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Banche solide, ma il credito non ripartirà a breve

La Bce ha superato la prova della credibilità, le banche europee quella della solidità patrimoniale. Ma secondo le investment bank questo non basta a far ripartire il credito. Ora ci vuole una nuova fase di consolidamento affinché ci sia una vera riapertura dei rubinetti.

Il credito è un tema chiave soprattutto per l’Italia, che ha sofferto dall’inizio della crisi una vera e propria stretta all’erogazione di prestiti per le imprese. Ma secondo gli analisti non bisogna farsi troppe illusioni perché se una parte del lavoro è stata fatta, ancora ci vorrà del tempo affinché crescano le erogazioni.

Secondo Deutsche Bank “L’esame ha confermato che le banche europee sono molto più patrimonializzate rispetto al 2007 e quindi più capaci di sostenere possibili shock, ma questo non basta a far aumentare il credito all’economia o a far ripartire gli utili. Da questo punto di vista l’esame del capitale è necessario, ma non sufficiente per dare il via a una vera ripresa”.

Concordano gli analisti di Rbs che sottolineano: “L’80% delle banche ha passato il test e i due terzi lo hanno fatto con ampio margine, ma nonostante questo non ci aspettiamo un’espansione del credito. Le banche restano riluttanti a prestare per la bassa leva e la bassa domanda di credito. D’altronde circa un quarto delle banche, soprattutto quelle della periferia, hanno passato l’esame proprio grazie alla contrazione del credito. Dall’inizio della crisi le banche europee hanno ridotto i prestiti di 593 miliardi di euro e continueranno a ridurre le erogazioni”.

Cosa serve allora perché riparta il credito? “In gran numero le banche di media stazza dell’Eurozona presentano una bassa redditiviità e soffrono per gli alti costi e i rischi legati ai bond governativi in portafoglio. Le medie banche in Germania e Italia restano vulnerabili , frammentate e con basse economie di scala.

Un’analisi del Fmi ha suggertito che le Landesbanken tedesche  hanno avuto un return on equity negativo dal 2000 al 2009, mentre le Sparkassen e le cooperative italiane hanno comunque ottenuto un rendimento modesto” Secondo gli esperti queste banche di medie dimensioni hanno bisogno di un processo di consolidamento, per ridurre i costi e aumentare la redditività


Autore: Roberta Castellarin
Fonte:

Milano Finanza

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