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Sabatini (Abi), da test Bce emerge solidità sistema italiano

“L’esercizio, che si è protratto per circa un anno, consegna la fotografia di un settore bancario italiano complessivamente solido“. Lo ha detto il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, parlando dei risultati del comprehensive assessment condotto dalla Bce, ricordando che tutte le banche italiane hanno superato la prova relativa alla revisione della qualità degli attivi (asset quality review) e solo in due specifici casi si è manifestata in relazione alla prova di stress, che ha natura del tutto ipotetica, la necessità di intervenire con misure che sono state prontamente individuate e che sono ora all’attenzione del regolatore unico.

Quanto alle dinamiche dell’attività creditizia, il settore bancario continua a risentire dei non soddisfacenti andamenti della congiuntura macroeconomica, della riduzione della domanda di finanziamento per effettuare nuovi investimenti. La domanda di credito permane volta a ristrutturare i debiti in essere. “Comunque, dal punto di osservazione delle banche, non mancano, nello scenario attuale, segnali di distensione e di positività”, ha aggiunto, ricordando che per quanto riguarda l’attività creditizia verso le imprese, sotto forma di una decelerazione del tasso di caduta dello stock degli impieghi.

Inoltre, sul fronte dell’attività creditizia nei confronti delle famiglie, c’è una sostanziale stabilizzazione della dinamica con tassi di caduta molto inferiori a quelli del credito verso le società non finanziarie. Per quanto riguarda la specifica attività di erogazione di prestiti per l’acquisto di abitazioni, “si osserva una ripresa piuttosto significativa e promettente, con un erogato che nei primi nove mesi dell’anno mostra un incremento nell’ordine del quasi il 30%, sulla base delle rilevazioni su un campione di 84 banche”, ha spiegato Sabatini.

“Questi segnali, però, non sono in grado di accreditare, essi soli, prospettive di ripresa del prodotto interno lordo sostanzialmente più significative di quanto viene fatto dalle valutazioni di consenso che vedono per il prossimo anno una ripresa non particolarmente robusta. Insieme, mondo produttivo e politica economica, dobbiamo lavorare per favorire prospettive migliori di quelle oggi prevedibili”, ha concluso.


Fonte:

Milano Finanza

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