Il rallentamento dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione dovrebbe riflettere il sostanziale esaurimento dello stock dei debiti commerciali scaduti alla fine del 2012. E’ quanto si legge nel documento di Bankitalia consegnato in commissione Ambiente della Camera in occasione delle audizioni sul decreto Sblocca Italia.
I debiti delle pubbliche amministrazioni, secondo Bankitalia, sarebbero stati liquidati non solo grazie alle risorse rese disponibili dai provvedimenti governativi, ma anche per effetto della normale attività di pagamento delle amministrazioni. Oltre a ridurre lo stock di debiti in essere, le misure varate negli ultimi due anni hanno mirato a evitare il riformarsi di ritardi nei pagamenti delle amministrazioni pubbliche.
Inoltre, in base ai risultati di due sondaggi condotti la scorsa primavera dalla Banca d’Italia si può stimare che i tempi di pagamento stabiliti nei contratti in essere nel 2013 fossero pari in media a circa 75 giorni. Tuttavia, con riferimento ai soli contratti stipulati nel 2013, e quindi soggetti alle regole introdotte con la direttiva europea contro i ritardi nei pagamenti, le durate contrattuali sarebbero state di poco superiori ai 60 giorni.
“Per il futuro sarà necessario monitorare il comportamento delle amministrazioni debitrici per garantire la conformità dei contratti con la normativa europea e per evitare il ricorso a pratiche elusive”, ha concluso Bankitalia.
Il rallentamento dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione dovrebbe riflettere il sostanziale esaurimento dello stock dei debiti commerciali scaduti alla fine del 2012. E’ quanto si legge nel documento di Bankitalia consegnato in commissione Ambiente della Camera in occasione delle audizioni sul decreto Sblocca Italia.
I debiti delle pubbliche amministrazioni, secondo Bankitalia, sarebbero stati liquidati non solo grazie alle risorse rese disponibili dai provvedimenti governativi, ma anche per effetto della normale attività di pagamento delle amministrazioni. Oltre a ridurre lo stock di debiti in essere, le misure varate negli ultimi due anni hanno mirato a evitare il riformarsi di ritardi nei pagamenti delle amministrazioni pubbliche.
Inoltre, in base ai risultati di due sondaggi condotti la scorsa primavera dalla Banca d’Italia si può stimare che i tempi di pagamento stabiliti nei contratti in essere nel 2013 fossero pari in media a circa 75 giorni. Tuttavia, con riferimento ai soli contratti stipulati nel 2013, e quindi soggetti alle regole introdotte con la direttiva europea contro i ritardi nei pagamenti, le durate contrattuali sarebbero state di poco superiori ai 60 giorni.
“Per il futuro sarà necessario monitorare il comportamento delle amministrazioni debitrici per garantire la conformità dei contratti con la normativa europea e per evitare il ricorso a pratiche elusive”, ha concluso Bankitalia.
Fonte:
Milano Finanza