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Mef, bad bank: sì a iniziative di settore, no a soldi pubblici

Il ministero dell’Economia e delle Finanze «guarda con favore a tutte le iniziative che gli operatori del credito e della finanza stanno mettendo in campo per alleggerire il proprio patrimonio dai prestiti deteriorati, liberando così capitale da impiegare a sostegno delle imprese e dei consumi». È quanto si legge in una nota di via XX settembre.

Il Mef ha sottolineato che «in Italia questo settore può beneficiare delle innovazioni rese possibili da pratiche già diffuse in altri paesi e per le quali esiste una consistente esperienza presso diversi operatori internazionali, tra i quali il ministro Saccomanni ha raccolto manifestazioni d’interesse per il mercato italiano, anche durante le sue visite ai mercati finanziari di Londra e New York».

Sulla stessa linea Bankitalia
«Su questa stessa linea», prosegue il comunicato del Mef, «si é espresso recentemente anche il Governatore della Banca d’Italia, il quale ha auspicato un’evoluzione del settore nella direzione di una razionalizzazione della gestione dei crediti, attraverso maggiore efficienza delle procedure e trasparenza negli attivi. Il Governatore ha anche ricordato che interventi più ambiziosi sono possibili».

No all’impiego di risorse pubbliche
Il Governo contribuisce con la propria azione a rimuovere le cause della stretta creditizia anche attraverso fondi di garanzia e veicoli di sostegno degli investimenti – quali la Banca Europea per gli Investimenti e il Fondo Italiano d’Investimento – e valuta positivamente iniziative anche di natura consortile di operatori di settore ma ritiene che a tale scopo non sia necessario l’impiego di risorse pubbliche nazionali o comunitarie».


Fonte:

Il Sole 24 Ore

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