In Italia da diversi decenni si è sviluppata una realtà lavorativa e produttiva che è situata tra la libera professione e lattività di impresa così come in molti Paesi ad economia avanzata.
Questo fenomeno definito economia collaborativa non è utopico e anzi oggi sta crescendo notevolmente, questa realtà è divenuta significativa anche in termini di occupazione specie per i giovani con un profilo medio alto e sta creando ricchezza.
Di cosa si tratta e perché ha accelerato la sua crescita?
Owyang, un analista industriale molto esperto, la definisce come il risultato della convergenza di tre idee: la sharing economy , conosciuta come economia della condivisione, il movimento maker e i movimenti di co-innovazione. Per Owyang l’economia Collaborativa è un fenomeno che consente alle persone di ottenere in modo efficiente ciò di cui hanno bisogno gli uni dagli altri. Se si guarda da vicino, egli dice, la folla sta diventando come una società: auto-finanziamento, progettazione, produzione, e la condivisione di ciò che le persone hanno già.
Una definizione questa chiaramente ampia, che va dal ridesharing, ossia la condivisione di veicoli, alla stampa 3D, al crowdsourcing per nuovi prodotti. La grande tendenza consiste nel fatto che le persone hanno il potere di controllare il mondo fisico attraverso la collaborazione reciproca, anziché tramite lacquisto da marchi.
Si tratta in sintesi della sperimentazione creativa di un nuovo modo di organizzare il lavoro. La rilevanza delleconomia collaborativa sia in termini economici quanto sociali è già stata riconosciuta pubblicamente; il Sole 24 Ore in un articolo apparso mesi fa scriveva Anche il nostro Paese, con il 13% della popolazione, si è tuffato nelle acque delleconomia collaborativa: in particolare, nellambito dei trasporti, delle energie, dellalimentazione e del design. (
) Le start-up italiane allargano la piattaforma dei partecipanti al consumo collaborativo offrendo prodotti di qualità a prezzi contenuti. Non solo. La trasparenza e linformazione capillare via web asciugano i costi di transazione.
Lespansione di queste micro imprese e di professionisti è dovuto alla creatività, alluso consapevole delle nuove tecnologie, alle sempre più alte competenze professionali e soprattutto alla capacità di collaborare.
Perché si sta diffondendo sempre più oggi? Ci sono differenti ragioni che motivano la rapida crescita delleconomia collaborativa, tra queste:
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La sempre maggiore diffusione degli smartphone e la conseguente facilità di accesso alla rete che hanno permesso a questo tipo di fenomeno di ampliarsi e diffondersi rapidamente;
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La crisi che ha portato molte persone a sperimentare servizi nuovi che hanno permesso di risparmiare denaro;
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Una sempre più generale disillusione dei consumatori
Con leconomia collaborativa si passa dunque dalla propensione media e marginale al consumo alla propensione alla condivisione di un bene o servizio anziché alla sua proprietà. Stando ai dati della Knight Foundation, tra il 2009 e il 2012 vi è stata una crescita delleconomia della condivisione pari al 36%. Per fare qualche esempio alla proprietà dellauto si preferisce il car sharing, si condividono sempre più competenze via web e attraverso la pratica del crowfunding, si attinge a denaro messo in comune dalla comunità al solo scopo di finanziare iniziative di singole persone e organizzazioni.
Che sia questo il nuovo modo per sconfiggere la crisi e continuare a consumare?
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
In Italia da diversi decenni si è sviluppata una realtà lavorativa e produttiva che è situata tra la libera professione e lattività di impresa così come in molti Paesi ad economia avanzata.
Questo fenomeno definito economia collaborativa non è utopico e anzi oggi sta crescendo notevolmente, questa realtà è divenuta significativa anche in termini di occupazione specie per i giovani con un profilo medio alto e sta creando ricchezza.
Di cosa si tratta e perché ha accelerato la sua crescita?
Owyang, un analista industriale molto esperto, la definisce come il risultato della convergenza di tre idee: la sharing economy , conosciuta come economia della condivisione, il movimento maker e i movimenti di co-innovazione. Per Owyang l’economia Collaborativa è un fenomeno che consente alle persone di ottenere in modo efficiente ciò di cui hanno bisogno gli uni dagli altri. Se si guarda da vicino, egli dice, la folla sta diventando come una società: auto-finanziamento, progettazione, produzione, e la condivisione di ciò che le persone hanno già.
Una definizione questa chiaramente ampia, che va dal ridesharing, ossia la condivisione di veicoli, alla stampa 3D, al crowdsourcing per nuovi prodotti. La grande tendenza consiste nel fatto che le persone hanno il potere di controllare il mondo fisico attraverso la collaborazione reciproca, anziché tramite lacquisto da marchi.
Si tratta in sintesi della sperimentazione creativa di un nuovo modo di organizzare il lavoro. La rilevanza delleconomia collaborativa sia in termini economici quanto sociali è già stata riconosciuta pubblicamente; il Sole 24 Ore in un articolo apparso mesi fa scriveva Anche il nostro Paese, con il 13% della popolazione, si è tuffato nelle acque delleconomia collaborativa: in particolare, nellambito dei trasporti, delle energie, dellalimentazione e del design. ( ) Le start-up italiane allargano la piattaforma dei partecipanti al consumo collaborativo offrendo prodotti di qualità a prezzi contenuti. Non solo. La trasparenza e linformazione capillare via web asciugano i costi di transazione.
Lespansione di queste micro imprese e di professionisti è dovuto alla creatività, alluso consapevole delle nuove tecnologie, alle sempre più alte competenze professionali e soprattutto alla capacità di collaborare.
Perché si sta diffondendo sempre più oggi? Ci sono differenti ragioni che motivano la rapida crescita delleconomia collaborativa, tra queste:
Con leconomia collaborativa si passa dunque dalla propensione media e marginale al consumo alla propensione alla condivisione di un bene o servizio anziché alla sua proprietà. Stando ai dati della Knight Foundation, tra il 2009 e il 2012 vi è stata una crescita delleconomia della condivisione pari al 36%. Per fare qualche esempio alla proprietà dellauto si preferisce il car sharing, si condividono sempre più competenze via web e attraverso la pratica del crowfunding, si attinge a denaro messo in comune dalla comunità al solo scopo di finanziare iniziative di singole persone e organizzazioni.
Che sia questo il nuovo modo per sconfiggere la crisi e continuare a consumare?
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village