Il Consiglio di Stato ha condannato lAntitrust a risarcire lAgenzia Riscossioni Esattoria in relazione a un provvedimento considerato illecito (ordinanza 4800/2014) che ha causato danni gravi e irreparabili allAgenzia Riscossioni Esattoria, che svolge un pubblico servizio nellinteresse della Pubblica Amministrazione.
È quanto informa lAgenzia che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro lAutorità garante della concorrenza e del mercato per la riforma dellordinanza cautelare del T.A.R. LAZIO ROMA SEZIONE I, n. 1425/2014, resa tra le parti, concernente irrogazione di sanzione amministrativa pecuniaria per pratica commerciale scorretta, con contestuale ordine di pubblicazione della delibera, a cura e spese della società, sul Resto del Carlino.
Nellordinanza del Consiglio di Stato si legge che a un primo e sommario esame lappello cautelare non appare privo di fumus boni juris atteso che sembrano esistere ragionevoli dubbi sulla effettiva sussistenza, nella fattispecie, del contesto di tutela consumeristica richiesto dal d. lgs. n. 206/05 e che il danno dedotto dallappellante sussiste e appare grave e irreparabile.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie lappello cautelare (Ricorso numero 4800/2014) e, per leffetto, in riforma dellordinanza impugnata, accoglie listanza cautelare in primo grado sospendendo lesecuzione della delibera impugnata. Lordinanza sarà trasmessa al Tar per ludienza di merito. Il Consiglio di Stato inoltre condanna lappellata a rimborsare allappellante le spese di entrambi i gradi della fase giudiziale, che si liquidano in 3.000,00, oltre agli accessori di legge.
Fonte:
Help Consumatori
Il Consiglio di Stato ha condannato lAntitrust a risarcire lAgenzia Riscossioni Esattoria in relazione a un provvedimento considerato illecito (ordinanza 4800/2014) che ha causato danni gravi e irreparabili allAgenzia Riscossioni Esattoria, che svolge un pubblico servizio nellinteresse della Pubblica Amministrazione.
È quanto informa lAgenzia che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro lAutorità garante della concorrenza e del mercato per la riforma dellordinanza cautelare del T.A.R. LAZIO ROMA SEZIONE I, n. 1425/2014, resa tra le parti, concernente irrogazione di sanzione amministrativa pecuniaria per pratica commerciale scorretta, con contestuale ordine di pubblicazione della delibera, a cura e spese della società, sul Resto del Carlino.
Nellordinanza del Consiglio di Stato si legge che a un primo e sommario esame lappello cautelare non appare privo di fumus boni juris atteso che sembrano esistere ragionevoli dubbi sulla effettiva sussistenza, nella fattispecie, del contesto di tutela consumeristica richiesto dal d. lgs. n. 206/05 e che il danno dedotto dallappellante sussiste e appare grave e irreparabile.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) accoglie lappello cautelare (Ricorso numero 4800/2014) e, per leffetto, in riforma dellordinanza impugnata, accoglie listanza cautelare in primo grado sospendendo lesecuzione della delibera impugnata. Lordinanza sarà trasmessa al Tar per ludienza di merito. Il Consiglio di Stato inoltre condanna lappellata a rimborsare allappellante le spese di entrambi i gradi della fase giudiziale, che si liquidano in 3.000,00, oltre agli accessori di legge.
Fonte:
Help Consumatori