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Carige, 1,77 miliardi di perdita nel 2013

Banca Carige chiude il 2013 con una perdita netta di 1,77 miliardi euro, solo in lieve calo rispetto al rossa di 1,80 miliardid del 2012. Come conseguenza del cattivo risultato, il cda ha approvato un aumento di capitale al livello massimo consentito di 800 milioni di euro.

Scendendo più nel dettaglio dei conti, il margine di interesse è calato del 15,9% a 636 milioni, le commissioni nette sono scese del 10,3% a 272,028 milioni. Giù anche il margine di intermediazione (-17,2% a 1,019 miliardi) mentre il risultato della gestione operativa è stato pari a -88,1 milioni. Negativo anche il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa: -228,2 milioni (-674,1 milioni in 2012).

La posta non ricorrente più rilevante dell’esercizio, pari a 1.673,0 milioni (per 1.647,6 milioni contabilizzata nel terzo trimestre), è rappresentata dalla svalutazione degli avviamenti iscritti in occasione delle acquisizioni di banche e reti di sportelli effettuate negli anni precedenti, tradottasi in un abbattimento del 94% del loro valore.

Il portafoglio crediti è stato integralmente rivisto sulla base di rigidi criteri di qualificazione e valutazione delle esposizioni, in coerenza con le indicazioni di Banca d’Italia in sede ispettiva. Ciò ha determinato l’iscrizione di rettifiche di valore per cassa per 1.063,4 milioni corrispondenti a un costo del rischio di 417 bps, che ha portato il coverage dei crediti deteriorati sui migliori livelli dei competitors regionali: al 56,3% da 49,8% il coverage delle sofferenze e al 20,3% da 14,6% il coverage degli incagli, con un livello di copertura complessivo del credito deteriorato del 36,1%.

Nel quarto trimestre circa 2 miliardi del portafoglio titoli iscritti in Afs sono stati smobilizzati e reinvestiti in titoli con scadenza inferiore, al fine di migliorare il profilo di liquidità (la vita media residua del portafoglio si è ridotta da 6,5 anni di settembre 2013 a 2,9 anni di fine 2013); l’operazione ha dato luogo al realizzo di minusvalenze per 302,3 milioni.

Al comparto assicurativo sono state riferite rettifiche complessive per 185 milioni, imputabili prevalentemente alla svalutazione del patrimonio immobiliare (131,3 milioni), agli accantonamenti a riserve sinistri e alla svalutazione crediti (per complessivi 39 milioni). In positivo hanno invece contribuito poste non ricorrenti quali la plusvalenza derivante dalla cessione della Sgr del gruppo (92,9 milioni) e agli effetti della contabilizzazione delle nuove quote partecipative detenute in Banca d’Italia per circa 300 milioni.

Invece è stato positivo il risparmio gestito che ha registrato una crescita (+4,9% da 10 miliardi a 10,5 miliardi) grazie alla ripresa della sottoscrizione di fondi comuni e alla crescita del 34,0% del collocamento di prodotti bancario-assicurativi. Questa mattina il titolo Banca Carige, dopo la presentazione dei conti, registra una perdita dell’1,67% a quota 0,56 euro.

La perdita registrata dall’istituto di credito si attesta sopra le previsioni di Banca Akros a -1,5 miliardi che però si aspettava ricavi minori rispetto a quelli presentati (1.005 milioni contro i 964 milioni previsti da Banca Akros). La banca d’affari ha quindi reiterato la raccomandazione hold con un target price a 0,45. Anche Equita si aspettava una perdita netta inferiore rispetto al dato pubblicato a 1,27 miliardi. La differenza si spiega cio maggiori accantonamenti su crediti, mentre il margine d’interesse a 636 milioni è risultato sostanzialmente in linea con le attese della sim che mantiene un rating hold e un prezzo obiettivo a 0,35 euro.


Autore: Tommaso V. Ferrari
Fonte:

Milano Finanza

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