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Valanga di cartelle inesigibili

Più di 150 milioni di comunicazioni di inesigibilità da smaltire entro il 31 dicembre 2014. A tanto ammonta la cifra pendente sulla testa di Equitalia in relazione ai carichi affidati in riscossione. Una quantità di documenti da produrre, comunicazioni da effettuare e procedure da svolgere, relative a somme che Equitalia non è riuscita a riscuotere a causa di difficoltà ed errori che si sono verificati nel corso degli atti esecutivi.  In assenza di ulteriori proroghe, però, tutti gli oneri ricadranno spalle degli enti creditori.

Questo è quanto emerso, ieri, nel corso delle audizioni di Equitalia in Commissione finanze al Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul rapporto tra contribuenti e fisco.  Nel dettaglio, nel corso dell’audizione, è emerso che «la Corte dei conti ha individuato come carico affidato a Equitalia tra il 2000 e il 2014, 894 miliardi», ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo Benedetto Mineo, «il 22,6% di questi vengono sgravati, cioè l’ente locale ci ha detto di non riscuoterlo, il 3% sono in sospensione, il 27,4% si distribuiscono tra falliti, defunti e nullatenenti. Il riscosso invece è il 7,7%, quindi circa 60 miliardi. Solo nel 2013, inoltre, il volume di riscossione legato alla fiscalità locale è stato di 450 milioni di euro, a fronte di 4.656 comuni ancora legati al gruppo Equitalia»

 


Autore: Beatrice Migliorini
Fonte:

Italia Oggi

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