La cessione delle sofferenze del Banco Popolare riprenderà dopo la valutazione della Bce. Lo ha dichiarato ieri sera a mercato chiuso l’amministratore delegato dell’istituto, Pier Francesco Saviotti, affermando che dopo lo stop alla vendita di Italease la scorsa estate, la banca è pronta a riaprire il dossier relativo alla cessione dei crediti non performanti.
“Si può riaprire non tanto un dossier Italease, ma un dossier che prevede la cessione dei non performing loan. Una volta finiti gli stress test vedremo quello che si può fare, ma sicuramente la possibilità esiste”, ha precisato l’ad. Nei mesi scorsi il Banco Popolare ha dovuto rinunciare alla cessione di Release (3,2 miliardi di euro di crediti dubbi coperti al 23%) e per gli esperti di una sim milanese, che stamani ha confermato il rating neutral sul titolo, ora la banca starebbe cercando di vendere crediti dubbi provenienti dal network Banca Popolare, e non da Banca Italease ovvero Release.
“Ma tutto dipenderà da quanti accantonamenti il gruppo farà post stress test per alzare le coperture sui crediti dubbi, oggi tra le più basse e pari al 26,7%”, hanno aggiunto gli esperti della sim secondo cui il gruppo sarà tra le banche italiane che avrà i maggiori impatti dall’asset quality review. Tuttavia, Saviotti si è detto fiducioso sul buon esito della valutazione, pur definendola “eccessivamente severa”.
Il modo di giudicare di Francoforte “non è solo serio, è eccessivamente severo. Sono stati dei test molto, molto severi, sia per quel che riguarda l’asset quality review sia per gli stress test. Ma posso solo ribadire quello che ho già detto in passato, e cioè che siamo fiduciosi di poter superare l’esercizio di comprehensive assessment”, ha detto il top manager dopo che nei giorni scorsi, in vista dell’emissione del giudizio da parte dell’Istituto centrale che sarà pubblicato il prossimo 26 ottobre, i vertici dell’istituto hanno incontrato i tecnici della Bce.
In merito poi al delisting di Risanamento (il Banco Popolare è esposto soprattutto come creditore delle holding di Luigi Zunino, a monte della catena di controllo della società), Saviotti si è chiamato fuori, limitandosi a dire che la decisione spetta ai soci. “Quello che dovevo fare l’ho fatto e non mi hanno seguito, adesso facciano loro”, ha sentenziato l’ad, facendo riferimento allo scontro che si è consumato sulle diverse posizioni in merito alla cessione del patrimonio francese della società immobiliare, poi finita a Chesterfield.
Infine, a proposito della situazione di Ntv, la compagnia ferroviaria privata che deve ristrutturare un pesante debito con un pool di banche fra cui il Banco Popolare, il top manager ha escluso una possibile conversione di crediti in capitale. “Noi faremo il nostro mestiere: se sarà necessario allungare le durate lo faremo, daremo una mano sui tassi, ma sicuramente i soldi li mettono gli imprenditori, che sono imprenditori di elevato standing”, ha concluso Saviotti. A Piazza Affari il titolo Banco Popolare, dopo essersi spinto fino a un top intraday a quota 11,82 euro, con il mercato in peggioramento ora scende del 2,67% a 11,29 euro
Autore: Serena Berici
Fonte:
Milano Finanza
La cessione delle sofferenze del Banco Popolare riprenderà dopo la valutazione della Bce. Lo ha dichiarato ieri sera a mercato chiuso l’amministratore delegato dell’istituto, Pier Francesco Saviotti, affermando che dopo lo stop alla vendita di Italease la scorsa estate, la banca è pronta a riaprire il dossier relativo alla cessione dei crediti non performanti.
“Si può riaprire non tanto un dossier Italease, ma un dossier che prevede la cessione dei non performing loan. Una volta finiti gli stress test vedremo quello che si può fare, ma sicuramente la possibilità esiste”, ha precisato l’ad. Nei mesi scorsi il Banco Popolare ha dovuto rinunciare alla cessione di Release (3,2 miliardi di euro di crediti dubbi coperti al 23%) e per gli esperti di una sim milanese, che stamani ha confermato il rating neutral sul titolo, ora la banca starebbe cercando di vendere crediti dubbi provenienti dal network Banca Popolare, e non da Banca Italease ovvero Release.
“Ma tutto dipenderà da quanti accantonamenti il gruppo farà post stress test per alzare le coperture sui crediti dubbi, oggi tra le più basse e pari al 26,7%”, hanno aggiunto gli esperti della sim secondo cui il gruppo sarà tra le banche italiane che avrà i maggiori impatti dall’asset quality review. Tuttavia, Saviotti si è detto fiducioso sul buon esito della valutazione, pur definendola “eccessivamente severa”.
Il modo di giudicare di Francoforte “non è solo serio, è eccessivamente severo. Sono stati dei test molto, molto severi, sia per quel che riguarda l’asset quality review sia per gli stress test. Ma posso solo ribadire quello che ho già detto in passato, e cioè che siamo fiduciosi di poter superare l’esercizio di comprehensive assessment”, ha detto il top manager dopo che nei giorni scorsi, in vista dell’emissione del giudizio da parte dell’Istituto centrale che sarà pubblicato il prossimo 26 ottobre, i vertici dell’istituto hanno incontrato i tecnici della Bce.
In merito poi al delisting di Risanamento (il Banco Popolare è esposto soprattutto come creditore delle holding di Luigi Zunino, a monte della catena di controllo della società), Saviotti si è chiamato fuori, limitandosi a dire che la decisione spetta ai soci. “Quello che dovevo fare l’ho fatto e non mi hanno seguito, adesso facciano loro”, ha sentenziato l’ad, facendo riferimento allo scontro che si è consumato sulle diverse posizioni in merito alla cessione del patrimonio francese della società immobiliare, poi finita a Chesterfield.
Infine, a proposito della situazione di Ntv, la compagnia ferroviaria privata che deve ristrutturare un pesante debito con un pool di banche fra cui il Banco Popolare, il top manager ha escluso una possibile conversione di crediti in capitale. “Noi faremo il nostro mestiere: se sarà necessario allungare le durate lo faremo, daremo una mano sui tassi, ma sicuramente i soldi li mettono gli imprenditori, che sono imprenditori di elevato standing”, ha concluso Saviotti. A Piazza Affari il titolo Banco Popolare, dopo essersi spinto fino a un top intraday a quota 11,82 euro, con il mercato in peggioramento ora scende del 2,67% a 11,29 euro
Autore: Serena Berici
Fonte:
Milano Finanza