Con le decisioni di oggi Mario Draghi segna degli ulteriori record nellabbassamento dei tassi BCE e compie ulteriori, rilevanti passi in avanti nel proprio sforzo di agevolare la ripresa delleconomia reale.
A livello di tassi la Banca Centrale ha portato allo 0,05% il tasso di riferimento, il livello più basso possibile (come ha detto lo stesso Draghi) e ha anche incrementato la penalizzazione per i capitali depositati presso la BCE, che infatti pagheranno ora un tasso negativo di – 0,20% (era 0,10% prima della riunione di oggi).
Ma la vera novità, attesa da tempo, è stata lannuncio della partenza di un programma di acquisto dei cosiddetti titoli ABS, cioè titoli il cui valore sul mercato sia caratterizzato dalla massima sicurezza e stabilità ma che allo stesso tempo potrà permettere alla Banca Centrale, acquistandoli, di immettere ulteriore liquidità sul mercato e massimizzare luso della liquidità stessa da parte degli operatori bancari.
Di tale piano si sapranno maggiori dettagli ad ottobre. Tutto ciò con lobiettivo di rendere il denaro ancora più largamente e facilmente disponibile e a costi contenuti, di modo che il volano della liquidità possa trasferirsi alleconomia reale attraverso un aumento dei finanziamenti alle imprese, le quali a loro volta potrebbero così riprendere ad investire per sviluppare le proprie attività, e con esse il famoso PIL che da anni è in sofferenza in Europa, anche se con differenze anche importanti tra i vari paesi.
Dopo le misure già annunciate a giugno, che già prevedevano interventi a favore di una maggiore liquidità per le banche, Draghi rilancia e conferma che la missione che la BCE si è data è di fatto quella di aiutare per quanto è possibile leconomia europea a risollevarsi. Le decisioni odierne, ha detto Draghi, non sono state prese allunanimità ma comunque con una buona maggioranza allinterno del consiglio della BCE, segno che ormai lurgenza di interventi rilevanti a favore delleconomia supera anche le resistenze ed i dubbi di alcune nazioni più attendiste. Draghi ha peraltro precisato che il ruolo primario per la ripresa delleconomia non può e non deve essere quello della BCE ma dei vari governi, che devono attuare una serie di programmi di lungo termine ma rapidamente efficaci per ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo.
Insomma, Draghi da un lato ha vinto le resistenze allinterno della BCE per un maggiore interventismo ma sottolinea una volta di più che sono necessarie le ormai famose riforme strutturali, senza le quali non sarà possibile intraprendere alcun serio cammino di ripresa. Sul fronte dei mutui le misure di oggi rafforzano lo scenario positivo e agevolano certamente la strada per ulteriori riduzioni dei tassi nei prossimi mesi, anche al di sotto dei livelli già assai interessanti delle migliori offerte attuali: gli spread sui mutui cominciano ormai a scendere sotto il 2%, e a livello di tassi fissi si è giunti ai nuovi minimi storici di sempre con tassi addirittura sotto il 4% anche per durate di 20 e 30 anni.
Autore: Roberto Anedda
Fonte:
MutuiOnline.it
Con le decisioni di oggi Mario Draghi segna degli ulteriori record nellabbassamento dei tassi BCE e compie ulteriori, rilevanti passi in avanti nel proprio sforzo di agevolare la ripresa delleconomia reale.
A livello di tassi la Banca Centrale ha portato allo 0,05% il tasso di riferimento, il livello più basso possibile (come ha detto lo stesso Draghi) e ha anche incrementato la penalizzazione per i capitali depositati presso la BCE, che infatti pagheranno ora un tasso negativo di – 0,20% (era 0,10% prima della riunione di oggi).
Ma la vera novità, attesa da tempo, è stata lannuncio della partenza di un programma di acquisto dei cosiddetti titoli ABS, cioè titoli il cui valore sul mercato sia caratterizzato dalla massima sicurezza e stabilità ma che allo stesso tempo potrà permettere alla Banca Centrale, acquistandoli, di immettere ulteriore liquidità sul mercato e massimizzare luso della liquidità stessa da parte degli operatori bancari.
Di tale piano si sapranno maggiori dettagli ad ottobre. Tutto ciò con lobiettivo di rendere il denaro ancora più largamente e facilmente disponibile e a costi contenuti, di modo che il volano della liquidità possa trasferirsi alleconomia reale attraverso un aumento dei finanziamenti alle imprese, le quali a loro volta potrebbero così riprendere ad investire per sviluppare le proprie attività, e con esse il famoso PIL che da anni è in sofferenza in Europa, anche se con differenze anche importanti tra i vari paesi.
Dopo le misure già annunciate a giugno, che già prevedevano interventi a favore di una maggiore liquidità per le banche, Draghi rilancia e conferma che la missione che la BCE si è data è di fatto quella di aiutare per quanto è possibile leconomia europea a risollevarsi. Le decisioni odierne, ha detto Draghi, non sono state prese allunanimità ma comunque con una buona maggioranza allinterno del consiglio della BCE, segno che ormai lurgenza di interventi rilevanti a favore delleconomia supera anche le resistenze ed i dubbi di alcune nazioni più attendiste. Draghi ha peraltro precisato che il ruolo primario per la ripresa delleconomia non può e non deve essere quello della BCE ma dei vari governi, che devono attuare una serie di programmi di lungo termine ma rapidamente efficaci per ritrovare la strada della crescita e dello sviluppo.
Insomma, Draghi da un lato ha vinto le resistenze allinterno della BCE per un maggiore interventismo ma sottolinea una volta di più che sono necessarie le ormai famose riforme strutturali, senza le quali non sarà possibile intraprendere alcun serio cammino di ripresa. Sul fronte dei mutui le misure di oggi rafforzano lo scenario positivo e agevolano certamente la strada per ulteriori riduzioni dei tassi nei prossimi mesi, anche al di sotto dei livelli già assai interessanti delle migliori offerte attuali: gli spread sui mutui cominciano ormai a scendere sotto il 2%, e a livello di tassi fissi si è giunti ai nuovi minimi storici di sempre con tassi addirittura sotto il 4% anche per durate di 20 e 30 anni.
Autore: Roberto Anedda
Fonte:
MutuiOnline.it