Il factoring è una pratica aziendale che trova terreno fertile in tempi di crisi e che consiste nella cessione del credito.
Il vantaggio immediato di questo strumento finanziario è di permettere di monetizzare subito i propri crediti commerciali cedendo a società terze specializzate lonere della fase di recupero.
Lazienda riceve, immediatamente o alla scadenza a seconda di quanto previsto dal contratto, il valore nominale al netto dei costi di compravendita e gestione che viene trattenuto a titolo di commissione dal factor.
LItalia, secondo i dati di Bankitalia del 2012, è il terzo Paese al mondo, dietro solo a Cina e Regno Unito, per giro daffari legato a questa pratica con un flusso lordo dei crediti ceduti pari a 175 miliardi. E con lultimo biennio e laggravarsi della crisi le percentuali sono aumentate ulteriormente. Le imprese preferiscono perdere una piccola percentuale del credito a fronte di una maggiore garanzia di incasso. Peraltro gli interessi dei factor risultano essere comunque più vantaggiosi dei tassi applicati dalle banche in caso di prestiti alle imprese: per operazioni sopra i 50mila euro si fermano solitamente al 4,66% mentre per importi inferiori mediamente non superano il 6,44%. Il tutto a fronte di indici di rischio piuttosto bassi, almeno in base alle valutazioni fornite da Assifact (che riunisce il 95% delle aziende di Factoring) e ricavate dal Dap, ovvero la banca dati che include tutte le informazioni sensibili (tempi di pagamento, crediti scaduti e contestati) utili per fornire una panoramica dei debitori, compresi gli enti pubblici e la PA.
Fonte:
Investire Oggi
Il factoring è una pratica aziendale che trova terreno fertile in tempi di crisi e che consiste nella cessione del credito.
Il vantaggio immediato di questo strumento finanziario è di permettere di monetizzare subito i propri crediti commerciali cedendo a società terze specializzate lonere della fase di recupero.
Lazienda riceve, immediatamente o alla scadenza a seconda di quanto previsto dal contratto, il valore nominale al netto dei costi di compravendita e gestione che viene trattenuto a titolo di commissione dal factor.
LItalia, secondo i dati di Bankitalia del 2012, è il terzo Paese al mondo, dietro solo a Cina e Regno Unito, per giro daffari legato a questa pratica con un flusso lordo dei crediti ceduti pari a 175 miliardi. E con lultimo biennio e laggravarsi della crisi le percentuali sono aumentate ulteriormente. Le imprese preferiscono perdere una piccola percentuale del credito a fronte di una maggiore garanzia di incasso. Peraltro gli interessi dei factor risultano essere comunque più vantaggiosi dei tassi applicati dalle banche in caso di prestiti alle imprese: per operazioni sopra i 50mila euro si fermano solitamente al 4,66% mentre per importi inferiori mediamente non superano il 6,44%. Il tutto a fronte di indici di rischio piuttosto bassi, almeno in base alle valutazioni fornite da Assifact (che riunisce il 95% delle aziende di Factoring) e ricavate dal Dap, ovvero la banca dati che include tutte le informazioni sensibili (tempi di pagamento, crediti scaduti e contestati) utili per fornire una panoramica dei debitori, compresi gli enti pubblici e la PA.
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Investire Oggi