Le PA che hanno un debito nei confronti di un’impresa, che a sua volta ha provveduto alla certificazione di quanto le spettava e si è avvalsa della compensazione con somme iscritte a ruolo entro il 30 settembre 2013, avranno 12 mesi per versare all’agente della riscossione l’importo che è stato nel frattempo certificato e compensato. Altrimenti subiranno il recupero coattivo dell’Agenzia delle entrate secondo le modalità previste con una circolare della Ragioneria della Stato che è stata emanata il 4 agosto e pubblicata il 26 agosto.
Le modalità del recupero cambiano a seconda dell’ente coinvolto: comuni e province si vedranno decurtare le entrate loro spettanti a qualsiasi titolo; le regioni e le province autonome dovranno invece lasciare sul terreno una quota dell’Irap non destinata però al finanziamento dei liveli essenziali di assistenza. Se l’Agenzia delle Entrate non riuscirà in tale compito dovrà avvisare l’Economia e l’Interno che decurteranno le somme a qualsiasi titolo dovute agli enti debitori.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Le PA che hanno un debito nei confronti di un’impresa, che a sua volta ha provveduto alla certificazione di quanto le spettava e si è avvalsa della compensazione con somme iscritte a ruolo entro il 30 settembre 2013, avranno 12 mesi per versare all’agente della riscossione l’importo che è stato nel frattempo certificato e compensato. Altrimenti subiranno il recupero coattivo dell’Agenzia delle entrate secondo le modalità previste con una circolare della Ragioneria della Stato che è stata emanata il 4 agosto e pubblicata il 26 agosto.
Le modalità del recupero cambiano a seconda dell’ente coinvolto: comuni e province si vedranno decurtare le entrate loro spettanti a qualsiasi titolo; le regioni e le province autonome dovranno invece lasciare sul terreno una quota dell’Irap non destinata però al finanziamento dei liveli essenziali di assistenza. Se l’Agenzia delle Entrate non riuscirà in tale compito dovrà avvisare l’Economia e l’Interno che decurteranno le somme a qualsiasi titolo dovute agli enti debitori.
Fonte:
Il Sole 24 Ore