Un registro unico Ue delle insolvenze disponibile in rete. Questa è la proposta della Commissione Europea, che ha lanciato il progetto grazie al portale “E-Justice” mettendo in comune i database di sette paesi membri: Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Romania ed Estonia. In attesa che altri paesi membri (tra cui l’Italia) decidano di aderire all’iniziativa.
Il registro unico servirà inizialmente come “one-stop shop”per imprese, creditori ed investitori internazionali, che guardano all’Unione Europea come un’opportunità di sviluppo.E l’obiettivo della Commissione Europea è quello di migliorare sia l’efficienza dei sistemi giudiziari nazionali che l’efficacia delle procedure transfrontaliere di recupero crediti. Benefici concreti arriveranno da un accesso più rapido (in tempo reale grazie alla Rete) alle informazioni relative alle insolvenze, dalla gratuità del database e dalle lingue in cui quest’ultimo è disponibile (tutte le ufficiali dell’Unione Europea), oltre che da spiegazioni dei termini tecnici relativi alla materia dell’insolvenza.
Il progetto della Commissione punta anche ad adeguare gli strumenti a disposizione alle nuove norme Ue sull’insolvenza, che rendono obbligatoria agli Stati membri (a quattro anni dall’adozione nazionale) la pubblicazione delle informazioni chiave in formato elettronico.La Commissione ha avuto inoltre il preciso mandato di collegare i database nazionali al portale “E-Justice”. Quest’ultimo, lanciato nel 2010, punta a rendere più accessibile la giustizia transnazionale ai cittadini, alle imprese e ai professionisti del settore giustizia.
Le visite al portale hanno superato il milione e 600 mila nel 2013, grazie soprattutto al fatto che quest’ultimo dà informazioni pratiche.
Autore: Paolo Bozzacchi
Fonte:
Italia Oggi
Un registro unico Ue delle insolvenze disponibile in rete. Questa è la proposta della Commissione Europea, che ha lanciato il progetto grazie al portale “E-Justice” mettendo in comune i database di sette paesi membri: Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Romania ed Estonia. In attesa che altri paesi membri (tra cui l’Italia) decidano di aderire all’iniziativa.
Il registro unico servirà inizialmente come “one-stop shop”per imprese, creditori ed investitori internazionali, che guardano all’Unione Europea come un’opportunità di sviluppo.E l’obiettivo della Commissione Europea è quello di migliorare sia l’efficienza dei sistemi giudiziari nazionali che l’efficacia delle procedure transfrontaliere di recupero crediti. Benefici concreti arriveranno da un accesso più rapido (in tempo reale grazie alla Rete) alle informazioni relative alle insolvenze, dalla gratuità del database e dalle lingue in cui quest’ultimo è disponibile (tutte le ufficiali dell’Unione Europea), oltre che da spiegazioni dei termini tecnici relativi alla materia dell’insolvenza.
Il progetto della Commissione punta anche ad adeguare gli strumenti a disposizione alle nuove norme Ue sull’insolvenza, che rendono obbligatoria agli Stati membri (a quattro anni dall’adozione nazionale) la pubblicazione delle informazioni chiave in formato elettronico.La Commissione ha avuto inoltre il preciso mandato di collegare i database nazionali al portale “E-Justice”. Quest’ultimo, lanciato nel 2010, punta a rendere più accessibile la giustizia transnazionale ai cittadini, alle imprese e ai professionisti del settore giustizia.
Le visite al portale hanno superato il milione e 600 mila nel 2013, grazie soprattutto al fatto che quest’ultimo dà informazioni pratiche.
Autore: Paolo Bozzacchi
Fonte:
Italia Oggi