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Banca Dati sui cattivi pagatori

Comprano il telefonino a rate. Iniziano a pagarlo poco alla volta, un tanto al mese, con la carta di credito. Poi però spariscono con lo smartphone nel taschino, senza più onorare il loro debito, mentre la carta si scopre senza più un euro.

Sono i “furbetti” della telefonia mobile. Un pericolo pubblico se gli operatori delle tlc adesso vogliono schedarli. Queste società puntano a creare una banca dati che elencherà i nomi dei morosi e dei cattivi pagatori delle linee fisse e mobili. Quando uno degli “schedati” si presenterà in un negozio di telefonia per firmare un nuovo contratto, l’operatore potrà respingerlo, se crede. Il progetto non piace alle associazioni dei consumatori: «Siamo nettamente contrari all’idea. Bisognerebbe vergognarsi anche solo a proporre una misura simile», avvertono i presidenti di Federconsumatori e Adusbef, Rosario Trefiletti e Elio Lannutti. «Questo settore è afflitto da una miriade di inefficienze e disservizi. Non vediamo perché dovrebbero essere additati come cattivi pagatori gli utenti vessati dalle pratiche scorrette, mentre le aziende continuano ad operare in maniera spregiudicata». Del caso si accorge anche il nostro Garante della Privacy, Antonello Soro, che propone dei paletti e delle garanzie per i clienti.

Il Garante, in concreto, chiede che il debito sia di almeno 100 euro perché si entri nella black-list. L’ingresso in questa lista nera, peraltro, dovrebbe avvenire solo tre mesi dopo la chiusura del contratto. E ancora: la persona destinata a finire nella banca dati dei morosi deve essere informata della cosa prima che avvenga l’iscrizione; ed essere cancellata entro una settimana se intanto salda il suo debito. Il Garante suggerisce infine che questo archivio dei cattivi, pieno di dati sensibili e personalissimi, sia riservato ai soli operatori di telefonia, come accesso. Significa, in concreto, che i dati raccolti non dovranno essere usati, poi, per proporci l’acquisto di questo o quel cellulare, o l’adesione all’ultimo piano tariffario.

Se volete dire la vostra su questa banca dati, e soprattutto sulle tutele che il Garante dovrà stabilire in tema di riservatezza, potete partecipare alla consultazione pubblica che il Garante stesso ha aperto sul suo sito istituzionale.

Alleghiamo all’articolo la deliberazione del Garante della Privacy relativa al provvedimento di  “Costituzione di una banca dati dei clienti morosi nell’ambito dei servizi di comunicazione elettronica”


Fonte:

Repubblica

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