna di essere riuscite ad investire nel mattone, mentre per le nuove leve la ricchezza patrimoniale oltreché quella reddituale è divenuta quasi un miraggio, trasformando così ogni minima spesa non preventivata in un incubo.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
Nel suo ultimo rapporto sulla situazione sociale del Paese 2014 il Censis fotografa una realtà allarmante: la fragilità patrimoniale e reddituale rendono le spese impreviste un incubo.
La crisi finanziaria ha portato con sé maggiore disoccupazione, specie quella giovanile, ormai ai record storici, dal rapporto emerge, altresì, che gli over 65 spesso lavorano in nero pur di riuscire ad arrivare alla fine del mese.
In un Paese in cui viene meno la sicurezza finanziaria ed il budget famigliare, a fronte delle spese fisse (mutuo, bollette, spese alimentari) talvolta non è sufficiente ad arrivare alla quarta settimana, una piccola spesa esogena, imprevista (spesa medica, auto in panne) si trasforma inesorabilmente in un dramma famigliare.
Il Censis focalizza lattenzione specie sulle nuove generazioni, che pur disponibili a lavorare e maggiormente formati rispetto ai padri, non riescono a collocarsi nel mondo del lavoro e a raggiungere lagognata indipendenza economica. Sono molti i giovani che avendo lavori precari e non riuscendo a pagare bollette, condominio e affitti, fanno ritorno nella casa di origine. Questo crea, dice il Censis, una sorta di «dipendenza strutturale dalle famiglie di provenienza».
Infatti, dati alla mano, «Dei circa 4,7 milioni di giovani che vivono per conto proprio – si sottolinea nel Rapporto annuale – oltre un milione non riesce ad arrivare alla fine del mese; si stimano infatti in 2,4 milioni i giovani che ricevono regolarmente o di tanto in tanto un aiuto economico dai propri genitori. Laiuto regolare genera un flusso di risorse pari a oltre 5 miliardi di euro annui».
Per quanto concerne i pensionati, gli over 65, emerge dallo studio, hanno la tendenza, come anticipavamo sopra, a integrare la propria pensione anche con attività irregolari.
Dal rapporto Censis emerge che la ricchezza familiare netta delle famiglie anziane è cresciuta dal 1991 al 2012 e vale in media 273.000 euro, dipingendo dunque un quadro in cui vecchiaia e marginalità non paiono propriamente coincidere, ma ad una lettura più profonda è bene sottolineare che la ricchezza famigliare degli italiani è determinata principalmente dalla casa.
Le vecchie generazioni hanno avuto, dunque, dalla loro la fortuna di essere riuscite ad investire nel mattone, mentre per le nuove leve la ricchezza patrimoniale oltreché quella reddituale è divenuta quasi un miraggio, trasformando così ogni minima spesa non preventivata in un incubo.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village