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Rimborsi Imu impantanati

Erronei versamenti Imu, rimborsi impantanati. Non è ancora disponibile , infatti, la procedura per ottenere la restituzione degli indebiti versamenti effettuati all’erario utilizzando un «codice comune» errato.

La fattispecie è ancora in attesa di una disciplina che dovrebbe essere resa attraverso un provvedimento ad hoc, forse di non immediata emanazione, in considerazione dei diversi soggetti pubblici che sono chiamati ad un vaglio dello stesso. Fatto sta che in un momento di grave crisi di liquidità per le imprese e di forte impegno del Governo sul tema del pagamento dei crediti dello Stato si aggiunge un’ulteriore complicazione alla già complicata disciplina dei tributi locali, attualmente caratterizzata da delibere di aliquote e detrazioni tutte da definire.


L’ipotesi prospettata, forse meno rara di quello che si possa pensare, consiste in un versamento Imu non dovuto all’Erario in F24  con utilizzo del codice tributo 3925 e codice comune errato. E’ sufficiente digitare una lettera H anzichè una G – le lettere sulla tastiera sono molto vicine e l’errore non è così improbabile – per passare dal comune di una regione a quello di un’altra, ma soprattutto per trovarsi privi di referente per presentare un’istanza di rimborso/compensazione. Infatti il Comune dove è ubicato l’immobile strumentale,  a cui si potrebbe ipotizzare di indirizzare la richiesta di rimborso, attraverso un’interpretazione della risoluzione del Mineconomia n.2 del 2013, volta ad individuare nel comune un unico referente per i contribuenti, si dirà non competente rinviando al Comune il cui codice catastale è stato erroneamente riportato nel modello di versamento. Il Comune chiamato in causa però si dirà anche esso estraneo alla procedura in quanto non ha mai ricevuto queste somme e pertanto non intenderà rimborsare alcunché al contribuente distratto.

A nulla possono valere i tentativi di trovare una soluzione da parte dell’Agenzia delle entrate e del Mef in assenza di una procedura codificata da far ottemperare al responsabile dell’ufficio tributi dei comuni chiamati interessati. Gli operatori sono in attesa almeno di una circolare che anticipando i contenuti dell’emanando provvedimento consenta ai contribuenti di utilizzare in compensazione queste somme indebitamente versate con le somme dovute per i prossimi versamenti  Imu dovuti all’Erario. Una sorta di soluzione ponte.


Autore: Giuseppe Caruso
Fonte:

Italia Oggi

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