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Abi: tornano a crescere i prestiti (+0,2%)

Primi segnali di un’inversione di tendenza dopo la lunga stretta creditizia che ha segnato la recessione. Nei primi dieci mesi del 2014, secondo l’Abi, i nuovi prestiti alle imprese di ammontare inferiore al milione di euro sono cresciuti dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Aumenta anche la quota dei nuovi finanziamenti fino a un milione di euro, arrivata a settembre al 46,4% del totale, mentre all’inizio della crisi (dicembre 2008) era appena al 28,7%.


Per i prestiti oltre il milione, invece, la dinamica resta negativa con un calo del 5% a gennaio-ottobre. L’andamento del credito, ha spiegato l’Abi a Ravenna nelò corso di un seminario sul settore bancario, è simile in tutta Europa e il trend degli ultimi mesi mostra un progressivo rientro dalla fase più difficile. In Italia, in particolare, la ristrutturazione del debito aziendale resta uno dei motivi più rilevanti per la richiesta di finanziamenti.


“Abbiamo”, ha detto il presidente dell’associazione bancaria Antonio Patuelli, “questo segnale positivo per i finanziamenti a breve termine. È uno dei germogli che aiutano a favorire la ripresa dell’economia”.
Il presidente dell’Abi non sa se c’è una ripresa in atto, ma vede un rallentamento nella crescita delle sofferenze delle banche che, comunque, si sommano alle pre-esistenti. “Nei giorni scorsi Confindustria”, ha spiegato Patuelli, “ha segnalato che sente odor minimo di ripresa per l’inizio dell’anno. Noi non sottovalutiamo le problematiche che sussistono tuttora perché la crisi per il mondo bancario ha la coda lunga: è come quei serpentoni che prima di essere ammazzati danno dei colpi di coda.

L’ingresso delle nuove sofferenze sta calando, però si assommano comunque alle sofferenze già in essere, quindi c’è un minor flusso ma vi è un ammontare totale ulteriormente e sempre in crescita e questo appesantisce tutto il quadro di riferimento”, ha proseguito il presidente.
Per Patuelli comunque ci sono fattori “che non hanno avuto ancora il tempo di sviluppare le proprie potenzialità: prima di tutto l’indebolimento dell’euro rispetto al dollaro favorirà le esportazioni, poi il forte e strutturale calo del petrolio è un fattore produttivo positivo per la competitività delle produzioni italiane che si assommerà a quello relativo allo spread che più si riduce più riduce la forbice della diversità penalizzante verso l’Italia”, ha concluso.


Mutui, erogati 20,2 mld nei primi 10 mesi (+30,5%). Nei primi 10 mesi del 2014, i prestiti erogati dalle banche per l’acquisto di abitazioni in Italia risultano pari a 20,2 mld (+30,5%), una cifra che supera l’intero erogato del 2013. Passata dal 70 al 79% la quota dei mutui a tasso variabile. E’ quanto emerge dai dati dell’Abi, elaborati su quelli forniti da 84 banche, presentati a Ravenna.

 


Fonte:

Italia Oggi

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